Valpolicella, un sentiero presto sparirà

18 marzo 2020 - 0:07

 In Valpolicella, nota per la bellezza dei suoi paesaggi oltreché per il celebratissimo omonimo vino, un bellissimo sentiero presto non sarà più transitabile perchè le colline su cui si sviluppa sono state vendute a un cementificio delle vicinanze che trasformerà la marna e l’arenaria di cui sono composte in cemento pregiato da costruzione. L’escursione ad anello, nota come il circuito delle Maredane, che rientra nel Parco Nazionale della Lessinia, può essere percorsa a piedi, in bicicletta o a cavallo, offrendo scorci impagabili sul monte Baldo. Non possiamo fare altro che riportare quanto denunciato dal nostro lettore e invitarvi a percorrere il sentiero numerosi. Una buona notizia, però, c’è! Il cementificio ha finanziato la costruzione di quattro nuovi sentieri sopra l’orrido della Valsorda al confine nord della Valpolicella. Pubblichiamo, di seguito, l’itinerario oggetto della notizia percorribile, non per molto purtroppo.

Partendo dalla piazza di San Rocco (m 510) dove vi è un parcheggio, s’imbocca la strada che sale a Nord-Est verso i Tonei, come indicato dalla prima targhetta; dopo una decina di metri si prende una mulattiera a sinistra a fianco di una cabina elettrica. Sempre seguendo i cartelli con freccia e i segnali giallo e blu sul pavimento e sui sassi delle marogne (muri a secco a sostegno del terreno) si tocca la località Le Mole e si attraversa la SP 34 a un imbocco contrassegnato dalla sagoma di un grosso pesce su lastra in pietra di Prun. Alcuni metri in salita e poi a destra ancora in dolce ascesa fino al valico (m 700) tra monte La mare e monte Noroni dove alcuni segnali indicano la discesa ad Ovest. Qualche centinaio di metri e poi un bivio dove si prende a sinistra e, in località Le Frede, si riprende a destra la strada asfaltata che si snoda a mezza costa al Nord di monte Noroni. Presto altri segnali ci spingono a scendere a sinistra su un sentierino immerso nel verde di carpini, querce e abeti rossi e a passare dal Vaio Stroo (torrente scuro) fino al vetusto casale Baiaghe de Soto con l’affresco in facciata di una Madonna con bambino in braccio. Sfiorata la località Girotto, con 200 metri di strada bitumata si giunge alla Malga Biancari (m 592), ottimo posto per il pranzo al sacco con tavole e panche di nuova posa Ripresa la carrareccia che volge a Nord-Ovest, si entra nella macchia di arbusti fino a un bivio che prendiamo a sinistra per guadare il Vaio Roasso, segmento del Rio Baiaghe. Sempre seguendo i segnali giallo-blu si attraversa un prato, dove sono state segnalate 29 specie di orchidee, punto panoramico sulla valle di Fumane (val dei Progni), sul monte Pastello, su alcune cime del monte Baldo, e, in basso, sulle strutture protettive della grotta Fumane. Pochi passi ancora e siamo al Massarin de Sora, casamento ora abbandonato. Proseguendo ancora nella stessa direzione troviamo il Massarin de Soto dopo essere passati a fianco di una fontana/abbeveratoio. La carrareccia lambisce la frazione di Teze, scende nel solco di un torrente dove trova una bella fontana dall’acqua fresca. Per prati, vigneti e boschi di ciliegi si perviene a contrada Longuri, a meno di un chilometro dall’arrivo a san Rocco. In fondovalle sulla destra, vicino al paese di Fumane è ben visibile il cementificio che spianerà queste colline ma, in attesa della demolizione, nulla vieta di percorrere il sentiero. L’itinerario presenta 200 metri di dislivello in salita ed è percorribile in 3 – 4 ore.

Commenta per primo

POTRESTI ESSERTI PERSO:

Oasi Zegna: al via la stagione invernale tra sci, ciaspole ed esperienza sulla neve

Skipass sempre più cari: quanto costa oggi sciare in Italia

Quando arrivano i Krampus: il rito più inquietante dell’inverno alpino