Breithorn, il primo quattromila

20 maggio 2018 - 14:45

Si risale tutto il Plateau Rosa, costeggiando le piste da sci, ramponi obbligatori anche se la salita è facile; non dimentichiamoci che ci troviamo su un ghiacciaio, anchese “addomesticato” dalle tracce dei battipista.

Arrivati dove il Plateau si impenna, formando una sorta di muro, si devia verso sinistra, sempre seguendo il bordo della pista.

Raggiunto il bordo superiore del Plateau Rosa, superato l’ultimo skilift che sale verso destra, si apre davanti a noi il grande ghiacciaio pianeggiante che porta alla base dei Breithorn, da qui finalmente ben visibili e simili alle gobbe di un grande cammello.

Da questo punto, lasciandosi dietro le piste da sci, è necessario procedere legati in cordata, seguendo le evidenti tracce – una sorta di sentiero ben definito nella neve – sempre presenti poiché anche durante l’inverno i Breithorn sono una meta scialpinistica molto frequentata.

Arrivati sotto la parete, sempre completamente ricoperta di ghiaccio e neve, verso sinistra si segue la via normale che affronta la facile cresta ovest; verso destra, tracce meno evidenti, spesso assenti, portano all’insellatura che divide il Breithorn Centrale dall’Occidentale.

Invece che puntare al colle, noi abbiamo preferito salire direttamente, su terreno più ripido, verso il bordo di cresta del Breithorn Occidentale, che abbiamo raggiunto poco sotto la ripida paretina ghiacciata sulla cresta est, che rappresenta l’unica difficoltà lungo la traversata tra le due cime, poiché è molto aerea e necessita di buona sicurezza nell’uso dei ramponi.

Superato questo tratto, una cresta incredibilmente affilata porta alla cima del Breithorn Occidentale, a 4165 metri di quota.

Per il ritorno si segue la traccia che segna la cresta occidentale (via normale di salita) per alcune centinaia di metri, per poi infilarsi, ben prima del punto in cui diventa verticale, con un tornantino verso sinistra, nella parete sud che conduce senza difficoltà e con pendenza sempre moderata sul Plateau dei Breithorn, per riprendere a ritroso l’itinerario seguito in salita e raggiungere la zona delle piste da sci.

Non sottovalutare i tempi di discesa; anche se facile, si tratta sempre di una salita a un quattromila con uno sviluppo di 13 chilometri e al ritorno la fatica potrebbe essere un pericoloso nemico.

Da affrontare in giornata solo se ben allenati; il premio sarà una magnifica escursione su una grande montagna.