I laghi briantei sono ancora oggi defilati rispetto alle mete turistiche più gettonate della Lombardia. La geografia ha pesato non poco su questo destino, collocandoli immediatamente a sud della fascia prealpina, stretti nell’abbraccio un po’ soffocante del Lago di Como, il cui nome è un richiamo capace di oscurare ogni concorrenza, roboante com’è di reminescenze letterarie, da Manzoni a Fogazzaro, e di frequentazioni d’alto bordo, da Plinio il Giovane a George Clooney, passando per Stendhal e la Regina d’Inghilterra, giusto per citare qualche nome illustre…
Ma questo riguarda appunto l’oggi. In tempi non troppo lontani il fascino dei piccoli laghi prealpini di Montorfano, Alserio, Pusiano e Annone era tutt’altro che sconosciuto alle famiglie benestanti della nobiltà e alta borghesia milanese, che, sulle sponde di quegli specchi d’acqua e sulle dolci colline circostanti, edificarono splendide ville, piccoli paradisi di natura a poche decine di chilometri dalla città. Poi vennero gli anni dello sviluppo economico e l’orizzonte bucolico dell’Alta Brianza si eclissò davanti al sorgere di un futuro radioso fatto di industria, lavoro, sviluppo e benessere.
C’è voluto un cambiamento di secolo e di millennio – e una crisi mondiale che ha sferrato zampate micidiali alle certezze e alle speranze dell’economia industriale – perché, fra gli amministratori e la popolazione locale, cominciasse a farsi largo la consapevolezza di come questi luoghi conservino ancora un patrimonio naturalistico e paesaggistico di grande valore.
Patrimonio da “mettere a reddito” e trasformare in risorsa, sia per la qualità della vita della popolazione residente, sia per lo sviluppo di nuove prospettive economiche, basate proprio sulle caratteristiche peculiari del territorio e sulle richieste e aspettative degli appassionati di turismo lento.
Questa presenta turistica negli ultimi anni è passato da fenomeno di nicchia ad uno dei più vivaci e promettenti settori nel mercato turistico nazionale ed internazionale, grazie anche al contributo della Fondazione Provincia di Lecco e dei comuni di Annone, Rogeno, Molteno, Costamasnaga, Merone.
Diversi sono i progetti che in tempi recenti hanno preso forma sul territorio, fra questi uno dei più interessanti per gli appassionati di escursionismo a piedi e in bicicletta è sicuramente quello che si sta concretizzando grazie ai finanziamenti della Fondazione Provincia di Lecco e dei comuni di Annone, Rogeno, Molteno, Costamasnaga, Merone, che hanno avviato il recupero della rete degli antichi itinerari che collegavano il territorio comasco con la Brianza lecchese, toccando le sponde dei laghi di Montorfano, Alserio, Pusiano e Annone.
Il percorso, ideale per gli spostamenti in bicicletta, ma che può offrire diverse tappe di sicuro interesse anche per gli escursionisti a piedi, si propone come asse portante est-ovest di un sistema di itinerari che, dal lago di Garlate, naturale prosecuzione del ramo lecchese del Lario, porta fino al lago di Annone e al bacino di Pusiano.
Da lì sarà possibile scegliere se proseguire verso ovest, giungendo prima al lago di Alserio e poi a quello di Montorfano, ormai a pochi chilometri da Como, oppure spostarsi verso il parco di Brenno a Costa Masnaga, quindi verso sud, lungo i sentieri del Parco Regionale della Valle Lambro che conducono alle porte di Milano.
Chiave di volta di questo sistema di mobilità lenta saranno il lago di Pusiano e il suo territorio, che, già da qualche tempo, si è avviato sulla strada della riqualificazione turistica, proponendosi come una delle mete più note a livello nazionale per gli amanti della pesca sportiva e per il canottaggio, complice, in quest’ultimo caso, la notorietà derivata dal campione olimpico Antonio Rossi – che spesso sceglieva queste acque per i propri allenamenti – e la presenza di un nuovo e ben attrezzato centro remiero.
Tra le varie iniziative del Comune di Rogeno segnaliamo “Tra fantasia e natura“, un percorso animato di 2,8 chilometri nel Parco della Valle del Lambro, all’interno di un bosco che costeggia il Lago di Pusiano e collega Casletto di Rogeno e Moiana di Merone.
Ad aprile 2017 si sono rigistrate ben 1300 presenze, soprattutto famiglie con bambini, per la soddisfazione del Gruppo amici della scuola dell’infanzia “A. Ratti” di Rogeno, che ogni anno organizza l’evento e vede la preziosa collaborazione del gruppo teatrale I tre pensieri, il gruppo micologico, la Pro Loco, il gruppo pescatori Lariani, la sezione Aido, il punto di incontro di Casletto, Tourincanoa e Brianza Laghi, i volontari, i commercianti e le aziende coinvolte. Un successo senza precedenti dunque.
L’intero percorso è animato da animali e personaggi magici e supporti musicali.
La camminata coniuga quanto appreso durante le attività preparatorie e il format didattico/teatrale predisposto. Ogni dieci minuti un gruppo formato da un massimo di 40 persone comincia il percorso di oltre 2 chilometri all’interno del bosco sul lago di Casletto-Rogeno. Tantissime le creature magiche che i bambini hanno modo di conoscere ed ascoltare.
La natura viene così riscoperta attraverso l’attività sensoriale sperimentata sui cinque sensi e la stimolazione della fantasia grazie ai racconti delle creature magiche incontrate che, anche mediante l’interazione attiva tra i bambini, offrono momenti di animazione e di conoscenza diretta degli abitanti vegetali e animali del bosco.
Al termine del percorso i bambini hanno potuto partecipare a diversi laboratori didattici inerenti al tema del bosco. L’obiettivo della manifestazione è quello di sempre: permettere a genitori e figli di trascorrere insieme del tempo in modo educativo ma anche di valorizzare il territorio e le sue risorse. Il progetto è descritto in modo esaustivo sul sito