Scarpe da trekking donna: i migliori modelli per ogni avventura

17 aprile 2025 - 10:00

Dal comfort alla trazione, passando per impermeabilità e il supporto al piede: scopriamo quali sono le migliori scarpe da trekking da donna del 2025. Una guida completa per scegliere il modello più adatto alle vostre avventure outdoor

Scarpe da trekking da donna: come sono fatte

Quando si sceglie una scarpa da trekking da donna, il primo aspetto da considerare è la calzata. Le scarpe pensate per ilpiede femminile sono progettate su una forma specifica, con talloni più stretti, arco plantare più pronunciato e punta più affusolata.

Queste differenze anatomiche incidono in modo significativo sul comfort e sulla stabilità durante la camminata. Molti modelli offrono versioni “wide” per adattarsi anche ai piedi più larghi.

Un altro aspetto fondamentale riguarda il tipo di suola e il materiale dell’intersuola. Una buona scarpa da trekking deve garantire ammortizzazione, aderenza su superfici scivolose e supporto nei tratti più impegnativi.

Le suole Vibram o Contragrip, così come le tecnologie Gore-tex per l’impermeabilità, sono elementi da tenere in considerazione.

La traspirabilità è altrettanto importante, soprattutto in ambienti caldi o umidi. Infine, il peso e l’altezza della scarpa (low, mid o high cut) incidono sulla libertà di movimento e sulla protezione della caviglia.

 

Scarponi da donna: le caratteristiche principali

L’anatomia femminile è diversa, le differenze partono già dal basso, dagli arti inferiori che svolgono l’importante funzione di supporto a tutto il corpo.

Peso e forma del piede sono diverse, le scarpe hanno realmente caratteristiche proprie, se un modello va bene per l’uomo non è detto che vada bene anche per la donna.

Il piede femminile ha una diversa conformazione e il lavoro che la scarpa deve svolgere durante la camminata è differente, quindi la scelta della calzatura deve essere oculata e ragionata.

L’impatto di una scarpa sbagliata sul nostro fisico – e non solo sul piede – comporta l’insorgere d’infiammazioni, dolori articolari e il rischio di infortuni importanti.

I problemi più grandi subentrano quando il piede “balla” all’interno della calzatura, perdendo stabilità e aderenza sul terreno. Inoltre lo strofinio sui bordi della scarpa può provocare fastidiose  vesciche ai piedi.

Vediamo quindi 6 consigli fondamentali per non sbagliare acquisto.

 

1) Attenzione alla tomaia, protezione e supporto del piede

La tomaia “fascia” il piede, lo protegge e lo supporta. Deve garantire robustezza, leggerezza e traspirabilità.

Nella scarpa femminile la tomaia è più sopraelevata e torreggiante perché deve dare supporto al piede a livello dell’arco plantare, che nella donna è più alto rispetto a quello dell’uomo.

Infatti, il piede non poggia completamente a terra, rimane rialzato nella parte centrale grazie alla volta e agli archi plantari che delimitano una superficie di forma triangolare con il vertice rivolto verso il tallone.

Questa concavità nelle donne è più accentuata e deve essere “riempita” di più rispetto agli scarponi per gli uomini: il “ponte” al centro della scarpa permette un appoggio ottimale e continuo dell’arco plantare con il risultato di “sentire” la scarpa in modo continuo su tutta la pianta del piede.

Alcune aziende per dare maggiore supporto a livello dell’arco plantare hanno adottato l’integrazione tra tomaia e intersuola.

2) La conchiglia, nelle donne si deve restringere al tallone in modo adeguato

La conchiglia, ossia la parte posteriore della scarpa, che avvolge il piede a livello del tallone, nelle donne si restringe perché il retropiede è più piccolo rispetto a quello dell’uomo.

La situazione s’inverte dal lato opposto della scarpa: infatti, nelle donne la parte distale del piede si allarga, soprattutto in corrispondenza dei metatarsi e delle falangi più lunghe e flessibili (anche per questo le donne soffrono più degli uomini dell’alluce valgo).

Quindi, sempre lei, la tomaia, cerca di compensare l’avampiede più ampio e mobile “accompagnando” il profilo del piede per non creare dei vuoti che provocherebbero strofinamento con insorgenza di vesciche.

3) Intersuola, essenziale per l’appoggio

A metà tra la tomaia e il battistrada troviamo l’intersuola, una delle parti più importanti per la dinamica della scarpa.

Il suo compito è quello di attutire tutti gli urti durante il cammino, soprattutto nella fase di appoggio.

Anche per questo, ancora prima del battistrada è il sistema ammortizzante a subire l’usura del tempo.

I dolori alle articolazioni,  ai tendini (quello di d’Achille è più corto nelle donne) e alla parte lombare della schiena, dipendono da una scarpa scarica che tende ad avere cedimento soprattutto laterali. In tal caso è giunto il momento di cambiarla!

Tornando all’intersuola, la reattività e l’ammortizzazione devono essere ben calibrate: nel modello femminile l’intersuola avrà una minor densità visto che le donne, a parità di statura, sono più leggere, quindi la biomeccanica dell’impatto al suolo del piede è inferiore di un 15% rispetto a quello dell’uomo.

4) Soletta interna

Stesso discorso vale per la soletta interna che nei punti di pronazione e supinazione deve assorbire la pressione del piede in aree specifiche: ad esempio a livello del tallone dove il punto di appoggio è più centrale rispetto a quello dell’uomo.

5) Battistrada, aderenza e trazione

É la parte della scarpa che aderisce al terreno, quindi sicurezza, aderenza e trazione dipendono dal battistrada che può essere attaccato o parte integrante dell’intersuola.

La marca più popolare è Vibram, non l’unica però: Michelin ha trovato soluzioni innovative che rompono regole consolidate e anche l’aderenza della suola Pomoca è praticamente perfetta grazie ad una generosa e ben studiata tassellatura.

Le mescole utilizzate solitamente sono in gomme vulcanizzate, cristalline o al carbonio. Sono loro a definire quanto grip avremo sul sentiero.

6) Collare della scarpa

Soprattutto in montagna, su sentieri tecnici la caviglia deve muoversi il meno possibile all’interno della scarpa, quindi si prediligono i modelli alti.

In quelli per uomo la parte destinata a proteggere la caviglia è sempre più larga, invece nelle donne il collare è ridotto avendo le escursioniste una caviglia più sottile e snella.

In conclusione, l’assenza di punti di compressione abbinati alla sensazione di avere il piede “fasciato” all’interno di un guscio morbido e protettivo, sono le giuste aspettative per tutte le escursioniste.

 

Vediamo ora alcuni modelli di scarpe da trekking per donna offerti sul mercato:

Scarpa Rush 2 Mid GTX

La Scarpa Rush 2 Mid GTX si distingue per la combinazione di leggerezza e supporto, perfetta per chi cerca una scarpa versatile. Con un peso contenuto, presenta una tomaia in mesh sintetico traspirante rinforzata da inserti termosaldati.

L’inserto Dynamic Stabilizer Torsion (DST) sul tallone migliora la stabilità torsionale, mentre il collarino imbottito sostiene la caviglia senza limitarne la mobilità.

Il design è moderno e accattivante, con nuove colorazioni apprezzate soprattutto dalle escursioniste.

L’ammortizzazione è garantita da una suola EVA con grip ottimale su ogni tipo di terreno. Perfette per escursioni medio-lunghe anche con carichi leggeri.

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Merrell Moab 3 Mid  

Le Merrell Moab 3 Mid sono ideali per chi cerca un modello affidabile e dal prezzo accessibile.

Evoluzione del popolare Moab 2, offrono una calzata comoda, tomaia in pelle e mesh e suola con tasselli da 5 mm per una trazione eccellente.

Il drop di 11,5 mm le rende ideali per chi cammina col tallone, mentre il plantare sagomato è adatto a chi ha archi plantari alti.

Nonostante non siano Gore-tex, l’impermeabilità è buona, e la leggerezza migliorata rispetto al modello precedente le rende perfette per camminate di più giorni su sentieri battuti.

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Salomon X Ultra Mid 4  

Le Salomon X Ultra 4 Gtx sono pensate per escursioniste dinamiche.

Leggere e agili, offrono una calzata femminile grazie ai materiali più morbidi attorno al tallone e al collo del piede.

La suola Contragrip e la membrana Gore-tex garantiscono aderenza e protezione da acqua e fango.

Il comfort è immediato, ma la morbidezza del collarino può limitare il supporto alla caviglia. Ideali per chi cammina senza zaino pesante e su sentieri tecnici ma non troppo impegnativi.

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La Sportiva Nucleo High II GTX

La Sportiva Nucleo High II Gtx è una scarpa da backpacking pensata per escursioni lunghe con carichi pesanti.

Realizzata in nabuk, presenta una fodera GORE-TEX Surround per una traspirabilità superiore.

La suola Vibram garantisce grip eccellente, mentre il taglio alto sostiene la caviglia senza limitarne la mobilità.

Ottima l’ammortizzazione, grazie al supporto in polipropilene nell’intersuola, e grande cura per il comfort anche su discese impegnative. Disponibile anche in versione wide.

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Lowa – Lady Light Gtx

Uno scarpone progettato per le donne con i piedi sensibili e con un occhio all’anatomia femminile, grazie al maggiore spazio nell’area del metatarso.

La tomaia è un pezzo unico senza cuciture interne, mentre i passanti in pizzo a nastro piatto giacciono piatti per evitare la pressione lungo il collo del piede.

 

Il sistema X-Lacing consente una calzata perfettamente personalizzata con una pressione uniformemente distribuita che garantisce una calzata robusta e sicura.

La suola LOWA Trac Lite offre la migliore aderenza e una buona scorrevolezza su superfici variabili su e fuori pista.

L’interscuola in PU a due strati combina un’elevata stabilità con un’ammortizzazione efficace.

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