

Alto Adige al fresco d’estate: 5 itinerari spettacolari in Val Gardena
D’estate la Val Gardena è un paradiso per l'escursionismo: sentieri panoramici che attraversano altipiani rocciosi, boschi d’alta quota, maestose vette dolomitiche e tanto, tanto fresco
Val Gardena d’estate al fresco: 5 trekking nello spettacolo delle Dolomiti
La Val Gardena è una delle mete più affascinanti dell’arco alpino.
Immersa nel cuore delle Dolomiti, in Alto Adige, questa valle ladina offre una rete capillare di sentieri che si sviluppano tra alpeggi verdeggianti, vette monumentali e rifugi accoglienti.
L’estate è il momento ideale per scoprirla: l’aria è limpida, i panorami si aprono all’infinito e ogni giornata regala l’occasione di percorrere itinerari tra i più scenografici delle Dolomiti.
Dai grandi classici ai percorsi meno noti, ogni escursione rivela un volto del territorio e offre una prospettiva sempre diversa sulla straordinaria geografia di questa valle sospesa tra pareti verticali, altipiani solitari e pascoli aperti.
Vediamo cinque tra i trekking più suggestivi della zona, l’ideale per scoprire questa splendida valle altoatesina.
1 – Dal Resciesa fino al Seceda: lo spettacolo delle Dolomiti
Uno dei trekking più spettacolari della Val Gardena è il traverso in quota che collega la stazione a monte della funicolare del Resciesa con il celebre altopiano del Seceda.
Il percorso si snoda lungo un sentiero panoramico sospeso tra i massicci delle Odle e il Gruppo del Puez, con un dislivello in salita di circa 700 metri.
Il punto di partenza è facilmente raggiungibile da Ortisei grazie alla moderna funicolare, mentre per il ritorno c’è la possibilità di salire sulla cabinovia Seceda-Ortisei, chiudendo così un itinerario ad anello perfetto per un’escursione senza troppi affanni.
Lungo il cammino si alternano pascoli aperti, malghe alpine e rifugi, come Malga Brogles, e terrazze naturali con vista su alcune delle cime più emblematiche delle Dolomiti.
La durata media del percorso è di circa 6 ore, non sono previste difficoltà tecniche particolari, tuttavia ci sono alcuni tratti esposti al sole che richiedono un buon equipaggiamento estivo.
In alternativa, è possibile raggiungere l’Alpe Seceda dal Rifugio Brogles passando per la “Forcella di Mesdi”. Tuttavia, questo percorso è molto ripido, impegnativo e lungo, pertanto è consigliato solo a escursionisti esperti.
_ Maggiori dettagli sul percorso qui, su questa pagina di valgardena.it
2 – Sassolungo, la meraviglia di rocce millenarie
Il periplo del Gruppo del Sassolungo è uno dei grandi classici dell’escursionismo altoatesino: consente di ammirare da ogni angolazione il massiccio che domina la valle, muovendosi tra rifugi alpini, sentieri ben segnalati e paesaggi di grande varietà.
Si può partire da Santa Cristina utilizzando le seggiovie Monte Pana e Mont de Sëura, oppure da Selva di Val Gardena, dalla quale si accede direttamente al Ciampinoi tramite la funivia.
L’escursione comincia dalla stazione a monte del Mont de Sëura seguendo i sentieri 526B, 528 e 526 in direzione del Rifugio Comici, storico punto di sosta ai piedi del Sassolungo.
Se, invece, si parte da Ciampinoi, si devono seguire i tracciati 21, 21A e 526, confluendo sullo stesso percorso.
Da quel punto si entra in uno dei tratti più suggestivi: la Città dei Sassi, un labirinto naturale di blocchi rocciosi ai piedi del Sassolungo, che conduce fino al Passo Sella.
Oltrepassato il passo si prosegue lungo il Sentiero Federico Augusto (557), che collega il Rifugio Federico Augusto e il Rifugio Sandro Pertini, offrendo splendidi scorci sulle pareti meridionali del gruppo montuoso.
La tappa successiva è il Rifugio Sassopiatto, punto panoramico d’eccezione con affaccio sull’Alpe di Siusi, il più vasto altopiano d’alta quota d’Europa.
Si può quindi fare rientro verso il Mont de Sëura o Ciampinoi seguendo i sentieri 527, 526 e 526B (oppure 21A e 21 nel caso si rientri a Selva).
Nel suo tracciato completo, il giro ha una durata media di circa 5 ore e mezza, ma sono possibili anche varianti più brevi: partendo dal Passo Sella e utilizzando gli impianti si può compiere una versione ridotta in 3 o 4 ore, con ritorno a piedi verso Santa Cristina o Selva.
_ Tutti i dettagli sul percorso e la traccia Gpx qui, in questa sezione di valgardena.it
3 – Salita al Rifugio Puez: natura selvaggia nel Parco Naturale Puez Odle
L’escursione al Rifugio Puez è una delle più complete e affascinanti della Val Gardena, perfetta per chi desidera immergersi nella geologia delle Dolomiti.
Il percorso parte da Selva di Val Gardena: da lì si deve risalire in quota con la cabinovia Dantercëpies fino ai 2298 metri della stazione a monte, da cui ha inizio l’itinerario.
Si percorre dapprima il sentiero 12A fino al Rifugio Jimmy e, da lì, si deve raggiungere il Passo Cir attraverso una spettacolare forcella rocciosa.
Il cammino prosegue poi lungo l’Alta Via delle Dolomiti n. 2, attraversando paesaggi lunari e solitari fino alla Sella Crespëina e al Passo Ciampei.
Dopo circa tre ore di marcia si arriva al Rifugio Puez, immerso in uno degli scenari più austeri e grandiosi dell’intero Parco Naturale Puez Odle.
Per il ritorno si può scegliere tra due varianti: la più diretta segue il sentiero 14, ma si può anche optare per un rientro più graduale seguendo i sentieri 2, 4 e infine 16, che scendono lungo la Vallunga fino a chiudere l’anello a Selva.
L’escursione è classificata come impegnativa, più per la sua lunghezza e il tempo di percorrenza (circa 4 ore e mezza) che per la difficoltà tecnica, e rappresenta un itinerario d’eccezione per entrare nel cuore incontaminato delle Dolomiti gardenesi.
_ Tutti i dettagli dell’itinerario qui, in questa sezione di valgardena.it
4 – Dal Rifugio Stevia al Rifugio Firenze: panorami unici
Questo percorso ad anello con partenza da Selva di Val Gardena è un itinerario suggestivo che si sviluppa lungo i versanti assolati del massiccio Stevia.
Dal parcheggio escursionistico di Daunëi si deve imboccare il sentiero per Stevia e proseguire lungo il tracciato Palota.
Dopo aver superato la Steviola, si sale fino al panoramico Rifugio Stevia, da cui si domina l’intera valle.
Si deve poi procedere sul sentiero 17 fino alla Forcella Piza, e scendere lungo il sentiero 17B fino al Rifugio Firenze, una struttura immersa in uno splendido contesto alpino d’alta quota.
Per il rientro si deve intraprendere il sentiero 1 che porta al Rifugio Juac e, da lì, seguire il sentiero 3 fino a chiudere l’anello.
Con un tempo di percorrenza di circa 4 ore e un livello di difficoltà medio, questo sentiero alterna tratti panoramici e pascoli costellati da piccoli laghetti alpini, ideali per una pausa nella quiete.
Il tracciato è quasi sempre esposto al sole: meglio partire presto o nel tardo pomeriggio, soprattutto d’estate.
_ Tutti i dettagli del percorso qui, in questa sezione di valgardena.it
_ La pagina del Rifugio Firenze
5 – La traversata del Gruppo del Sella e la salita al Piz Boè
Tra i trekking più scenografici della Val Gardena c’è la traversata del Gruppo del Sella fino alla vetta del Piz Boè, situato a ben 3152 metri d’altitudine.
Si tratta di un’avventura grandiosa, tuttavia riservata agli escursionisti esperti o, quanto meno, consigliata a questa categoria di trekker.
Si parte dalla stazione a monte del Sass Pordoi, raggiungibile con la funivia dal Passo Pordoi, e si attraversa l’altopiano lunare del Sella lungo l’Alta Via n. 2.
Il paesaggio è di rara bellezza: distese di roccia, conche glaciali, laghetti alpini e viste spettacolari sulle Dolomiti altoatesine.
Il sentiero tocca il Rifugio Boè e si inerpica fino al Piz Boè, la cima più alta del gruppo, da cui si gode un panorama sconfinato a 360° sulla Marmolada, le Odle e le Tofane.
Il dislivello positivo dalla funivia è di circa +561 m, con un tempo di percorrenza di circa 4 o 5 ore (A/R), escludendo la risalita in impianto.
La discesa può avvenire sullo stesso tracciato o passando per il Lago Pisciadù seguendo il sentiero 666, con possibilità di rientro a valle tramite altre vie.
Date le alte quote, l’assenza di copertura boschiva e alcuni tratti esposti, è necessario un buon equipaggiamento, passo sicuro e attenzione alle condizioni meteorologiche.
L’ideale è percorrerlo in piena estate, quando la neve è ormai sciolta, e i rifugi — come il Boè e il Capanna Fassa — sono aperti e attrezzati per l’accoglienza.
_ Tutti i dettagli qui, in questa sezione di val-gardena.com
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