Parco del Latemar, la sfida dell’ecologia

18 marzo 2020 - 0:18

“Parchi come nuove carte di regola per un nuovo Trentino”. È questo lo spirito e il motivo ispiratore del disegno di legge sull’istituzione di nuovi parchi naturali e dei parchi fluviali, presentato dal consigliere provinciale Roberto Bombarda, che ha voluto così indicare non solo le priorità territoriali del Trentino e i luoghi da difendere, ma anche “i luoghi che devono e possono diventare la bandiera di uno stile di vita trentino da opporre all’appiattimento della globalizzazione e alla crisi economica che esso porta con sé”. Tra le amministrazioni comunali, che possono diventare vere protagoniste di questa operazione di integrazione, recupero e valorizzazione del territorio, ne sono direttamente coinvolte anche quelle di Fiemme e di Fassa. Nelle valli dell’Avisio, infatti, nascerà il il Parco del Latemar, la prima area naturale regionale condivisa tra le province di Trento e Bolzano. La scelta non è casuale, ma giustificata e sostenuta sia dalla presenza di un ambiente incontaminato e ricco di varietà botaniche e naturalistiche di grande pregio, sia dalla composizione e dalla variegata ricchezza di rocce di straordinaria bellezza. Il futuro Parco, di 1.775 ettari, con la cembreta sul suolo calcareo-dolomitico affiancherà il Nodo del Latemar (1.862 ettari) dove, come ci confida Roberto Bombarda, “si incontrano dolomie e basalti creando un’area di interesse floristico e vegetazionale con entità rare e il biotopo della torbiera di Roncon”.

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