Allarme Aria, Acqua, Terra, Fuoco

18 marzo 2020 - 10:09

In questo numero di giugno, ricco di proposte per avvicinare e vivere uno degli ambienti più affascinanti della Natura, l’universo delle montagne, vorrei dedicare leprime pagine a una breve meditazione, da condividere con i nostri lettori, sui pericoli che stanno assediando le risorse primarie per la nostra vita, alla luce degli avvenimenti che hanno sconvolto il pianeta nelle ultime settimane.

Da tempo, ormai, ho una certezza.
Suffragata da quanto vedo e percepisco ogni giorno nelle azioni e reazioni della società in cui vivo.Scompostamente e maldestramente gestite e interpretate dagli uomini che la compongono.

Ritengo sia in atto, da almeno due decenni, promossa dai poteri occulti, senza volto né anima, che governano l’economia mondiale, una strategia finalizzata a diminuire, fino ad annullarla, la capacità di “critica” delle persone nei confronti di quanto viene portato alla loro conoscenza, delle azioni intraprese “per il popolo”, delle guerre del “bene” contro il “male”, delle mode che forzano all’esasperazione consumi, aspettative, e successive delusioni.

Il concetto di “critica” non ha lessicalmente valenza negativa, ma si esplicita nella “capacità di esame a cui la ragione umana sottopone fatti e teorie per determinare in
modo rigoroso certe loro caratteristiche” (Lo Zingarelli – vocabolario della lingua italiana – 2001).

E nulla più di una società capace di “critica” risulta nefasto e pericoloso per
l’Economicismo, moloch che governa la nostra vita e tutto divora, compresi gli umani ormai non più artefici e fruitori, bensì meccanismi funzionali all’accrescimento indiscriminato di una “ricchezza” misurata in “Prodotto Interno Lordo”.

Il PIL, chimera dei governi “evoluti”, equivale al valore di tutti i beni e servizi prodotti dall’economia in un dato periodo di tempo, solitamente l’anno solare. Questa sigla, che protegge e promuove tutte le magagne e malaffari del nostro tempo, non contempla tra i parametri da perseguire e raggiungere nessuna delle reali e primarie esigenze umane: tranquillità e stabilità sociale, crescita e consolidamento dei rapporti interpersonali, solidarietà, cooperazione, armonia, rispetto.
Né, tantomeno, prevede alcun tipo di tutela e conservazione del patrimonio universale e delle risorse non rinnovabili, che vengono depredate e sperperate senza più alcun limite né coscienza.
Dimenticando che da queste, e solo da queste, nonostante il nostro delirio di onnipotenza, dipende la vita attuale e futura.

La cronaca di questi giorni – con il folle, caotico accavallarsi di sconvolgimenti naturali e creati dall’uomo – sembra l’eco, sempre più cupo e dilagante, delle profezie di “fine del Mondo” tanto amate dai catastrofisti. Ma tant’è, sembra proprio che ce la stiamo mettendo tutta per accelerare la corsa verso il punto di non ritorno.