Majella, la montagna madre – 2° tappa

18 marzo 2020 - 9:57

In direzione del Monte Acquaviva, abbiamo imboccato il sentiero U3 che, correndo a mezza costa sulla Valle dell’Inferno attraverso i pini mughi, si raccorda col sentieroF3 sul crinaletto (ivi indicato come loc. La Carrozza). Qui lo sguardo spazia sulla stupenda Valle del Forcone, sull’imponente versante nord dell’Acquaviva e su quello sud di Cima delle Murelle. Tra la possibilità di salire verso la cima delle Murelle (sentiero indicato sulla carta CAI, ma non segnato nella realtà) e seguire una traccia a mezza costa non segna-ta, abbiamo scelto di affrontare la via che pareva più tranquilla ovvero la seconda, anche perché ci ricordava il sentiero disegnato sulle cartine In bacheca al bivio Grotta S.Angelo-RN Palombaro. Il sentiero, dopo una breve discesa, passa sotto a diversi salti di roccia tagliando a mezza costa l’alta Valle del Forcone sul versante meridionale di Cima delle Murelle. Ad un certo punto, sparita la traccia, abbiamo deciso di salire per la ripidissima pietraia franosa, tenendoci poco sotto ai salti di roccia. Mantenendo come riferimento il nevaio sulla nostra sinistra, all’inizio della Valle del Forcone, siamo giunti su una selletta alla sommità del nevaio stesso, per finire, attraverso una conca, ad incrociare il sentiero Focalone/Murelle (il 5C) ben evidente e segnalato con cartelli indicatori in legno.
Con una breve salita in direzione Focalone ci si ritrova su un ampio pianoro da cui, seguendo ometti in pietra molto utili in caso di nebbia (non infrequente in questa zona), abbiamo raggiunto il Focalone stesso. Qui, stimolati dall’immancabile forte vento, abbiamo imboccato velocemente il sentiero 1 in discesa, in direzione Blockaus. Proseguendo un poi in cresta lasciamo, sulla destra, un bivio per il bivacco Fusco, una costruzione gialla già visibile ad occhio nudo. La discesa prosegue molto ripida per un pratone che degenera quasi subito in un ammasso pietroso solcato da numerosi tracciati che conducono nella medesima direzione. Si giunge così in località Grotta Celano (ove è presente una pre-ziosa fontana) passando, sempre in discesa, prima su grossi lastroni di roccia, poi per un sentiero scavato tra i pini mughi. Nella discesa si gode di un ampio pano-rama sul crinale della Maielletta e sulla Valle dell’Orfento, uno stupendo canyon immerso nel verde che rchiude al suo interno un inestimabile tesoro naturalistico, protetto dall’istituzione della omonima Riserva Na-turale.
Raggiungiamo il parcheggio del Blockaus dopo poco più di un’ora, lungo un sentiero ben evidente, principalmente in salita e contornato dagli immancabili pini mughi. Da qui, gran punto panoramico su buona parte del percorso effettuato (e non solo), in circa 2km di strada asfaltata, abbiamo raggiunto il rifugio CAI Bruno Pomilio alla Maielletta. Posto in una meravigliosa posizione panoramica sul massiccio della Majella, le colline di Chieti e quelle di Pescara, il rifugio è però contornato (deturpato) da una miriade di tralicci per telecomunicazioni nonché dagli impianti di risalita delle piste da sci.