Finlandia: viaggio alla scoperta del regno dell’orso

Mauro lavora a Genova come ritrattista, Henri è un bretone in procinto di laurearsi in architettura ed Elisabeth si guadagna il pane nella tenuta agricola dei genitori nel Kent, a sud di Londra; non si conoscono ma si incontreranno casualmente dopo aver percorso migliaia di chilometri, per vivere un’avventura straordinaria: l’incontro con l’orso bruno.

19 marzo 2020 - 10:55

Sono quasi le 22 ma da queste parti le sere estive sono particolarmente brevi da permetterci di vedere tutto ciò che succede fino a tarda notte. A meno di un chilometro da qua c’è il confine russo, il bosco e di una bellezza disarmante, c’è atmosfera.

Improvvisamente, dal nulla, ecco Karina. I suoi tre cuccioli giocano tra di loro, ma lei è nervosa, inquieta, annusa l’aria con il suo buffo muso. Ad un tratto irrigidisce i muscoli, fissa immobile gli alberi li vicino, emette un secco brontolio ed in un secondo i piccoli si arrampicano sui tronchi.

Tra i vicini abeti c’è la sagoma scura di un altro orso; è un grosso maschio anche lui attratto dall’abbondanza di cibo. I due animali si fissano, la madre è pronta a dar battaglia, i secondi sembrano non passere mai; il grosso maschio esita ma poi placidamente si gira e si allontana scomparendo tra gli alberi.

Lentamente torna la calma, mamma orsa si rilassa e richiama i suoi cuccioli a terra ricominciando a banchettare tra cumuli di croccantini lasciati li per lei.

Anche noi ci rilassiamo, non stavamo guardando un documentario nel nostro salotto, noi siamo li, nella foresta in mezzo a loro, solo qualche centimetro di compensato del nostro capanno ci separa dalla scena. Attraverso le feritoie possiamo sentire il loro lento respiro, il rumore dei denti, l’odore del loro pelo bagnato; con molta probabilità loro avvertiranno il nostro stupore.

Un’esperienza unica

Sono solo due ore che siamo nel capanno, ma ci resteremo sino alla mattina successiva fino a quando, Tuomo, la nostra guida, non verrà a recuperarci; ma non ci annoieremo di sicuro.

Tutta la notte è un andirivieni continuo (il sole a maggio non tramonta mai a queste latitudini); diversi “cuccioletti” di qualche anno sfilano davanti al nostro appostamento alla ricerca di cibo, un’altra madre con solo un piccolo dell’anno precedente fa capolino, e poi i grossi maschi, nervosi, pronti alla rissa, siamo in piena stagione degli amori!

L’osservazione degli orsi dal piccolo rifugio è davvero un’esperienza entusiasmante. Si entra nel capanno nel tardo pomeriggio in quanto in tale periodo gli animali sono meno attivi; si riduce il disturbo e si evitano incontri indesiderati.

Ci verranno a prendere la mattina successiva quando i plantigradi saranno tornati nel fitto della foresta. Avendo a che fare con animali selvatici non si possono fare programmi e nel periodo trascorso all’interno dell’osservatorio può succedere davvero di tutto.

Nei luoghi in cui i capanni sono situati da più tempo, gli animali sono maggiormente abituati alla presenza umana ed è facile che compaiano dopo poco tempo, ma a volte succede che per tutta la notte non si veda nemmeno un cucciolo… ma qui la natura è davvero unica e non è raro che improvvisamente si materializzi una volpe, un ghiottone, un lupo!

E poi il luogo e davvero splendido: foreste immense, giochi di luce sulla sponde del lago; il cielo che si infiamma, cambia colore si spegne per riaccendersi poco dopo.

Battiti d’ali di qualche gru, il corvo imperiale che cerca qualche avanzo, il picchio che ispeziona un tronco, è impossibile annoiarsi!

Nell’aria c’è l’attesa; si avverte che da un momento all’altro la natura ci regalerà un’emozione. Continuiamo a ispezionare ogni ombra, a scandagliare con gli occhi ogni cespuglio, le orecchie sono tese pronte a raccogliere il più indistinto dei rumori, il più flebile dei segnali.

All’improvviso un silenzio assordante, come se tutta la natura si fermasse immobile, un attimo prima del suo arrivo, l’orso bruno, il signore dei boschi.

 

Alcune riflessioni

Gli orsi usciti dalle tane, dopo un primo periodo di digiuno utile a ripristinare la piena funzionalità degli organi interni dopo il letargo, hanno bisogno di molto cibo, soprattutto proteico; i carnai realizzati per attirare i plantigradi vicino ai capanni diventano per loro, un’attrazione irresistibile.

Ma quali effetti può provocare su animali così solitari quest’affollamento innaturale provocato dall’abbondanza di cibo? Conclusioni certe non se ne possono trarre, ma è ragionevole pensare che maggior disponibilità alimentare dopo un periodo critico come il letargo riduca la mortalità tra i cuccioli, anche se d’altro canto, le madri per avvicinarsi ai carnai portano con loro i piccoli esponendoli agli attacchi dei maschi adulti.

Di sicuro, le migliaia di famiglie, le scolaresche, i ragazzini che ogni anno si recano a vedere gli orsi, uscendo dai capanni, porteranno con loro oltre all’emozione, una più grande sensibilità nei confronti della natura e ci auguriamo che sentiranno maggiormente la necessità di proteggerla.

L’orso bruno europeo

L’orso bruno finlandese (Ursus arctos) appartiene alla stessa specie dell’orso presente in Abruzzo, sulle Alpi e anche del grizzly americano. In tempi storici, questo mammifero era presente in tutta l’Europa continentale e in Gran Bretagna.

La progressiva scomparsa della gran parte del continente (escludendo la parte europea della Russia) si è verificata in concomitanza con l’incremento della popolazione umana: la distruzione dell’habitat e la persecuzione diretta (caccia e bracconaggio) hanno esercitato un forte impatto sulla specie.

Si presume che complessivamente la popolazione presente conti meno di 50000 orsi bruni, concentrata nei paesi dell’Est europeo.

La Russia (37.000 esemplari) e la Romania (6500) ospitano le popolazioni principali; l’ex Jugoslavia (2500), Slovacchia e Bulgaria (entrambe con circa 700 individui) sono anch’esse siti vitali. Importanti le popolazioni del Nord Europa dove in Svezia, per esempio, dopo un drastico crollo nel secolo scorso, oggi si possono contare circa 800 esemplari.

Scarsa invece la presenza del Plantigrado in Norvegia. In Finlandia, attualmente la popolazione di orsi è stimata in circa 1000 esemplari, 3-400 presenti nella regione della Karelia; il conteggio però non è semplice in quanto molti animali si spostano tra Finlandia e Russia.

Decisamente drammatica la situazione nel resto del continente; scomparso da tempo nell’Europa centro-occidentale e meridionale, l’orso sopravvive qui con pochi nuclei relitti completamente isolati come in Spagna nei monti Cantabrici (meno di 100 esemplari).

In Italia vivono due piccole popolazioni di orso bruno: una in Abruzzo (40-50 individui) ed una in Trentino, nel Parco dell’Adamello-Brenta (con 20 individui grazie ad un piano di reintroduzione di orsi provenienti dalla Slovenia).Un’altro piccolo nucleo vitale (meno di 20 esemplari) gravita nell’area di confine tra la foresta di Tarvisio (UD) le Carinzia austriaca e la Slovenia. In Italia l’orso e specie totalmente protetta.

Informazioni utili

√ In Finlandia sono diversi gli operatori specializzati che aggiungono al collaudato birdwatching l’esperienza dell’osservazione dell’orso nel suo ambiente naturale. I Plantigradi vengono attirati con il cibo in luoghi prestabiliti, a poca distanza da robusti capanni con vetri oscurati e feritoie che consentono di osservare e fotografare gli animali senza disturbarli; ideali per famiglie, gruppi e bambini, sono attrezzati di cuccette, sacchi a pelo e toilette chimica.

Per un incontro più ravvicinato ci sono i professional hides, spazio ridotto per due persone, piuttosto scomodi, ma collocati a pochi metri dagli orsi!

La stagione inizia in aprile-maggio quando gli orsi escono dalle tane alla ricerca di cibo e finisce i primi d’agosto in quanto il 20 di quel mese (purtroppo!) in Finlandia apre, anche se a numero chiuso, la caccia all’orso. Per vedere l’orso da vicino e indispensabile rivolgersi ad un’agenzia locale specializzata e l’autore ha provato, con molta soddisfazione:

√ Bear Kuusamo LTD di Tuomo Pirttimaa, profondo conoscitore della fauna locale, persona disponibile e competente. Ha comodi capanni vicino a Kuusamo. Tel +358.400210681 www.karhukuusamo.com karhu@karhukuusamo.com Per l’orso è una vera garanzia!

√ Wild Brown Bear, gestito da Ari Saaski, esperta guida naturalistica. A nord di Kuhmo, nei pressi del posto di frontiera di Vartius. Tel. +358.405469008 www.wildbrownbear.fi ari.saaski@wildbrownbear.fi

√ Martinselkosen Erakeskus di Marku Maatta. Tel. +358.8736160 www.martinselkonen.fi    info@martinselkonen.fi

√ Boreal Wildlife Centre, ottimi capanni, buone possibilità di osservare anche i lupi. A circa 240 km da Kuusamo. Tel. +358.401817570 www.viiksimo.fi info@viiksimo.fi

 

Si ringrazia per la disponibilità Fabrizio Carbone, Tuomo Pirttimaa e Mauro Zanni per l’amicizia

 

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