18 marzo 2020 - 10:32

…I belati, dapprima lontani e confusi con l’allegro tintinnio dei campanacci, si diffondono per le vie del centro e un esercito disordinato di capre invade pacificamenteCavalese. La prima cosa che salta all’occhio dei molti visitatori giunti in val di Fiemme per assistere a questo spettacolo, che rievoca antiche tradizioni, sono le coloratissime ghirlande di fiori che addobbano le corna degli animali, con un tocco di femminile civetteria. Finalmente la strada si allarga, e sulla piazza, trasformata per un giorno in grande “palcoscenico per capre”, con tanto di passerella, le pretendenti al trono di Reginetta saranno giudicate e valutate. Una scenografia campestre con abili artigiani che rievocano gesti e consuetudini degli antichi mestieri, e il profumo della cucina tradizionale valligiana, accompagnano residenti e visitatori in un mondo rurale e contadino, che qui ha ancora, fortunatamente, solide radici.
Sono queste le emozioni che si respirano, la terza domenica di settembre, a Cavalese. In quel giorno, infatti, avviene la “desmontegada de le caore”, il rientro delle capre dagli alpeggi. Fino a una quarantina d’anni fa questa tradizione era un appuntamento atteso con gioia dagli abitanti della valle, quando dai pascoli aperti dell’alta montagna gli animali ritornavano alle stalle del fondovalle, e l’avvenimento era occasione per una grande festa che coinvolgeva tutti. L’allevamento delle capre ha rappresentato in passato, una delle più solide e affermate attività agricole della val di Fiemme. In ogni paese si potevano contare parecchie centinaia di capi di bestiame; la trasformazione casearia del latte caprino era di alta qualità e conosciuta anche al di fuori dell’ambito locale. Nel corso dei primi anni ’60 lo sviluppo economico della valle, orientato verso il settore turistico, e anche altri fattori socioculturali, determinarono una lenta ma irreversibile estinzione di questo tipo di allevamento, con la dismissione delle malghe e dei pascoli in quota, e l’inevitabile abbandono della produzione casearia. L’allevamento caprino fiemmese cadde in un lungo letargo fino a una quindicina d’anni fa, quando un gruppo di appassionati di Cavalese, nella frazione di Masi, decise di tentare di riattivare questa attività. L’entusiasmo dei promotori si concretizzò il primo anno in un gregge di centodieci capi, ma già dall’anno successivo si aggiunsero allevatori di Tesero, Varena, Carano, Ziano, Castello e Molina di Fiemme, che si raggrupparono nell’Associazione Allevatori Caprini val di Fiemme. Oggi il latte prodotto dalle capre “fiammazze” viene raccolto quotidianamente e conferito al Caseificio Sociale, presso Cavalese, dove vengono prodotti formaggi molto apprezzati e di altissima qualità.

Appunti di viaggio
COME ARRIVARE
In auto: Autostrada A22 del Brennero, uscita Egna-Ora , segue Ss. 48 “Delle Dolomiti”.
In treno: Stazione ferroviaria di Egna-Ora, da cui con comodi bus di linea è possibile raggiungere tutte le località della Valle.

INDIRIZZI E NUMERI UTILI
APT Val di Fiemme: tel 0462.241111

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