Trekking d’autunno in Toscana: 4 itinerari tra foreste, colline e mare

6 ottobre 2025 - 13:11

Dalle faggete del Casentino alle colline dorate della Val d’Orcia, fino ai sentieri selvaggi della Maremma: quattro itinerari per scoprire la Toscana nella stagione più affascinante, quando l’autunno accende i colori e la natura invita a rallentare il passo

Trekking d’autunno in Toscana: 4 itinerari per un viaggio dentro se stessi

Quando l’estate cede il passo all’autunno, la Toscana si trasforma in un mosaico dicolori e profumi.

Le vigne si tingono di rosso, i boschi di faggio e castagno si infiammano di oro e rame, e i sentieri si svuotano, lasciando spazio al ritmo lento della natura.

L’autunno è anche stagione di gusto e tradizioni: castagne e funghi nel Monte Amiata, vino novello nelle colline senesi, olio fresco nelle campagne maremmane.

Ogni percorso diventa così un’esperienza dove natura, sapori e cultura si fondono.

Ecco quattro itinerari d’autunno che raccontano questa stagione nella sua forma più pura.

1 – Foreste Casentinesi: natura e spiritualità

C’è un punto dell’Appennino tosco-romagnolo dove il tempo sembra rallentare fino quasi a fermarsi.

È il cuore delle Foreste Casentinesi, un luogo dove la natura ha conservato la sua voce antica e potente.

In autunno, qui tutto cambia colore: le faggete millenarie si accendono di tonalità calde, l’aria si fa più tersa, i suoni si attenuano.

Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna si estende per oltre 36.000 ettari tra Toscana ed Emilia-Romagna, e custodisce una delle foreste più integre d’Europa.

È un luogo che ha sempre ispirato spiritualità e contemplazione, tanto che tra i suoi alberi sorsero due dei più importanti centri monastici italiani: l’Eremo e il Monastero di Camaldoli, fondati da San Romualdo nell’XI secolo, e il Santuario della Verna, dove San Francesco ricevette le stimmate nel 1224.

Un itinerario classico e straordinario in autunno collega proprio questi due luoghi.

Il Sentiero delle Foreste Sacre, lungo circa 45 chilometri, è un percorso escursionistico che si snoda attraverso boschi di faggio, abeti bianchi, cerri e aceri, alternando morbide salite e tratti panoramici.

Ph: Gettyimages/undefined undefined

Si può percorrere in due o tre giorni, dormendo nei rifugi o nei piccoli borghi del parco come Badia Prataglia o Rimbocchi.

Il cammino parte spesso da Camaldoli, dove l’odore di resina e legno del laboratorio dei monaci accoglie i visitatori.

Dopo aver visitato l’eremo, si imbocca il sentiero che sale verso il Monte Penna e il Passo dei Fangacci, dove la vista si apre sulla valle del Bidente.

Il percorso continua verso il Monte Falterona, sorgente dell’Arno, e poi scende lentamente fino a Chiusi della Verna, dove il Santuario si affaccia su uno sperone di roccia, avvolto da boschi di faggi e da una luce che, nelle giornate d’autunno, sembra quasi mistica.

Un itinerario ideale per chi cerca un contatto profondo con la natura, lontano dal rumore e dalle rotte più turistiche.

La pagina ufficiale del Parco Nazionale Foreste Casentinesi

2 – Monte Amiata: castagne, funghi e faggete secolari

Nel cuore della Toscana meridionale, tra la Maremma e la Val d’Orcia, si alza il profilo inconfondibile del Monte Amiata.

Un vulcano spento che da millenni domina il paesaggio con la sua forma tondeggiante e boschiva, e che in autunno diventa un regno di colori, profumi e silenzi.

Le sue pendici, coperte da castagneti, faggi e abetine, si accendono di sfumature che vanno dal rame al giallo brillante, mentre l’aria si fa più fresca e pungente.

Da secoli gli abitanti dei suoi borghi vivono in simbiosi con il bosco, che ha fornito legna, funghi e castagne — quest’ultime, ancora oggi, protagoniste di una stagione intera.

Ph.: Gettyimages/Mmaxmax

Il trekking autunnale più completo parte da Abbadia San Salvatore, borgo medievale noto per la sua abbazia benedettina del VIII secolo, che custodisce una suggestiva cripta sotterranea.

Dal paese si imbocca il sentiero CAI 516, che attraversa boschi di castagni monumentali e sale gradualmente verso quota.

Il percorso tocca il Pian dell’Arpione, una radura ampia e luminosa, e prosegue fino alla Croce di Vetta (1.738 m).

Qui si apre uno dei panorami più vasti della Toscana: lo sguardo abbraccia le Crete Senesi, il lago di Bolsena, il Monte Labro e, nelle giornate più limpide, il Mar Tirreno con l’isola del Giglio all’orizzonte.

Dalla vetta, il sentiero può proseguire in discesa verso Santa Fiora, uno dei borghi più caratteristici del versante grossetano.

Arroccato su una rupe di trachite, Santa Fiora è un luogo di grande fascino.

Il centro storico si sviluppa attorno alla Peschiera, un bacino d’acqua alimentato dalle sorgenti del fiume Fiora, circondato da case di pietra e giardini.

Per chi desidera un’escursione più breve, esistono varianti ad anello che partono da Castel del Piano o Piancastagnaio.

Si percorrono i sentieri dei castagni secolari o il percorso del Vivo d’Orcia, dove l’acqua scava grotte di travertino e cascate.

Ogni itinerario racconta una parte diversa del carattere dell’Amiata: severo e selvatico in quota, dolce e accogliente nei paesi.

_ Il sito del Parco Nazionale Museo delle Miniere del Monte Amiata

3 – Val d’Orcia: tra cipressi e borghi medievali

C’è un momento, tra settembre e novembre, in cui la Val d’Orcia diventa una sinfonia di colori e silenzi.

Le colline ondulate si vestono di tonalità calde — ocra, rame, oro e arancio — e il ritmo lento dell’autunno avvolge tutto.

Il modo migliore per scoprire la valle è percorrerla a piedi, lungo i tratti più belli della Via Francigena, che attraversa queste terre da nord a sud.

Un itinerario particolarmente suggestivo è quello che unisce San Quirico d’Orcia a Radicofani, circa 30 chilometri che si possono suddividere in due tappe, perfette per un weekend di cammino.

Si parte dai giardini rinascimentali di San Quirico, con i suoi Horti Leonin.

Si attraversano paesaggi aperti, colline morbide e poderi isolati, fino a raggiungere Radicofani, sormontata dalla sua torre imponente che domina l’intera valle.

Ph.: Gettyimages/Emily_M_Wilson

Lungo il cammino, ci si può fermare a Bagno Vignoni, dove la grande vasca termale fumante nel cuore del borgo crea un’atmosfera irreale, soprattutto quando le prime nebbie del mattino si mescolano al vapore.

Oppure deviare per una sosta a Pienza, la “città ideale” di Papa Pio II, con i suoi vicoli profumati di pecorino e le terrazze panoramiche.

L’autunno è anche il momento perfetto per unire il trekking ai piaceri della tavola.

I piccoli agriturismi e le osterie di campagna offrono piatti stagionali come la zuppa di farro, i pici al sugo di cinghiale o con briciole di pane e olio nuovo, accompagnati dai grandi vini di Montalcino e Montepulciano.

Chi cerca un percorso più breve ma ugualmente spettacolare può seguire il sentiero dei calanchi di Castiglione d’Orcia.

Si tratta di un itinerario di poche ore che si snoda tra crete argillose e piccole vigne, offrendo scorci che sembrano usciti da un quadro di Leonardo o di un pittore fiammingo.

Tutto quello che c’è da sapere sulla Val d’Orcia

4 – Parco della Maremma: natura selvaggia e mare d’autunno

Il Parco Regionale della Maremma, lungo la costa grossetana, è uno degli angoli più selvaggi e suggestivi della Toscana.

In autunno, quando le giornate si accorciano e il turismo estivo si allontana, il parco mostra il suo volto più autentico.

Pinete profumate di resina, sentieri che si insinuano tra ginepri e lecci, e panorami che alternano la quiete dei boschi al blu intenso del Tirreno.

L’itinerario classico parte dal Centro Visite di Alberese, piccolo borgo immerso nella natura.

Segue il sentiero A4 lungo la costa, fino a raggiungere la spettacolare Cala di Forno, una spiaggia isolata e ancora incontaminata, accessibile solo a piedi.

Ph: Gettyimages/Caleido Eye

La camminata attraversa la pineta granducale, antiche torri di avvistamento e radure dove è possibile osservare daini, istrici e cavalli maremmani.

Per chi vuole rendere l’esperienza più completa, è possibile combinare il trekking con piccole deviazioni.

Ad esempio verso il fiume Ombrone, i boschi interni o le torri di avvistamento che dominano la costa, creando itinerari di mezza giornata o giornalieri.

Ogni angolo del parco racconta un pezzo della Maremma autentica, tra silenzi e incontri con la fauna, paesaggi marini e boschi antichi.

La pagina ufficiale del Parco della Maremma

 

Scopri gli altri itinerari e percorsi in Toscana

 

 

Seguici sui nostri canali social! 
Instagram –  Facebook – Telegram