Se e come andare a camminare durante il ciclo mestruale è una questione tanto poco affrontata, almeno a livello giornalistico, quanto interessante per una vasta fascia del popolo camminante.
Chiariamo innanzitutto un punto fondamentale: andare a camminare nel periodo mestruale si può.
Tutti i medici concordano sul fatto che non ci sono controindicazioni nel fare sport durante il ciclo, anzi, un’attività fisica moderata come quella escursionistica può agire positivamente sui disturbi tipici del periodo.
Infatti camminare può migliorare l’umore, ridurre il gonfiore addominale e i dolori che possono accompagnare il ciclo.
Le problematiche quindi non sono legate tanto all’opportunità di fare escursioni in quei giorni, quanto al come gestire le esigenze “logistiche” connesse al ciclo.
Qui non prenderemo in considerazione soluzioni di tipo farmacologico atte a bloccare il ciclo , come l’utilizzo della pillola anticoncezionale, o dispositivi come la spirale, che necessitano per il loro utilizzo una specifica consulenza medica.
Ci soffermeremo piuttosto su quelle attrezzature e dispositivi che possono migliorare la qualità dell’esperienza escursionistica durante il ciclo.
La soluzione più ovvia è quella di utilizzare i classici tamponi interni, sicuramente molto efficaci e facili da applicare.
Il problema di questo tipo di assorbenti però sta nel fatto che ne servono diversi per ogni giorno, cosa che implica più volume occupato nello zaino, soprattutto, più spazzatura da dover smaltire.
Se vi trovate nel corso dell’escursione e non avete a disposizione un cassonetto dove gettare gli assorbenti usati, potete isolarli in una busta di plastica colorata con chiusura stagna.
Va bene anche una bottiglia di plastica preventivamente fasciata con nastro adesivo per renderla più resistente e oscurare.
Per evitare i cattivi odori si può mettere nel contenitore un’aspirina oppure una bustina di tè.
Sul mercato si trovano anche assorbenti interni realizzati in materiale organico biodegradabile.
Le coppette mestruali sono esattamente ciò che il loro nome rivela: “tazze” realizzate in materiale flessibile da inserire all’interno della vagina durante il ciclo per raccogliere il fluido mestruale.
In questo modo si possono poi semplicemente estrarre, svuotare, lavare e riutilizzare.
Non molto diffuse sino a poco tempo fa, ora si trovano abbastanza facilmente anche nei supermercati e stanno prendendo piede grazie alla loro facilità di utilizzo e al fatto che rappresentano un’alternativa economica ed ecologica rispetto al classico assorbente interno.
Prima di utilizzare la coppetta all’inizio di ogni ciclo è bene sterilizzarla in un pentolino con acqua bollente per circa 5 minuti.
Non è però necessario ripetere la procedura durante l’utilizzo, quando, dopo ogni estrazione e cambio, è sufficiente lo sciacquo della coppetta con acqua corrente ed eventualmente con sapone delicato.
Il liquido mestruale può essere riversato in una bottiglia fino a quando non trovate un cassonetto adatto per lo smaltimento, oppure lo si può seppellire seguendo il procedimento di smaltimento consigliato per i rifiuti organici nella natura. Vedi articolo: come andare in bagno all’aperto senza lasciare traccia.
Se devi fare un trekking di più giorni e hai la possibilità di “fare il bucato” tra una tappa e l’altra, la biancheria intima assorbente potrebbe essere quello che stai cercando.
I due marchi americani Thinx e Knixwear sono i principali produttori di questi modelli, che hanno una capacità assorbente pari a due volte quella di un normale tampone.
Anche in questo caso il vantaggio sta in termini di risparmio economico, di spazio nello zaino e di riduzione dei rifiuti.
Tenete presente che gli indumenti assorbenti asciugano lentamente, quindi dovrete portarvi appresso qualche ricambio in più.