Il lago invece è sempre un mondo piccolo, un cerchio chiuso d’orizzonte.
Chi cammina in alto lo vede meglio degli altri: oltre quell’acqua raccolta c’è un’altra sponda. Sono ancora monti, boschi, paesi, strade e sentieri, non l’ignoto.
Una poesia di Hermann Hesse (guarda caso, pure lui appassionato camminatore) coglie alla perfezione questo sentimento:
“Anche il paese,piccolo e leggermente acclive, porgeva al lago l’armonico incanto di un suo scorcio: ampi gradini di pietra per fare da approdo e da lavatoio ai piedi dei quali erano ormeggiate alcune barche, una casa coperta di vegetazione, una tranquilla piazzetta in pietra chiara con dietro la facciata e il campanile di una chiesa. Era un quadro di così armoniosa perfezione che, all’ultimo momento, non osai turbare la grazia. Rimasi al mio posto e lasciai che quel piccolo gioiello mi passasse davanti e si allontanasse divenendo sempre più piccolo,feci un cenno di saluto riconoscente, congedandomi con discrezione.”
Sono versi probabilmente dedicati al Lago di Lugano, dove l’intellettuale tedesco trascorse gli ultimi anni della sua vita, ospite nel paesino ticinese di Montagnola.
Sulle sponde di ciascuno dei grandi laghi prealpini non mancano, però, luoghi presso i quali si possa ritrovare questa “Armoniosa perfezione” (così si intitola la poesia).
Le escursioni che vi stiamo per suggerire potete vederle anche così: come un’avventurosa ricerca sulle orme della perfetta incarnazione della bellezza lacustre.
Cominciamo il viaggio dal Lago d’Orta, il più occidentale fra i laghi prealpini, originato dal fronte meridionale del ghiacciaio del Sempione e separato dal vicino Lago Maggiore dai rilievi del monte Mottarone.
Il litorale del Lago D’Orta presenta dintorni pittoreschi, mentre sulle sue acque sorge l’isoletta di San Giulio con la basilica omonima del IV secolo, ricostruita nei secoli IX e XI.
Non c’è miglior modo per gustare questo incanto della natura che accompagnarlo con un contorno di meraviglia artistica, camminando fra le cappelle affrescate lungo l’Anello del Sacro Monte di Orta.
Poche decine di chilometri più a est e approdiamo sulla sponda occidentale del Verbano.
Qui si può camminare (o pedalare) lungo le strade che costeggiano la riva, inanellando i centri dei borghi rivieraschi in un lungo itinerario, anzi, in un vero e proprio trekking da percorrere in tre tappe, da Arona al golfo che accoglie le Isole Borromee.
Lungo le scoscese dorsali dei monti che precipitano nelle acque della sponda lecchese del Lario ci incamminiamo sull’antico tracciato del Sentiero del Viandante, splendido itinerario che nei secoli è stato una fondamentale via di collegamento fra la Valtellina e Lecco e che oggi si può percorrere come un trekking di più giorni, oppure a tappe singole, approfittando per i rientri delle stazioni della linea ferroviaria Milano–Sondrio–Tirano.
Il percorso fa tappa in alcune delle più note località del territorio, come il paese di Varenna e consente di scoprire angoli meravigliosi e sconosciuti ai più, come il piccolo borgo di pescatori di Corenno Plinio. Tutto questo lo si può fare camminando sul Sentiero del Viandante!
Nonostante le dimensioni ridotte il Lago d’Iseo non ha nulla da invidiare in quanto a fascino agli altri laghi prealpini.
È proprio per la sua naturale vocazione alla bellezza che questo specchio d’acqua incastonato fra le province di Bergamo e Brescia è stato scelto dall’artista Jeanne-Claude Christo per la sua incredibile installazione: in ponte galleggiante che collegava la costa con il magnifico “scoglio” di Montisola.
Con il nostro itinerario vi portiamo sulla sponda meridionale del Lago d’Iseo, a Sarnico, per un’escursione da effettuare a piedi e con il treno turistico, lungo la valle dell’Oglio.
In questo nostro peregrinare non poteva certo mancare l’appuntamento con il Garda, il più grande per estensione fra i laghi prealpini.
L’itinerario che proponiamo muove i primi passi dalle darsene di Limone, una delle più belle “perle lacustri” della riva lombarda del Benaco e subito guadagna quota, risalendo le alture che conducono alla baita di Bonaventura Segala, regalando panorami indimenticabili e incontri con le testimonianze dell’antica presenza dell’uomo, come le calchére, oggetto di appositi progetti di valorizzazione culturale e turistica da parte del Parco dell’Alto Garda Bresciano. Scopriamo insieme l’itinerario delle Calchére del Lago di Garda.
L’ultima tappa sui sentieri lacustri ci porta lontano dalle grandi montagne, per arrivare fin nel cuore d’Italia.
I panorami dei colli romani sono ben diversi da quelli alpini, così come diversa è l’origine dei laghi: gli uni nati dal ghiaccio che un tempo copriva larga parte delle regioni del nord, gli altri nati dal fuoco, di cui hanno preso il posto, riempiendo le caldere di antichi vulcani.
Identico è però il loro fascino, che nel Lazio si carica anche di storia e di arte, come testimonia il nostro appassionante cammino fra il lago di Nemi e quello di Albano, che ci porta fino al cospetto dei palazzi e dei 0