Gran Paradiso: la via normale

20 maggio 2018 - 14:46

L’escursione si divide in due giorni

Nel primo si segue il sentiero nr. 10 per l’avvicinamento al rifugio Chabod (m 2750): si parte con una ripida mulattiera che sale attraverso un bosco di conifere, si prosegue con il sentiero che fuoriesce dal bosco e sale per alpeggi d’alta quota fino ad arrivare sulla sommità del terrazzo roccioso dove si trova il rifugio.
Il secondo giorno si prende il sentiero che dallo Chabod risale il versante sinistro della morena del ghiacciaio Laveciau, fino ad arrivare all’attacco del ghiacciaio stesso.
Da qui si prende quota in direzione della parete Nord-Ovest, per poi attraversare verso destra e portarsi sotto la base della cresta Nord-Ovest che scende dal Gran Paradiso (m 3300 circa).
Si prosegue prima in diagonale nel vallone glaciale; poi, portandosi al centro del medesimo, lo si risale tenendosi a destra sino a raggiungere la Schiena d’Asino dove si interseca la traccia che sale dal Vittorio Emanuele.
A questo punto si prosegue piegando a sinistra verso il colle di Moncorvè e sempre a sinistra si risale il ripido pendio che, dopo l’attraversamento della crepaccia terminale e il superamento delle facili roccette dell’anticima, porta alla cima con la “Madonnina” del Gran Paradiso (m 4061).
L’escursione, in entrambi i giorni, non presenta difficoltà tecniche o alpinistiche evidenti.
È solo necessaria un’ottima condizione fisica e una consolidata esperienza nei percorsi d’alta quota.

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