Sui sentieri della Biodiversità: il GRIFONE, aliante libero

18 marzo 2020 - 4:41

L’uomo e le sue opere fanno più danni delle calamità naturali.

La frammentazione degli habitat e quindi la perdita di biodiversità dovuta a alluvioni e incendi e percentualmente maggiore rispetto ai milioni di ettari di foresta tropicale distrutti in Brasile, Indonesia e Congo per lasciare spazio a campi agricoli? Oppure nei paesi più “civilizzati” la costruzione di città, autostrade e centri commerciali a discapito di ampie zone verdi della campagna è meno dannosa di una eruzione vulcanica?La deforestazione e i gas-serra incidono anche sul riscaldamento globale e quindi sui cambiamenti climatici!

Stiamo distruggendo in un battibaleno quello che Madre Natura ha partorito in tre miliardi e mezzo di anni di evoluzione. La biodiversità garantisce la sopravvivenza della vita sulla Terra, noi dovremmo garantire la biodiversità alle prossime generazioni. Riflessioni che ripeteremo sempre, in ogni nostro servizio dedicato ai sentieri della biodiversità. Oggi puntiamo l’indice verso il cielo, dove si staglia la sagoma del grifone, un volatile dall’immensa apertura alare, in assoluto il più grande d’Europa, che per trovare cibo è disposto a volare a 100 chilometri dal suo nido.

Un lieto ritorno

Un battito di ali, lento e maestoso, disegni d’eleganti spirali contro il cielo a spostare l’aria e poi… eccolo: il grifone, con la sua espressione torva e diffidente, è tornato per restare.

In Italia, il rischio di perdere per sempre il suo affascinante volteggiare e la sua inconfondibile sagoma, aveva sempre più assunto i caratteri di una triste realtà. La specie si era estinta ovunque salvo che in Sicilia e in Sardegna dove si contano circa 200 esemplari. Ma è stato proprio l’Anno Internazionale della Biodiversità (2010) a festeggiare il ritorno di questo splendido animale nel Parco Nazionale del Pollino che ha realizzato un interessantissimo progetto di reintroduzione avvalendosi dei fondi per la aree sottoutilizzate (Fas) erogati dalla regione Calabria.

I grifoni sono tornati a volare nei cieli dell’area protetta, nel 2010 trecento allievi delle scuole elementari e medie di Frascineto, Civita, San Lorenzo Bellizzi, San Basile e Cerchiara di Calabria hanno adottato questi maestosi esemplari, presto aumentati grazie a grifoni di provenienza spagnola, con l’obiettivo di costituire una colonia stabile.

Questa iniziativa ha rappresentato un bel modo per coinvolgere le future generazioni nei progetti di conservazione e tutela delle specie. Una scelta davvero intelligente e proficua, che ha avvicinato i ragazzi a questi animali, per i quali hanno realizzato vere e proprie “carte d’identità” attribuendo loro divertenti nomi di fantasia, senza dimenticare la residenza nel Parco del Pollino in “Via del cielo”, naturalmente.

Grande attenzione per i grifoni è riscontrabile anche in Carnia, nella Riserva Naturale del Lago di Cornino, dove è attualmente presente una popolazione stanziale che nidifica con regolarità, frutto di un lungimirante progetto degli anni Ottanta, che ha preso avvio dalla liberazione di alcuni esemplari provenienti da Austria e Spagna. Questo primo nucleo ha attirato altri soggetti in transito, provenienti dalla Croazia, e oggi è presente un centro visitatori presso il quale è possibile ammirare il magnifico volo dei grifoni in libertà.

Desiderate vedere da vicino questo stupendo rapace? Vi suggeriamo due “punti” che rappresentano un’occasione unica per l’osservazione dei grifoni: uno nel settore prealpino orientale che determina situazioni faunistiche e vegetazionali di estremo interesse, ossia il Centro Visitatori del Lago di Cornino, l’altro nel sud Italia, nel Parco Nazionale del Pollino, dove un canyon bellissimo taglia questa preziosa area protetta: le gole del Raganello.

Il Centro Visitatori di Cornino

Dal parcheggio nei pressi della strada che porta a Cornino si sale in breve al Centro Visitatori, dove in alcune voliere si possono ammirare esemplari di grifone e gufo reale. In un terraio all’esterno vivono due vipere dal corno, rettile frequente su queste montagne, mentre nelle sale interne sono esposti materiali e reperti relativi al grifone e ai rapaci che popolano la zona. Sulla destra del centro si snoda il sentiero che conduce al lago, costeggiandolo per tutta la circonferenza. Al ritorno, sulla destra è situata la grande voliera per l’acclimatazione e l’area destinata a carnaio, dove vengono depositate le carcasse degli animali che costituiscono il cibo dei grifoni (itinerario ad anello, difficoltà T, tempo di percorrenza 45 minuti)

Belvedere sul Raganello Ponte del Diavolo

L’itinerario inizia sopra Civita, dove si trova una terrazza affacciata sulle gole del Raganello e sul paese di cultura Arbëreshë. Dal balcone panoramico si perde quota lungo il costone destro delle gole dove è possibile avvistare sulle pareti i grifoni che dopo la reintroduzione effettuata dall’Ente parco trovano fra queste montagne il loro habitat naturale. La discesa termina presso il Ponte del Diavolo e al torrente dove, accompagnati da guide, è possibile praticare torrentismo. (località di partenza Ponte del Diavolo – Civita, difficoltà T/E, tempo di percorrenza 2 ore a/r, dislivello 300 metri)

 

 

 

Testo di Michele Dalla Palma Enrico Bottino / Foto di Michele Dalla Palma e Massimo Piacentino

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