Nel suo intervento ha illustrato alla platea quanto la gestione di un parco o di una riserva naturale possa fungere da esempio e da modello ideale per la salvaguardia del territorio e dei suoi equilibri naturali.
Per il presidente di Federparchi, la gestione di queste ampie aree protette deve essere considerata come un’emergenza nazionale: il governo deve accrescere l’importanza dei parchi allargandone i compiti e rivalutando il potenziale che offrono. Questa necessità nasce soprattutto dagli sconvolgimenti climatici che stanno colpendo il nostro pianeta: il buco nell’ozono e il progressivo surriscaldamento della terra, per non parlare del lento processo di desertificazione che sta modificando l’ecosistema in diverse aree del pianeta.
La creazione di una serie di parchi o riserve non è certo la soluzione: la risposta adeguata al problema ecologico dipende, purtroppo, da fattori che non coincidono mai con gli interessi delle grandi lobbies economiche; ciononostante, è importante individuare e censire quelle aree particolarmente a rischio per ripararle da possibili peggioramenti e aggressioni speculative. Per citare una frase del presidente Fusilli: “I parchi non salveranno il mondo, ma senza i parchi il mondo difficilmente si può salvare”.