Dal ponte sul Savara, a lato della strada regionale, nei pressi dell’alpe Terre o Terré, si segue l’indicazione verticale per lo Chabod, mirando un casolare isolato, a sinistra del quale inizia l’antica mulattiera reale, caratterizzata da numerosi tornanti.
DESCRIZIONE – Il percorso si snoda tra i larici, salendo con regolarità.
Superato il casotto di Lavassey (2195 m), da quota 2350 circa ci si ritrova a camminare tra panoramiche praterie: poco a monte, si offre finalmente alla vista il lato nord-occidentale del Gran Paradiso.
Mentre la mulattiera si stringe a formare un comodo sentiero, si lascia a destra la deviazione per il rifugio Vittorio Emanuele, raggiungendo infine la meta.
Il rifugio Federico Chabod (2710 / 2750 m), offre una straordinaria vista sul versante nord-ovest del Gran Paradiso, con gli spettacolari ghiacciai di Laveciau e di Montandayné, nonché verso l’alta Valsavarenche ed il ripiano del Nivolet, chiuso a mezzogiorno dalla punta Basei (3338 m).
Nella segnaletica, l’altitudine del rifugio è un po’ controversa: quota 2710 m è riferita alla costruzione attuale, mentre quota 2750 m è riferita alla “Baracca”, oggi locale invernale, un tempo costruzione di fortuna realizzata subito dopo l’autorizzazione alla realizzazione del rifugio.