

Veneto, Dolomiti alla ricerca del fresco: lo spettacolare Passo Giau
Lo spettacolo delle Dolomiti vente in un itinerario emozionante tra panorami unici, montagne bellissime, laghi, rifugi e tanto fresco per sfuggire all'estate torrida
Dolomiti del Veneto d’estate: il Passo Giau e l’altopiano delle Cinque Torri
Situato tra Cortina d’Ampezzo e Selva di Cadore, il Passo di Giau è uno dei punti d’accesso più noti e frequentati per le escursioni nelle Dolomiti venete.
A 2236 metri di quota, questo valico collega il Cadore all’Alto Agordino, e rappresenta una base perfetta per percorrere i vari itinerari d’alta quota, accessibili anche a chi non è un alpinista esperto.
Tra la tarda primavera e l’inizio dell’estate, grazie alle giornate più lunghe, al clima stabile e ai sentieri ormai sgombri dalla neve residua, questa zona offre uno dei percorsi ad anello più appaganti delle Dolomiti ampezzane: il Giro delle Cinque Torri.
Si tratta di un itinerario completo che consente di passare per i rifugi Averau, Nuvolau e Scoiattoli, e che sa unire la bellezza paesaggistica al fascino storico e all’accoglienza calorosa dei rifugi dolomitici.
Vediamo l’itinerario completo partendo dal suggestivo Passo di Giau.
Il Giro delle Cinque Torri e dei rifugi Averau, Nuvolau e Scoiattoli
Il percorso parte dal Passo di Giau e si sviluppa lungo un tracciato ad anello ben segnalato che tocca alcuni tra i punti panoramici e storici più significativi di questa zona del territorio veneto.
Si imbocca inizialmente il sentiero CAI 433 in direzione della Forcella Averau percorrendo una salita costante ma mai troppo impegnativa che consente di attraversare pascoli d’alta quota e sfasciumi dolomitici.
Il primo punto di sosta è il rifugio Averau, collocato in una posizione strategica tra le cime Averau e Nuvolau. Eventualmente, si può salire fino al rifugio Nuvolau (2575 metri d’altitudine), il più alto e uno dei più antichi delle Dolomiti venete.
È posizionato su uno sperone roccioso che offre una vista a 360 gradi sul Civetta, la Marmolada, le Tofane, il monte Pelmo e Punta Sorapiss.
Tornati all’Averau si deve seguire il sentiero CAI 439 fino al rifugio Scoiattoli, che si trova proprio di fronte al suggestivo gruppo delle Cinque Torri.
Le Cinque Torri, delle spettacolari formazioni rocciose modellate dal tempo, sono state anche il teatro delle aspre battaglie combattute nel corso della Prima guerra mondiale.
Attorno alle torri c’è un museo all’aperto ben segnalato che permette di esplorare trincee, camminamenti e postazioni belliche restaurate.
Per chiudere l’anello bisogna imboccare il sentiero CAI 452, che corre sul versante sud del Nuvolau e si ricollega al punto di partenza.
L’intero itinerario misura all’incirca 10,6 Km e si percorre in 4 ore e 30 minuti, soste escluse. Il dislivello positivo è di circa 629 metri.
_ Tutti i dettagli tecnici sul percorso qui, in questa sezione di Outdooractive
_ La pagina del rifugio Scoiattoli
Il trekking spettacolare a Mondeval e al Lago di Federa
Per chi volesse prolungare l’escursione e immergersi in un ambiente ancora più selvaggio e silenzioso, allora un’idea potrebbe essere quella di percorrere il sentiero CAI 436.
Quest’ultimo rappresenta una prosecuzione naturale del Giro delle Cinque Torri, parte dal Passo di Giau e si sviluppa fino al lago di Federa.
Il tracciato, per il primo tratto iniziale, si sviluppa su un terreno erboso e ben segnalato.
Prevede un andamento dolce e attraversa i pascoli alle pendici del Monte Pore.
Proseguendo, si attraversa un ampio pianoro roccioso e si raggiunge la zona archeologica di Mondeval de Sora.
Nel 1987, fu rinvenuta la sepoltura mesolitica dell’Uomo di Mondeval, un cacciatore preistorico vissuto circa 7500 anni fa.
L’ambiente è dominato da grandi lastoni inclinati e affacci panoramici sulle cime circostanti (Croda da Lago, Lastoni di Formin, Cornera).
Dal sentiero archeologico si prosegue lungo il percorso 434, che scende dolcemente tra prati e dorsali fino al lago di Federa, uno dei bacini alpini più suggestivi delle Dolomiti venete.
Circondato da larici e sovrastato dal maestoso Becco di Mezzodì, questo specchio d’acqua è famoso per i suoi riflessi incantevoli e per la sua atmosfera intima e tranquilla.
Qui sorge anche il rifugio Croda da Lago – G. Palmieri, una tappa perfetta per una pausa con vista per spezzare l’escursione.
Il percorso completo conta 12,1 Km totali, è percorribile in circa 4 ore di cammino e prevede 338 metri di dislivello positivo.
È un’escursione di media difficoltà, consigliata a chi non si fa bastare le Cinque Torri e vuole scoprire una delle zone più suggestive e meno frequentate delle Dolomiti ampezzane.
_ Il percorso completo qui, sulla pagina ufficiale delle Dolomiti di Cortina
_ Il sito del rifugio Croda da Lago, che riaprirà il 14 giugno
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