È inverno. Nel bosco la presenza della neve si avverte in ogni dove.
A terra come in alto, tra gli ultimi rami che sfiorano il cielo. Un abbraccio fatto di silenzi ovattati e di scenari insoliti, regalo dell’inverno che ama stupire.
La neve si appropria dei paesaggi che incontra, lentamente, nevicata dopo nevicata.
Copre con il suo manto bianco una natura pronta ad accoglierla, proprio quando, ormai esausta per aver portato a termine un altro lungo ciclo, ha preparato alberi, prati e arbusti ad affrontare la stagione più fredda dell’anno.
Grandi fiocchi che scendono in batuffoli bianchi, fitte tempeste o solitarie spruzzate che danzano nell’aria.
La neve si adegua alla superficie delle cose, soffermandosi sui profili delle staccionate, ridisegnando i tetti delle baite, sostando ostinata sul più sottile dei rami, in precario equilibrio sulle piccole bacche tonde o, ancora, aggrappata alle fessure verticali tra la corteccia dei grandi tronchi.
Mai immobile, come può sembrare al primo impatto, è sovrana di un regno in continuo mutamento, sposa del vento che adora trasportarla da un luogo all’altro, depositandola fino a cancellare tracce e forme, per poi rapirla nuovamente in un continuo gioco di comparse e scomparse.
L’attesa è premiata con l’incontro con sua maestà il cervo
Il bosco, nelle sue infinite sfaccettature, è forse l’ambiente che meglio di tutti riesce a farsi interprete delle suggestive atmosfere invernali.
In una dimensione in cui tutto appare sospeso, ritratto nell’istante esatto in cui il tempo sembra essersi fermato per conservare, sotto alla neve, il sonno del bosco fino a primavera, ci muoviamo con le ciaspole o con gli sci contemplando paesaggi da fiaba.
_Piemonte: Con le ciaspole nella meraviglia del Gran Bosco di Salbertrand
_Liguria : Con le ciaspole nelle foreste del monte Penna in Val d’Aveto
_Marche: Trekking panoramico sulla neve al Monte Nerone
_Calabria: Calabria, le foreste della Sila con le ciaspole
L’immagine del bosco addormentato è particolarmente poetica e sembra ritrarlo perfettamente sotto la sua coperta di candida neve.
Ad uno sguardo più attento, tuttavia, non sarà difficile scorgere l’attività che questo ecosistema è in grado di conservare anche in condizioni climatiche apparentemente difficili e sfavorevoli.
Il manto nevoso è dotato di un’importante proprietà isolante che limita il congelamento del suolo e si traduce in azione di riscaldamento degli strati basali della copertura, poiché in grado di rallentare il flusso di calore proveniente dal suolo stesso.
Un buon livello di innevamento crea quindi un microclima molto favorevole alla vita, grazie a temperature accettabili sia per la fauna che per la vegetazione, evitando le “bruciature” da freddo riscontrabili in assenza di neve.
Se poi si tratta di un bosco le conseguenze sul microclima sono ancora più marcate.
All’interno, la copertura di rami, tronchi ed eventuali chiome – nel caso delle conifere – intercetta il calore che rimane intrappolato nel possente tetto d’alberi e torna verso il suolo assicurando temperature più elevate rispetto all’esterno.
Il bosco quindi, con le sue meraviglie e le sue creature, è davvero lontano da sprofondare in un sonno profondo e, anche d’inverno, custodisce per chi sa “ascoltare” e per chi sa “vedere” innumerevoli sorprese, da scoprire lasciandosi catturare dalla magia degli alberi.