Il segreto del Nobile di Montepulciano è alla portata di tutti: sta nella forte connessione tra la tradizione contadina, il duro lavoro nei campi, le indovinate condizioni ambientali. Per capirlo è sufficiente rimirare lontano: il giallo delle spighe di grano è interrotto, di tanto in tanto, dal verde degli oliveti e dei vigneti, due preziose colture che s’integrano perfettamente alle monocolture cerealicole.
Qui, in Val di Chiana, affascinanti percorsi accompagnano gli escursionisti lungo sentieri, strade bianche, campi coltivati a grano, querceti, uliveti e vigneti, questi ultimi resi celebri per aver donato al mondo un vino “nobile” che prende corpo soprattutto nel territorio di Montepulciano. Terre “pettinate” dai vigneti, dove l’impronta dell’uomo e del vino è forte fin da tempi antichi.
Il percorso permette di visitare due splendide località, Chianciano Terme, famosissimo centro termale le cui sorgenti erano già famose e molto apprezzate ai tempi degli Etruschi e dei Romani, e Montepulciano, cittadina ricca di chiese, palazzi, vie, monumenti opera di artisti rinascimentali celebri come il Michelozzo e Antonio da San Gallo Il Vecchio.
Il percorso taglia prati, colline e vigneti, gli stessi da cui nasce il Vino Nobile di Montepulciano. Lungo il tragitto è possibile visitare alcune delle cantine più rinomate di tutta la zona.
Passando molto vicini alla loc. di Argiano e di Cervognano, immerse nei prati e nei vigneti, si procede verso il centro di Montepulciano costeggiando la Pieve della Madonna delle Querce (376 m), in cima ad un’altura chiamata Poggio Prato.
Furono, alle origini, i Gesuiti a far erigere una cappella di devozione in questo luogo dove, racconta la leggenda, un’immagine della Madonna, posta nell’incavo di una quercia faceva miracoli; con i soldi delle questue dei pellegrini, si fece erigere una prima, piccola chiesa. L’itinerario termina a San Biagio, la chiesa cinquecentesca posta poco fuori le mura di Montepulciano.