Il giorno successivo si ripercorre a ritroso il sentiero per 5 minuti, poi nel boschetto di betulle si segue la vista sul Rosa che è spettacolare.
La discesa sempre sull’ariosa cresta si snoda dolcemente sino al Rifugio Camosci dell’Alpe Piane di Cervarolo.
Si segue l’indicazione nr 621 del sentiero che ripido scende a sinistra in Val Sabbiola, sino a incrociare la strada che giunge dal fondo valle; la si percorre sino al suo termine (circa 300 metri) da dove inizia il sentiero nr 561 che si snoda dapprima ripido in un fitto bosco di faggi e poi zigzagando sino all’Alpe Campo, dove si avverte lo scampanellio di mucche e capre al pascolo.
Con un breve strappo in salita si raggiunge la panoramica dorsale che conduce alle vecchie minieredi nikel. Ora l’ambiente è più severo: fare attenzione lungo il sentiero, esposto nel tratto terminale della cima del Capio (2172 m).
La fatica è ripagata dalla grandiosa visione del Monte Rosa e delle montagne svizzere e ossolane.
Scendere nel villaggio Walser di Rimella, ultimo centro della Val Mastallone, sita nel versante opposto, significa oltrepassare la linea insubrica e percorrere l’antichissimo sentiero tracciato dai primi Walser che giunsero in Valsesia nel 1200 attraverso la bocchetta di Campello.
Dapprima si perde quota lungo un ripido canalino, facilitato da una corda fissa, poi su tracce di sentiero si raggiunge lo specchio lacustre di Obersivie, si prosegue all’Alpe Sinaneca e Pianello e, incrociato il sentiero nr 548 proveniente dalla bocchetta di Campello, lo si percorre sino alla posa dei morti dove giunge la carrozzabile.
Seguendo a fasi alterne la strada e il sentiero che ne taglia i tornanti, si giunge allo storico albergo La Fontana.
_ Leggi l’articolo dedicato alla Grande Traversata della Valsesia: