

Valle d’Aosta d’estate: il trekking da Pont al rifugio Vittorio Emanuele II
Tra gli itinerari valdostani d'alta quota più belli da fare in estate c'è quello che porta a uno dei rifugi più iconici del parco nazionale del Gran Paradiso: il Rifugio Vittorio Emanuele II. Vediamo il percorso e quello che c'è da sapere per affrontare la camminata
Alla scoperta dell’anima autentica e selvaggia della Valsavarenche
Una delle valli più selvagge e autentiche della Valle d’Aosta è la Valsavarenche, una porta privilegiata verso l’anima del Parco nazionale del Gran Paradiso.
Qui, il territorio valdostano è ancora quello delle origini.
Ampi boschi di larici, cascate che si fanno sentire prima di vedersi e praterie d’alta quota che nei mesi estivi esplodono in un mosaico di fioriture alpine.
In questo scenario si inserisce un trekking d’alta quota sorprendente: quello che dalla località di Pont risale fino al Rifugio Vittorio Emanuele II.
Il sentiero, ben segnalato e mai eccessivamente impegnativo, attraversa ambienti che cambiano con il variare dell’altitudine.
Si parte dalla conca verde di Pont e si sale tra lariceti, pascoli e morene glaciali, fino a sfiorare i 2735 metri del rifugio.
È un’escursione perfetta da compiere in estate, tra giugno e settembre, quando il sentiero è sgombro dalla neve, i rifugi sono aperti e gli stambecchi, simbolo della valle, si lasciano osservare anche a pochi metri di distanza.
L’itinerario: da Pont al Rifugio Vittorio Emanuele II
Il trekking inizia dalla località di Pont, ultima frazione accessibile in auto della Valsavarenche, situata a 1955 metri di altitudine.
Da qui si imbocca il sentiero 1, ben segnalato sin dai primi metri, che attraversa il ponte sul torrente Savara e segue un comodo sterrato che si immerge da subito nei lariceti.
Dopo un primo tratto pianeggiante la mulattiera si restringe e inizia a salire con maggiore decisione lungo il versante meridionale della valle, alternando brevi tornanti a tratti in diagonale su un terreno compatto e roccioso.
Il dislivello complessivo è di circa 770 metri, distribuito su una lunghezza di 5,1 Km, con una pendenza media che si aggira attorno al 15%, sempre regolare e priva di tratti esposti o particolarmente tecnici.
Il fondo del sentiero è ben curato, composto da terra battuta e pietre fisse, e resta percorribile anche in presenza di modeste tracce di neve tardiva a inizio stagione.
La quota aumenta progressivamente, e attorno ai 2300 metri si superano alcune cascatelle e piccoli corsi d’acqua che scendono dalle morene soprastanti.
Un tratto particolarmente panoramico si apre attorno ai 2500 metri, dove il sentiero si appoggia a un ampio pianoro morenico da cui si iniziano a intravedere le pareti del Gran Paradiso e la struttura del rifugio in lontananza.
L’ultimo tratto dell’itinerario attraversa una conca glaciale dominata dal Lago del Moncorvé, spesso ancora parzialmente ghiacciato a inizio estate.
Il rifugio Vittorio Emanuele II (2735 m) si raggiunge in circa 2 ore e 35 minuti di cammino, a passo medio. La discesa, sullo stesso sentiero, richiede poco meno due ore.
Il percorso è classificato come (E), pertanto è accessibile quasi a tutti, non sono presenti tratti attrezzati o esposti, tuttavia è consigliabile evitare il sentiero in presenza di temporali o condizioni di nebbia persistente, fattori che possono ridurre la visibilità nelle parti più alte.
_ Scopri il percorso completo e la traccia gpx sul sito turistico della Valle d’Aosta
_ Il sito ufficiale del Rifugio Vittorio Emanuele II
Proseguire il cammino: dal Rifugio Vittorio Emanuele II al Rifugio Chabod
Per chi desidera prolungare l’esperienza e godersi una notte in quota, allora è bene sapere che il rifugio Vittorio Emanuele II è anche il punto di partenza per un suggestivo collegamento verso un altro storico presidio d’alta montagna: il rifugio Federico Chabod.
Il sentiero che unisce le due strutture è contrassegnato come 1A ed è lungo poco più di 5,5 Km. Si percorre in circa due ore, con un dislivello moderato (+/- 430 m), attraversando ambienti incantevoli.
Il tracciato costeggia il versante est della valle, mantenendosi in quota e offrendo viste aeree sul fondovalle e sul versante opposto del Gran Paradiso.
È una traversata che alterna pascoli d’alta quota, pietraie e scorci improvvisi su ghiacciai e torri rocciose.
Una volta raggiunto il Rifugio Chabod, a 2710 metri d’altitudine, si può decidere di pernottare nuovamente o intraprendere la discesa verso il fondovalle lungo un percorso ad anello, rendendo così l’escursione un’esperienza completa.
_ Sul sito turistico della Valle d’Aosta trovate la traccia Gpx dell’itinerario
_ Il sito ufficiale del Rifugio Chabod
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