Emilia, ottobre spettacolare: Lago del Cavone e Cascate Dardagna
Il Lago del Cavone in autunno è un vero caleidoscopio emozionante di colori, da scoprire tra le foreste del Parco del Corno alle Scale, insieme a un altro spettacolo d'acqua: le Cascate del Dardagna
Emilia spettacolare d’autunno, Parco del Corno alle Scale: regno dell’acqua della biodiversità
Il Parco del Corno alle Scale in autunno regala itinerarimagici e spettacolari.
I boschi si tingono di colori unici, le cime si stagliano nitide contro il cielo terso e l’aria, più nitida, invita a camminare lentamente, ascoltando solo il fruscio delle foglie e il rumore dell’acqua che scorre nei torrenti di montagna.
Alle quote più alte si possono ammirare la Genziana purpurea e l’Erica baccifera, due testimonianze viventi del periodo glaciale, quando queste montagne sono nate.
Ph.: Gettyimages/Gianni Pacciani
Per quanto riguarda la fauna, con un po’ di fortuna si può osservare il volo maestoso dell’aquila.
Oppure la picchiata del falco pellegrino e persino scorgere i segni del passaggio del lupo, indiscusso padrone di queste foreste, monitorato all’interno del parco con la tecnica del wolf-howling.
Non mancano neanche le sue prede tradizionali come caprioli, daini, cervi e cinghiali, che si muovono silenziosi tra gli alberi.
Sono luoghi ricchi d’acqua, e i tre salti delle cascate del torrente Dardagna rappresentano una delle meraviglie naturali più spettacolari dell’Appennino bolognese.
In autunno il fragore dell’acqua riempie la valle e il sole disegna riflessi, luci e silenzi che lasciano senza parole.
Trekking al Lago del Cavone e alle Cascate del Dardagna
Il percorso parte dal Lago del Cavone, a 1422 metri di altitudine, nel Parco Regionale del Corno alle Scale, nel comune di Lizzano in Belvedere (Bo).
La quiete del lago, circondato dai boschi di faggio, è il punto di partenza ideale per un trekking che unisce natura, panorami e memoria.
Saliamo per poco lungo la strada asfaltata, oltrepassiamo una piccola galleria e, alla nostra sinistra, imbocchiamo la carrabile (sentiero n. 329).
Ph.: Gettyimages/Manuela Finetti
Dopo venti minuti raggiungiamo la località Le Malghe (1650 m), dove in estate il pastore accoglie i camminatori con formaggi dai profumi straordinari e con l’ospitalità genuina della montagna.
Proseguiamo in salita e dopo mezz’ora giungiamo al Lago Scaffaiolo e al rifugio Duca degli Abruzzi (1794 m), punto panoramico eccezionale dove il paesaggio si apre sulle vette toscano-emiliane.
Lasciamo la carrabile e andiamo a sinistra verso il Passo dello Strofinatoio (sentiero 00), costeggiando le piste da sci che d’inverno animano il parco e che hanno visto i primi passi di un grande campione come Alberto Tomba.
Giunti al passo, la salita si fa un poco più impegnativa, ma dopo pochi minuti arriviamo prima a Punta Giorgina (1927 m), poi alla croce del Corno alle Scale (1945 m), vetta più alta del parco e terrazzo naturale straordinario.
In primavera, dopo il disgelo, si possono scorgere le gallerie dell’arvicola delle nevi, piccolo roditore che vive solo sui rilievi più alti dell’Appennino.
Attraverso vaccinieti e praterie d’alta quota scendiamo verso il rifugio Le Rocce (sentiero 335), camminando sul filo del crinale fino al Passo della Porticciola, riconoscibile dal suo ampio sperone di roccia.
Da qui svalichiamo in discesa fino alla splendida conca glaciale del Cavone, in fondo alla quale, tenendo la sinistra, ci addentriamo in una faggeta ombrosa costeggiando il Rio Piano.
Dopo una trentina di minuti di cammino nel bosco, torniamo infine al punto di partenza, lungo le sponde tranquille del Lago del Cavone, dove l’acqua riflette i colori del tramonto autunnale.
Informazioni utili
Località di partenza e arrivo: Lizzano in Belvedere
Difficoltà: E
Dislivello: ± 500 metri
Tempo di percorrenza: circa 4 ore
La pagina ufficiale del Parco che descrive nel dettaglio l’itinerario alle Cascate del Dardagna
Il sito ufficiale del Parco, ricco di informazioni utili
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