

Piemonte, sulle orme dei Valdesi tra storia e natura in Val di Susa
Il Sentiero del Glorioso Rimpatrio dei Valdesi, in Valle di Susa, è un trekking storico di 13 km nel Parco del Gran Bosco di Salbertrand. Un percorso impegnativo tra natura e memoria, per escursionisti esperti
Il Sentiero del Glorioso Rimpatrio: trekking tra natura e storia sulle orme dei Valdesi
Un itinerario escursionistico che è anche un viaggio nel tempo: il “Glorioso Rimpatrio dei Valdesi” è un percorso ricco di significato storico e bellezza naturale, che si snoda all’interno del Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand, tra la Val di Susa e la Val Chisone.
Il sentiero ripercorre le orme di un evento epico accaduto nel 1689, quando un migliaio di esuli valdesi riuscirono a fare ritorno alle proprie valli d’origine dopo un lungo esilio e un coraggioso scontro armato.
Nel 1686, infatti, su ordine di Luigi XIV e con il sostegno del duca Vittorio Amedeo II di Savoia, fu vietato il culto valdese nel Regno. I valdesi furono costretti all’esilio o a convertirsi. In tanti resistettero, ma molti furono incarcerati o deportati in Svizzera.
Tre anni dopo, circa mille valdesi organizzarono una spedizione per rientrare nelle Valli.
Partiti dal lago Lemano, attraversarono la Savoia, superarono le montagne e, il 3 settembre 1689, affrontarono uno scontro decisivo a Salbertrand.
Ebbero la meglio e poterono tornare nelle terre da cui erano stati cacciati.
Un cammino che lascia il segno
Più che un’escursione, il Glorioso Rimpatrio è un’esperienza di profondo valore simbolico.
Un cammino per escursionisti esperti che unisce l’impegno fisico alla forza evocativa dei luoghi attraversati, dove la bellezza del paesaggio si intreccia con la memoria delle Valli valdesi.
Il sentiero attraversa l’ecosistema ricco e variegato del Parco del Gran Bosco di Salbertrand, tra boschi di larici, abeti rossi e bianchi, e la presenza di numerose specie alpine.
L’itinerario, tra memoria e paesaggio alpino
Il percorso inizia dalla parrocchiale di San Giovanni Battista di Salbertrand.
Si attraversa la SS24, si percorre il viale della stazione e si supera il ponte sulla Dora Riparia.
Da qui, si svolta a destra e si costeggia il fiume su strada sterrata fino al ponte Chenebiere, luogo dello storico scontro del 1689, oggi commemorato con una lapide e pannelli esplicativi inseriti nel circuito dell’Ecomuseo Colombano Romean.
Dopo il ponte, si sale lungo la mulattiera tra i prati di Chenevières fino all’area attrezzata Pinea, dove si entra nel Parco naturale del Gran Bosco. Qui si imbocca la strada del Sersaret fino al sentiero n.1 “Taglia Curve”.
Sotto la borgata Sersaret, il panorama si apre verso il Vallonetto, il Rocciamelone e le baite di Montagne Seu, punto di incrocio tra diversi sentieri come la Via Alpina.
L’itinerario prosegue sulla forestale fino a Ser Blanc, dove si può scegliere se deviare a sinistra per Montagne Seu o a destra verso Monfol.
Da quest’ultima località, dove i valdesi si accamparono, si segue il sentiero n.3 fino a Ferro di Cavallo. Si imbocca quindi il sentiero n.4, passando nei pressi del lago Laune e risalendo fino al Colle di Costa Piana.

Qui, tra ginepri modellati dal vento, si prende il sentiero n.326, attraversando il rio Pomerol e un fitto lariceto fino alla borgata Rif.
Si continua sul sentiero di destra, si raggiunge una carrareccia e si scende alla borgata Allevé, il cui nome ricorda l’abitudine degli abitanti di svegliarsi presto come allodole.
L’ultimo tratto del percorso segue il sentiero n.4 fino alla borgata Grange.
Informazioni utili
_Dettagli tecnici e traccia GPX sul sito ufficiale del Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand
_ La pagina Facebook dell’Ufficio del Turismo di Salbertrand
_ Esplora altri itinerari sulla pagina ufficiale di Val di Susa Turismo
_Il sito ufficiale del Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand
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