Etna, la meraviglia dei monti Sartorius

18 marzo 2020 - 0:20

Seguendo la Mareneve si raggiunge il rifugio Citelli, base di partenza dell’escursione. Il percorso, che riveste eccezionale interesse dal punto di vista geologico e paesaggistico, si sviluppa lungo paesaggi variegati, caratterizzati  da formazioni boschive dominate dalla betulla (Betula aetnensis) e da distese laviche ricoperte da bombe vulcaniche di notevoli dimensioni. Superato il bosco ci si trova dinanzi la maestosa colata del 1865; da questo punto di osservazione si ha una splendida vista  di insieme che spazia dall’area sommitale del vulcano, alla maestosa pineta Ragabo dall’arabo “il bosco”, sino al mare Ionio.

La colata si estende per circa 8 kmq con uno spessore medio delle lave di oltre 12 metri. All’interno dell’ultimo cratere si trova un Hornitos, dallo spagnolo “piccolo forno”, un conetto di scorie saldate che generalmente si forma lungo le cosiddette fratture laterali che danno vita alle tipiche eruzioni etnee.

In questi ambienti ancora scarsamente colonizzati dalla vegetazione si può udire lo stridente verso del codirosso spazzacamino che condivide questo habitat con il culbianco, e a volte si vede veleggiare la Poiana.

L’itinerario presentando un dislivello massimo di un centinaio di metri, segue per buona parte un preesistente sentiero di pastori e chiude ad anello verso il punto iniziale evidenziato da una sbarra verde lungo la strada per il Citelli.

Lungo il sentiero dei pilieri in pietra lavica con sovraimpressi i numeri da 1 a 6 segnalano altrettanti punti di osservazione.

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