di Elisa Semeghini: nutrizionista, naturopata, ed escursionista
Il contatto che possiamo stabilire camminando in natura quando l’estate è finita è speciale: l’aria è fredda, i colori accesi, il sole ci riscalda con piacere.
Se per un attimo andiamo oltre la nostra naturale resistenza e ci togliamo le scarpe, possiamo percepire il freddo e l’umido del terreno (o perché no della neve!).
Respirare ad occhi chiusi lentamente percependo la temperatura dell’aria che ci attraversa le narici ci riporta alla nostra madre terra e stabiliamo un contatto che ha avuto origine nella notte dei tempi.
Radichiamo e armonizziamo il nostro essere alla frequenza naturale del pianeta.
L’attenzione alla parte più naturale del nostro essere rende l’escursione all’aperto un’esperienza preziosa per la nostra consapevolezza e ci fa percepire la necessità di nutrirci in modo sano.
Pensate un attimo: come posso scartare una merendina tra i faggi millenari del Parco Nazionale d’Abruzzo?
Posso forse mangiarmi un toast con la sottiletta e il pane confezionato mentre resto stregato dalla magia dei Monti Sibillini?
Non credo… se iniziamo a percepire che siamo parte di uno stesso grande organismo vivente e pulsante ecco che nasce l’esigenza di restare vicino alla natura anche nei nostri gesti quotidiani.
Anche d’inverno come in estate è importante idratarsi.
Seppure l’esigenza sia minore in quanto le temperature sono fredde, teniamo conto di due fattori importanti: la sudorazione e la durata/intensità dello sforzo fisico.
Se il nostro percorso prevede forti pendenze o lunghe distanze sarà necessario porre attenzione alla reintegrazione dei liquidi.
O, anche in caso di bassa sudorazione, alla necessità di idratare adeguatamente il corpo al fine di stimolare una normale minzione.
Con il freddo sono particolarmente adatte le bevande calde ed è opportuno evitare bevande fredde di ogni tipo, anche l’acqua: è infatti importante mantenere la zona toracica al caldo.
Vi suggerisco alcune buonissime bevande calde:
_ Caffè di cicoria
Privo di caffeina e teina, ricca in inulina che nutre i batteri buoni del nostro intestino.
Ha un sapore deciso che si avvicina a quello del caffè d’orzo (ma rispetto a questo è privo di glutine) e può essere preparata mettendo a bollire per 10 minuti due cucchiai di cicoria essiccata per ogni mezzo litro di acqua.
È deliziosa se in fase di bollitura aggiungete anche qualche seme di cardamomo!
_ Tisana di echinacea
Particolarmente ricca di vitamina C ed ha un gusto lievemente acidulo.
È speciale se aggiungerete durante l’infusione dello zenzero fresco tagliato in piccoli pezzi.
Ottimo aggiungere all’infusione anche la parte arancione della scorza di arancio (attenzione ad evitare la parte bianca che rende la preparazione amara).
_ The bancha aromatizzato
Il the bancha ha tre anni di maturazione e non contiene più teina, ha un sapore tostato e si abbina bene a tante spezie invernali.
Nella versione in foglia si prepara con una infusione in acqua a cui potete aggiungere qualche frammento di bastoncino di cannella, qualche seme di cardamomo, anice stellato e fave di cacao.
Ne otterrete una bevanda aromatica che vi scalderà il cuore.
Naturalmente queste bevande sono ottime senza alcun dolcificante ma, se non potete farne a meno, utilizzate del buon miele prodotto artigianalmente in Italia senza fare ricorso ai canditi di zucchero nell’allevamento delle api o del malto di orzo.
Rimarrete stupiti del gusto pieno che otterrete al posto dei dolcificanti raffinati o “dietetici”.
La regola d’oro da seguire per il nostro benessere in ogni situazione è di fare pasti bilanciati nelle varie componenti: carboidrati, proteine, grassi e di non farci mai mancare le fibre vegetali.
È infatti sempre prioritario limitare il rialzo brusco e consistente della glicemia e puntare ad una glicemia stabile che ci garantisce protezione dall’infiammazione e energia sempre disponibile.
In escursione detta legge anche la comodità ma, attenzione, non cadiamo nell’errore di rinunciare a preparare i nostri pasti per pigrizia o cattiva organizzazione.
Arrivare all’ultimo con l’organizzazione del cibo è come partire senza indumenti per la pioggia, con gli scarponi rotti o senza guanti… non si può fare!
Due uova sode biologiche Un pezzo di parmigiano reggiano stagionato 36 mesi Un panino di farina di farro lievitato con pasta madre ripieno di cicoria saltata in padella
Un panino di farina integrale da grani antichi (evitate il grano industriale perché il suo glutine deprime il vostro sistema immunitario e neuroendocrino) ripieno di mousse alla ricotta e scarola saltata.
50 gr di ricotta biologica di capra o pecora 10 mandorle Un ciuffo di prezzemolo Sale marino integrale fino Inserire nel mixer tutti gli ingredienti tranne il sale.
Frullare fino a formare un composto morbido. Salare a piacere e se gradito aggiungere un po’ di pepe.
4 foglie di scarola 1 cipollina borettana o 1 scalogno 15 chicchi di uvetta passita Sale marino integrale fino Olio extravergine di oliva spremuto a freddo Appassire la cipollina o lo scalogno nell’olio, aggiungere l’uvetta precedentemente ammollata in acqua. Saltare quindi la scarola e aggiustare di sale.
Chi l’ha detto che in escursione non si può portare un piatto gustoso? Basta metterlo in un contenitore.
Vi propongo una insalata di sorgo e scalogno accompagnato da una mousse di zucca.
Il sorgo è un cereale senza glutine, vi porterà una buona dose di carboidrati a lento rilascio.
5 cucchiai di sorgo 1 scalogno Olio extravergine di oliva spremuto a freddo Sale marino integrale grosso Lessare il sorgo in acqua abbondante e salata (impiega circa 20 minuti) e scolare. Appassire lo scalogno nell’olio di oliva. Aggiungere il sorgo e ripassare accuratamente in padella per insaporirlo. Se vi piace potete aggiungere degli aghi di rosmarino.
100 gr di zucca cruda 2 cucchiai di pecorino stagionato grattugiato (o di ricotta salata) 10 nocciole Sale marino integrale fino Olio extravergine di oliva spremuto a freddo (o olio di sesamo) Tagliare a pezzi piccoli la zucca e cuocere in un tegame con pochissima acqua. Togliere l’acqua rimasta dalla cottura. In un mixer unire la zucca cotta, le nocciole e il pecorino con 2 cucchiai di olio. Frullare accuratamente. Aggiustare di sale. Otterrete una crema consistente e morbida. Mettere in un contenitore a chiusura il sorgo e la mousse affiancati. Mangiate l’uno e l’altro alternandoli. Ricordate di portare una posata!
Certo il clima fresco ci consente di mangiare anche qualche buon dolcetto:
– 200 gr di fiocchi di avena – 100 gr di riso soffiato – 50 gr di mandorle – 50 gr di noci o nocciole – 100 gr di uvetta o di fichi secchi – 5 cucchiai di miele – 2 cucchiai di olio di semi di girasole – 1 cucchiaino di cannella
Miscelare 5 cucchiai di miele, 2 cucchiai di olio e 1 cucchiaino di cannella. Unire 100 ml di acqua tiepida e mescolare molto bene.
Mettere in ammollo l’uvetta secca nell’acqua di cui sopra.
Mettere in una grande ciotola i fiocchi di avena e il riso soffiato.
Tritare grossolanamente le mandorle e le noci e unirle agli altri ingredienti nella ciotola.
Aggiungere infine nella ciotola l’uvetta e l’acqua con l’uvetta. Mescolare molto bene con le mani per fare amalgamare bene il liquido ai cereali e ai semi.
Prendere una grossa padella e a fuoco vivo saltare il composto per asciugarlo e caramellarlo.
Si conserva in un vaso di vetro per varie settimane.
Per avere forza nelle gambe, mente lucida e buon umore evitate i cibi industriali.
Prendete l’abitudine di preparare i vostri pasti e fatelo soprattutto quando state in natura.
Il glutine industriale, gli oli di scarsa qualità ipercotti, gli zuccheri onnipresenti e nascosti, le caseine dei derivati del latte infiammano il nostro intestino e con esso il nostro sistema immunitario.
Ce lo insegnano gli ormai tantissimi lavori scientifici degli ultimi 15 anni e la psiconeuroendocrinoimmunologia (per gli amici PNEI) che correlano il nostro apparato intestinale e i batteri che in esso vivono, al sistema immunitario, nervoso, endocrino e quindi alla nostra mente e psiche.
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