Valtellina, Via dei Terrazzamenti: 70 km tra borghi e panorami
Natura, cultura e gusto: la Via dei Terrazzamenti è un viaggio tra filari di vite, piccoli borghi e chiese medievali: un cammino lento che unisce Morbegno a Tirano tra panorami spettacolari
La Via dei Terrazzamenti, viaggio lento nel cuore della Valtellina
In Valtellina, lungo il fianco soleggiato delle Alpi Retiche, si snoda un percorso che racconta la storiadi un territorio modellato dall’uomo con pazienza secolare.
È la Via dei Terrazzamenti, un itinerario ciclopedonale di circa settanta chilometri che collega Morbegno a Tirano attraversando la media valle.
Camminando o pedalando lungo il tracciato ci si immerge in un paesaggio unico: filari di vite che seguono l’andamento delle colline, borghi raccolti, chiese impreziosite da affreschi, cantine e agriturismi che aprono le porte ai viaggiatori.
È un percorso che invita alla lentezza, al piacere di osservare, assaporare, sostare, e che permette di scoprire la Valtellina in tutte le sue sfumature, dall’anima agricola a quella artistica, fino alle tradizioni gastronomiche.
1 – Una valle di montagne, pietra e vigneti
La Valtellina è conosciuta dagli appassionati di montagna per le sue pareti di granito che richiamano climber da tutto il mondo, in particolare nella Val Masino, spesso definita lo “Yosemite italiano”.
Ma questa terra non è soltanto meta di sportivi estremi.
Ph.: Gettyimages/Giuliano Benzin
Lungo i pendii assolati che guardano verso sud, i contadini hanno costruito nei secoli un mosaico di terrazze sorrette da muri a secco. Qui crescono le viti da cui nascono vini celebri come lo Sforzato e l’Inferno, e il paesaggio si trasforma in un grande anfiteatro agricolo che accompagna il viaggiatore passo dopo passo.
Camminare lungo la Via dei Terrazzamenti significa osservare questo intreccio di natura e lavoro umano.
I terrazzamenti raccontano storie di fatica e ingegno: pietre trasportate a mano, muri costruiti senza cemento, vigne coltivate su pendenze che altrove sarebbero state considerate impraticabili.
Oggi questi luoghi sono non solo spazi produttivi ma anche scenari da vivere lentamente, con il ritmo dei passi o delle pedalate.
2 – In cammino tra borghi, arte e sapori
La Via dei Terrazzamenti non è soltanto un itinerario di trekking.
È anche un viaggio nella cultura della valle. Lungo il percorso si incontrano borghi rimasti intatti, con vicoli lastricati e case in pietra, chiese medievali affrescate, antichi oratori e cappelle votive che punteggiano i crocevia.
Alcuni tratti portano verso siti preistorici che testimoniano la presenza umana in valle già in tempi remoti.
Ph.: Gettyimages/Tinieder
Il cuore pulsante del percorso è Sondrio, capoluogo e centro vitale della Valtellina. Qui il viaggiatore può fermarsi per un pranzo in una delle trattorie storiche o per una degustazione in cantina.
Dalle colline della Sassella e del Grumello, che circondano la città, lo sguardo si apre su un paesaggio costruito con pazienza e mantenuto con cura: filari ordinati che seguono la linea delle terrazze, piccole case coloniche in pietra, i segni di un’architettura rurale che si fonde con la montagna.
È il punto ideale per apprezzare la sintesi tra natura e cultura, tra l’elemento agricolo e quello urbano.
E naturalmente, lungo la via, non mancano le occasioni per sedersi a tavola.
Le osterie e gli agriturismi offrono i piatti tipici della valle: pizzoccheri di grano saraceno con verze e formaggio, sciatt croccanti ripieni di casera fuso, polenta con funghi o cacciagione, salumi e formaggi d’alpeggio.
Il tutto accompagnato dai vini locali, espressione autentica del territorio.
3 – Le tappe della Via dei Terrazzamenti
Il percorso, lungo circa settanta chilometri, può essere affrontato in più giorni, spezzando il cammino in tappe che consentono di esplorare con calma i borghi e i paesaggi attraversati. Ecco una possibile suddivisione.
Morbegno – Berbenno di Valtellina
Il viaggio inizia a Morbegno, porta d’ingresso della Valtellina, città vivace con un centro storico di palazzi rinascimentali e portici eleganti.
Lasciando alle spalle le vie animate, ci si incammina verso le prime terrazze, dove i vigneti si alternano a castagneti.
Il sentiero corre a mezza costa, regalando scorci sul fondovalle e sulle montagne della Costiera dei Cech.
Si attraversano piccoli nuclei come Desco e Dazio, borghi di pietra che sembrano sospesi nel tempo, fino a raggiungere Berbenno, noto per le sue antiche chiese e le architetture rurali.
Berbenno – Sondrio
Questa tappa offre alcuni dei panorami più suggestivi.
I vigneti si fanno più fitti e ordinati, i muri a secco più alti, le terrazze più strette. Si cammina tra piccoli borghi e frazioni, incontrando cappelle affrescate e fontane di pietra.
Poco alla volta si arriva verso Sondrio, la capitale della valle. Prima di entrare in città vale la pena deviare verso i colli della Sassella, dove la viticoltura terrazzata raggiunge la sua massima espressione. Qui ogni passo è un incontro con la storia agricola della Valtellina.
Ph.: Gettyimages/Nicola Colombo
Sondrio – Ponte in Valtellina
Superata la città, il sentiero torna silenzioso.
Le terrazze si alternano a boschi e radure, offrendo viste sempre nuove sulla valle.
Ponte in Valtellina è uno dei borghi più affascinanti di tutto il percorso: stradine lastricate, palazzi signorili decorati con affreschi, antiche chiese. Il centro storico è un piccolo scrigno d’arte e testimonia la ricchezza culturale raggiunta dalla valle nei secoli.
Ponte in Valtellina – Tirano
L’ultima tappa conduce verso la parte più orientale della Valtellina.
I vigneti lasciano progressivamente spazio a boschi e pascoli, ma le terrazze rimangono protagoniste fino all’ingresso a Tirano.
Qui il cammino si conclude davanti al celebre Santuario della Madonna, una delle mete di pellegrinaggio più importanti della Lombardia.
Tirano è anche punto di partenza del Trenino Rosso del Bernina, patrimonio Unesco, che collega l’Italia alla Svizzera: un modo affascinante per proseguire il viaggio oltreconfine.
Informazioni utili
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Lunghezza e quota: circa 70 km, a un’altitudine compresa fra 300 e 700 metri.
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Dislivello: massimo 400 m, pendenze mai proibitive.
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Difficoltà: turistica (T), adatta anche a camminatori meno esperti e percorribile in bici.
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Servizi: circa 40 aree di sosta attrezzate con informazioni e punti di appoggio.
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Trasporti: le principali località sono collegate dai mezzi pubblici, il che rende possibile organizzare tappe personalizzate.
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Periodo consigliato: primavera ed estate, ma anche l’autunno regala spettacoli cromatici indimenticabili con i colori della vendemmia.
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