Valpelline al fresco: spettacolare salita al Rifugio Nacamuli

Panorami unici sui ghiacciai e tanto fresco al riparo dalla calura estiva: il trekking al Rifugio Nacamuli è un’esperienza emozionante nella natura selvaggia delle Alpi valdostane

21 luglio 2025 - 11:00

Valpelline: natura allo stato puro sopra i 2000 metri

La Valpelline è una delle vallate più selvagge e incontaminate della Valle d’Aosta. Lontana dai circuiti turistici più battuti, custodisce un patrimonio naturale straordinario, fatto di lariceti radi, valloni solitari e ghiacciai sospesi.

Oltre quota 2500, il paesaggio cambia radicalmente: si entra in una dimensione alpina pura, dove domina il silenzio e la montagna rivela il suo volto più autentico.

È in questo contesto che sorge il Rifugio Nacamuli al Col Collon (2828 m), una meta d’alta quota immersa in un anfiteatro di roccia e ghiaccio, perfetta per chi cerca un trekking impegnativo, solitario e spettacolare.

La salita passo dopo passo

Dal grande parcheggio nei pressi della diga di Place Moulin, si prende la poderale per il rifugio Prarayer, ma dopo poche centinaia di metri si devia a sinistra seguendo il sentiero 8. Si risale a mezza costa il versante orografico destro del lago, attraversando un rado bosco di larici e superando un piccolo torrentello su passerella in legno.

A quota 2125 m si raggiunge l’Alpe di Arpeyssaou (25 minuti dalla partenza). Superato l’alpeggio si attraversa un’ampia radura, poi il sentiero si restringe, torna nel bosco e sale con qualche tornante. Dopo un tratto in discesa si giunge al bivio per Prarayer (2215 m, 1h00’): si ignora il sentiero a destra e si prosegue in salita lungo un comodo pendio erboso, con la Gran Vanna a dominare l’orizzonte.

Il percorso tocca l’Alpe d’Oren (2161 m, 1h30’) e, poco dopo, l’Alpe Garda (2211 m). A questo punto si attraversa il torrente, portandosi sulla sinistra orografica della comba, dominata dalla Sengla. La valle si fa più aperta e spettacolare, e in circa 2h15’ si raggiunge la conca sabbiosa del Plan du Gan (2450 m).

Da qui comincia il tratto più impegnativo: la risalita della gola del Pissonet, attrezzata con corde e catene nei punti più esposti. Sebbene non presenti difficoltà alpinistiche, il tratto richiede attenzione e passo sicuro.

Oltre la gola, il sentiero torna dolce. Si supera un grosso ometto, si attraversa un ultimo torrentello e, in pochi minuti, si giunge prima all’antico bivacco Collon e infine al moderno e accogliente Rifugio Nacamuli (2828 m).

Un’esperienza per chi ama la montagna vera

Il sentiero per il Rifugio Nacamuli è un’immersione progressiva in un ambiente sempre più maestoso e isolato. Qui la montagna si mostra senza mediazioni: non ci sono impianti, seggiovie o strutture turistiche invasive, ma solo sentieri, pietraie, ruscelli e silenzi profondi.

Lungo il percorso si incontrano alpeggi abbandonati, testimonianze dell’antica presenza umana in quota, e la fauna alpina è spesso ben visibile: marmotte, stambecchi, aquile.

È l’escursione ideale per chi vuole ritrovare il ritmo lento del camminare e il contatto diretto con l’elemento naturale, lontano dalla fretta e dalla folla.

La salita, seppur priva di tratti tecnici estremi, richiede allenamento, autonomia e rispetto per l’ambiente montano.

Un rifugio tra Italia e Svizzera

Il Rifugio Nacamuli sorge su uno sperone panoramico, in uno degli ambienti più affascinanti dell’arco alpino occidentale.

Offre servizio di mezza pensione e ristoro durante la stagione estiva, ed è punto di partenza per traversate glaciali e ascensioni nel gruppo del Monte Collon.

Chi vuole proseguire, può salire al Col Collon (3114 m) in circa 1h30’, tra pietraie e nevai. Dal colle, incastonato tra La Vierge (3232 m) e L’Évêque (3716 m), si apre la vista sul ghiacciaio d’Arolla, in territorio svizzero, e sulle Punte d’Oren e la Punta Kurz (3498 m).

Perché andarci

Il trekking al Rifugio Nacamuli è molto più di una semplice escursione: è un viaggio nella wilderness alpina, un’esperienza che unisce fatica, bellezza e senso di conquista.

Ideale per escursionisti esperti e ben allenati, è perfetto per chi cerca luoghi autentici, lontani dalla folla, in un contesto naturale grandioso.

Un invito a tornare in Valpelline

Quella al Rifugio Nacamuli è solo una delle molteplici possibilità escursionistiche offerte dalla Valpelline. La zona si presta anche a escursioni più semplici, come la passeggiata al lago di Place Moulin o la salita al rifugio Prarayer, ma anche a traversate glaciali, vie alpinistiche e trekking di più giorni verso la Svizzera.

È un territorio che non si esaurisce in una sola visita: ogni stagione e ogni itinerario svelano nuove prospettive e nuove emozioni. Salire al Nacamuli può essere il primo passo per scoprire – o riscoprire – la Valpelline, una delle ultime valli veramente selvagge delle Alpi italiane.

 

Informazioni utili

  • Itinerario: da Place Moulin al Rifugio Nacamuli
  • Partenza: Diga di Place Moulin (1960 m)
  • Arrivo: Rifugio Nacamuli (2828 m)
  • Tempo di percorrenza: 3h30’
  • Dislivello: 868 m
  • Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti)
  • Periodo consigliato: da metà giugno a inizio settembre
  • Attrezzatura: da escursionismo avanzato

Tutte le informazioni sul Rifugio Nacamuli si trovano sul sito ufficiale

Foto e descrizione del percorso sul sito lovevda.it

Scarica la traccia GPX del percorso

 

 

 

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