Inizia l’Anno dei Borghi Italiani

19 marzo 2020 - 12:48

È cominciato l’Anno dei Borghi Italiani, con l’intento di valorizzare e sviluppare un patrimonio del nostro paese

Con una recente direttiva firmata dal ministro Franceschini, il 2017 è stato dichiarato Anno dei Borghi Italiani.

L’iniziativa, che vuole focalizzare l’attenzione sul patrimonio culturale, umano, artistico e naturalistico rappresentato dai borghi, si inserisce nel contesto del nuovo Piano Strategico per il Turismo, nell’ambito del quale il tessuto dei piccoli centri urbani italiani viene chiaramente identificato quale risorsa strategica primaria per il Sistema Paese.

Il 2017 Anno dei Borghi Italiani ha l’ambizione di porsi come punto di svolta e di definitivo superamento dell’idea della cosiddetta “Italia minore”, un concetto turistico ancora radicato ma ormai decisamente anacronistico e al quale va sostituita una prospettiva che guardi ai borghi come risorse fondamentali che si affiancano alle grandi città d’arte per costituire il tessuto di quel “museo diffuso” che caratterizza l’autenticità, l’unicità e la bellezza del nostro Paese.

Non è casuale che l’Anno dei Borghi Italiani coincida con l’Anno Internazionale del Turismo Sostenibile, indetto dalle Nazioni Unite. L’acquisizione della consapevolezza della realtà dei borghi quale risorsa strategica per il Paese, va di pari passo con i mutamenti del mercato che vedono ormai una sempre più ampia affermazione del turismo sostenibile, inteso come ricerca di autenticità, genuinità, bellezza e qualità della vita.

I borghi: risorsa strategica per il paese

In questo contesto valorizzare i borghi e i piccoli centri, la cui identità non è stata ancora snaturata dal turismo di massa, significa investire su quel patrimonio di peculiarità ed eccellenze che rappresenta la base sulla quale ricostruire la leadership italiana nel mercato turistico internazionale.

Si tratta di una scelta coraggiosa, ma assolutamente necessaria, che deve mirare a uscire dalle secche del turismo di massa (formula evidentemente non adeguata a un contesto culturale e territoriale come quello italiano) per puntare a un turismo di qualità rispetto al quale identità, unicità, innovazione e specializzazione dell’offerta sono le chiavi di volta del successo.

In tal senso il Piano Strategico per il Turismo punta al sostegno e al rafforzamento dei borghi, intesi come destinazioni territoriali emergenti con un alto potenziale ma non sempre riconosciute come “mete turistiche” che possono beneficiare di un’azione di migliore distribuzione dei flussi di visitatori, in connessione, quindi, con le destinazioni di maggior successo, contribuendo alla migliore soddisfazione degli ospiti attraverso l’allargamento dell’offerta e un’esperienza turistica più ampia e intensa. In tali ambiti si intende promuovere uno sviluppo turistico fortemente integrato con la valorizzazione delle altre risorse territoriali, come ad esempio l’agricoltura o la cultura materiale dei luoghi.

Le strategie di sviluppo turistico dei borghi puntano quindi a qualificare la capacità competitiva in riferimento a target interessati a un turismo alla ricerca dell’autenticità dell’identità territoriale e ad ampliare l’offerta turistico-culturale attuale. Tali strategie si avvalgono di processi che generano risultati importanti nel medio-lungo periodo e che richiedono di essere accompagnati da strumenti di pianificazione strategica capaci di migliorare la qualità urbana, l’offerta culturale e i servizi, per rendere il sistema dei borghi un prodotto competitivo su scala internazionale.

Un approccio partecipato allo sviluppo

La direttiva ministeriale considera “borghi” i comuni al di sotto dei 5000 abitanti caratterizzati da un prezioso patrimonio culturale la cui conservazione e valorizzazione rappresenti un fattore di grande importanza, in termini di unicità, autenticità e bellezza, per l’offerta turistica italiana. A tal fine sono promosse azioni coordinate finalizzate alla valorizzazione delle risorse materiali e immateriali che li contraddistinguono e allo sviluppo di adeguati modelli di fruizione e gestione, favorendo la più ampia integrazione delle componenti ambientali e paesaggistiche con le attività agricole, artigianali e turistico-culturali.

In tale contesto, ai fini della definizione dei criteri e delle linee di indirizzo per lo sviluppo di percorsi di riqualificazione dei borghi, anche da un punto di vista urbanistico e di sviluppo locale a fini turistici, le attività del MiBACT saranno coordinate con il lavoro avviato nell’ambito del progetto “Casa Italia” che, ai fini della prevenzione ma anche della ricostruzione fedele dei borghi storici colpiti dal recente sisma, mira ad acquisire una conoscenza dettagliata dell’intero territorio italiano, del patrimonio e del rischio.

Tale collaborazione sarà utile anche per il sistema territoriale della tutela del patrimonio culturale dei territori con riferimento agli uffici periferici del Ministero (Segretariati Regionali e Sovrintendenze).

Adottando lo stesso approccio partecipativo utilizzato con successo nella definizione del Piano Strategico per il Turismo, tali azioni verranno definite da un Comitato di Coordinamento, presieduto dalla Direzione generale Turismo e aperto ai rappresentanti di Regioni, enti territoriali, soggetti pubblici e privati. Sempre in ottica partecipativa il ministero intende promuovere la costituzione di un Forum Nazionale dei Borghi che favorisca lo scambio di esperienze e buone pratiche di gestione delle politiche di valorizzazione territoriale.

Importante sarà anche giungere alla definizione di un elenco aggiornato e completo dei borghi turistici italiani, con la conseguente realizzazione di un “Atlante dei Borghi d’Italia”.

Nell’ambito di questo percorso d’identificazione dei borghi turistici si andranno a individuare quelle realtà che si distinguono per la specifica attenzione rivolta allo sviluppo del turismo sostenibile e lento, anche in un’ottica di coordinamento con il piano di digitalizzazione del territorio attuato in cooperazione fra Ministero dei beni culturali e del turismo e Ministro dello Sviluppo Economico.

Anche FederTrek si impegnerà a far si che le sue escursioni riescano a condurre gli amanti del trekking nei borghi per valorizzare il patrimonio culturale, naturale e artistico del nostro meraviglioso Paese. Una programmazione ricca e articolata dunque, che conferma la capacità della Federazione di intercettare la passione di chi crede che andare a piedi è la chiave per un futuro più sostenibil, come conferma Italo Clementi, Vice Presidente FederTrek, in questa video intervista:

 

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