Nordic walking - woman training at seaside
In realtà, sia che si tratti di corsa che di camminata, sono gli sforzi di intensità minore quelli che portano a un più alto consumo di grassi, mentre, con l’aumentare dell’intensità, il nostro organismo tende a recuperare le energie necessarie “bruciando” i carboidrati presenti nel corpo.
Inoltre, dopo uno sforzo molto intenso, il nostro metabolismo fa scattare lo stimolo della fame, proprio per reintegrare i carboidrati consumati.
Insomma, correre fino allo sfinimento e poi lasciarsi prendere dalla fame e “sbranare” 200 grami di pasta all’amatriciana non è la strategia migliore per dimagrire.
Soprattutto per chi riprende a fare movimento dopo un periodo d’inattività, l’esercizio più efficace per bruciare i grassi è quello di una bella camminata, a ritmo nemmeno troppo sostenuto.
Uno studio effettuato dal team Claudio Maffeis, docente di clinica pediatrica dell’Università di Verona, su un gruppo di ragazzi in lieve o grave sovrappeso ha avuto risultato molto interessanti.
È infatti emerso che l’andatura “sciogli-grasso” ideale per persone non allenate è quella di una camminata costante alla velocità di circa 4 chilometri l’ora.
La ricerca ha mostrato che, camminando a quel ritmo, il 40% delle calorie bruciate dai soggetti sottoposti ai test derivava dai grassi, mentre, aumentando la velocità, questa percentuale andava riducendosi: già a 6 km/h il consumo di grassi si ferma sotto la soglia del 20%.
Ma il camminare non ha effetti positivi solo per il dimagrimento, ma i suoi effetti benefici coinvolgono anche l’apparato cardiovascolare ed è un ottimo alleato nella lotta alla depressione.