Il nostro percorso inizia ad Equi Terme, paese famoso per le sue sorgenti sulfuree e per il suo stabilimento termale. Sempre ad Equi, si trovano due importanti grotte: la Tecchia di Equi e la Buca d’Equi. Partendo da Equi, ci si indirizzerà sino ad inoltrarsi nel Solco d’Equi.
Giunti nei pressi di una sbarra a circa 400 metri d’altezza, si abbandona l’auto, si guada il torrente con facilità e poi ci si incammina in salita lungo una vecchia via di lizza (blocchi di marmo trasportati da un’antica slitta di legno) costeggiata da una fiorente vegetazione; si giunge infine nei pressi di alcuni edifici di cava.
Seguendo la marmifera, si passerà davanti alla Casa dei Vecchi Macchinari e poi ci si addentrerà per un sentiero, segnalato, che taglia in diagonale i pendii boscosi. Da qui parte il percorso attrezzato numero 190 “D. Zaccagna” che porterà sino alla Cresta di Nattapiana alla Foce di Lizzari, 1250 m.
Il sentiero procede quasi pianeggiante, proseguendo “attrezzato” sino ad un punto dove si avrà un’ottima visuale sulla Cresta Garnerone e sulla cima del Monte Sagro. Per sicurezza, il nostro itinerario segue il sentiero attrezzato (n° 191 “M. Piotti”) che ci porta sino alla Foce di Giovo (1500 m), zona ricca di verdissimi prati.
Siamo in un territorio dove c’è un’ottima visuale sulle vallate e i monti circostanti: Monte Pisanino, Monte Cavallo, Monte Contrario. Senza rischi e con poco sforzo, dalla Foce di Giovo è possibile raggiungere infine la vetta del Pizzo d’Uccello (1781 m).
Per ridiscendere, si deve guadagnare la Foce del Giovetto, indirizzandosi poi verso la Cresta di Capradossa.
Dopo poco, inizierà il percorso attrezzato “Tordini-Galligani” che ci porterà in discesa sino alle pendici del monte, procedendo infine lungo un sentiero che ripassa nei pressi della Casa dei Vecchi Macchinari, riguadagnando infine il Solco d’Equi.