Campeggio e trekking: come dormire bene in tenda, 7 consigli fondamentali

Spesso si pensa che sia sufficiente macinare molti chilometri per garantirsi un sonno profondo. In realtà non è così: vediamo gli errori da evitare per non passare una notte difficile in tenda e rovinarsi il trekking.

24 novembre 2022 - 8:30

Trekking in tenda: come dormire bene quando si fa camping

C’è chi ha problemi a prendere sonno già in città, nella routine della vita quotidiana.

Oppure c’è chi a casa dorme bene e ha invece problemi a stare in tenda, addirittura rinunciando per questo a provare la meravigliosa esperienza di un trekking di più giorni.

Il guaio è che non passare una notte di autentico riposo finisce per ripercuotersi nella giornata successiva.

 

Passi quando sei in ufficio – i colleghi se ne faranno una ragione – ma avere una giornata difficile in conseguenza di una notte complicata quando sei sui sentieri significa da un lato esporti a maggiori pericoli durante l’escursione e dall’altro, ancora prima, impedirti di godere appieno del tuo trekking nella natura.

Vediamo allora 7 consigli fondamentali per godersi una bella dormita in tenda dopo una giornata di trekking.

 

1 – Vai a dormire almeno 2 o 3  ore dopo aver finito di camminare

Una delle ragioni per cui si fatica a dormire è che ci si corica poco dopo aver smesso di camminare.

È vero che l’esercizio in sé concilia il sonno, ma non se ti butti in branda alla fine del sentiero o della tappa.

I medici spiegano che l’attività fisica non rilascia solo le endorfine, l’ormone della felicità, ma anche il cortisolo, che al contrario ha effetto stimolante e antipnotico (per capirsi, rende difficile più difficile addormentarsi).

 

 

La soluzione? Quando arrivi al termine della tua tappa di trekking prenditi il tempo necessario perché il cortisolo cessi i suoi effetti.

Monta la tenda, prepara la cena, leggi un libro o, più semplicemente, ammira il panorama intorno a te e goditi il silenzio della natura.

2 – Attento a quello che mangi

Tutti sappiamo quanto l’alimentazione possa influire sul sonno, sia in quantità che in qualità.

Una cena pesante ad esempio può farti venire voglia di un pisolino, ma rischia di farti passare la notte in bianco.

Se proprio hai deciso di strafogarti (ma perché, verrebbe da chiedere) attendi almeno un paio d’ore: il tempo che la digestione, più lunga e difficile, faccia il suo corso.

Viceversa, uno spuntino leggero è l’ideale.

Ad esempio una cioccolata calda può ristorarti e metterti in pace con il mondo.

Ricorda poi che esistono alimenti, come i latticini, che addirittura favoriscono il sonno.

 

3 – Caffeina vietata, con qualche eccezione

Uno dei nemici del sonno è naturalmente la caffeina.

Si tratta infatti di una sostanza psicoattiva che aumenta l’attenzione bloccando i meccanismi fisiologici che inducono il sonno.

Niente caffè, cappuccini e tè quindi,  6-7 ore prima di andare a letto.

Tuttavia va detto che questa è una precauzione generale: la sensibilità alla caffeina può variare in maniera significativa da persona a persona.

Esistono individui per i quali addirittura produce un effetto down che aiuta ad assopirsi.

In breve: se sai come il tuo organismo reagisce all’assunzione di caffeina, comportati di conseguenza.

Tieni conto però di valutare questi effetti cum grano salis: un conto infatti è l’effetto della caffeina nel day to day in città, altro conto in una situazione, come nel caso del trekking, in cui hai sottoposto il tuo fisico a uno sforzo anche intenso.

In questo contesto le sostanze psicoattive potrebbero potenziare i loro effetti, in un senso o nell’altro.

 

4 – Niente pisolino pomeridiano

Potresti essere tentato di coricarti all’ombra di un albero durante il cammino.

A meno che tu non sia davvero stanco – ma in questo caso c’è qualcosa che non torna nell’organizzazione del tuo trekking, nella lunghezza delle tappe o nella tua preparazione fisica – è meglio non farlo.

Anche un breve pisolino può compromettere il tuo sonno notturno.

Se sei davvero stanco siediti, goditi la natura e valuta se è il caso di andare a fine tappa o, mappa alla mano, trovare una soluzione migliore a distanza più breve.

5 – Vai a dormire alla solita ora

Quando si tratta di dormire non vi è differenza tra dormire a casa e nella natura.

Anzi, la natura impone che si rispettino i ritmi sonno-veglia che vanno di pari passo con il comparire e lo svanire della luce del Sole.

Organizza quindi il tuo viaggio in modo tale da rispettare i tuoi normali orari cittadini e, anzi, se organizzi un trekking impegnativo di più giorni, cerca nelle settimane precedenti – per quanto possibile –  di adattare le abitudini di sonno e veglia a quello che sarà il tuo trekking.

6 – Scegli con attenzione dove montare la tenda

Difficilmente i consigli che ti abbiamo dato finora ti saranno di qualche utilità se poi finisci per montare la tenda su un terreno accidentato e scomodo.

Prenditi il ​​tempo per trovare un posto pianeggiante e riparato dal vento: anche dormire sarà più facile.

 

7 – Scegli l’attrezzatura adeguata

La scelta dell’attrezzatura per dormire è naturalmente essenziale per un buon sonno: dalla tenda stessa, al materassino, al sacco a pelo fino ai cuscini, meglio non esagerare con l’attenzione al risparmio.

Esistono comunque sul mercato ottime soluzioni da marchi affermati e affidabili che ti consentiranno di garantirti un sonno lungo e riparato senza svuotare il portafoglio.

D’altra parte, se hai deciso di fare un trekking di più giorni, hai scelto di fare un passo in più rispetto agli escursionisti della domenica e non puoi essere un principiante: l’attrezzattura deve essere di livello adeguato alla tua avventura outdoor.

Buon cammino e buon sonno!

 

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