Dolomiti venete da cartolina: 4 itinerari tra le montagne incantate

8 novembre 2025 - 9:38

L'autunno nelle Dolomiti venete è la stagione ideale per vivere escursioni ricche di fascino, tra panorami nitidi e boschi colorati. Scopriamo quattro meravigliosi itinerari per andare della natura e delle vette di queste vallate

Meravigliosi itinerari d’autunno nelle Dolomiti

Le Dolomiti del Veneto sono tre le montagne più spettacolari d’Europa e in autunno sono una meta ideale per chiama camminare nella natura incontaminata.

I mesi tra settembre e novembre, infatti, sono perfetti per scoprire queste montagne: le temperature sono ancora miti, la visibilità è eccellente e i boschi si tingono di colori sorprendenti.

Per chi ama viaggiare a passo lento, queste vallate offrono una grande varietà di itinerari: percorsi che attraversano i luoghi della Grande Guerra, cime oltre i duemila metri e sentieri che conducono a malghe immerse nei boschi.

Andiamo alla scoperta di quattro trekking autunnali che mostrano altrettanti volti delle Dolomiti venete: la zona di Misurina e il rifugio Popena, l’altopiano di Asiago con la sua vetta simbolo, Cima XII, il classico anello delle Cinque Torri dal Passo Giau e l’affascinante itinerario al Lago Sorapis.

 

1 – Lago di Misurina, ai ruderi del rifugio Popena

Tra le montagne che separano la Valle di Ansiei da Cortina, Misurina è una delle località più conosciute delle Dolomiti.

Tuttavia, oltre al celebre lago e ai negozi di souvenir, il suo territorio offre percorsi escursionistici di grande bellezza.

Uno dei più suggestivi è la salita ai ruderi del rifugio Popena, un itinerario ad anello che permette di ammirare panorami eccezionali sulle Tre Cime di Lavaredo, sui Cadini di Misurina e sulle Marmarole.

La partenza avviene nei pressi di Malga Misurina, da dove si segue il sentiero 224b che risale il bosco fino a raggiungere le pendici del Monte Popena.

Ph: Gettyimages/Giovanni Piras

Dopo un tratto in diagonale si affronta una salita più decisa su terreno ghiaioso fino alla forcella Popena, punto più alto dell’escursione a 2.214 metri.

Qui si trovano i resti dell’antico rifugio, costruito e poi distrutto nel secolo scorso, da cui si apre un panorama straordinario.

La discesa avviene lungo la Val Popena, seguendo i sentieri 222 e 224, fino a chiudere l’anello tornando alla malga. Si tratta di un percorso mediamente impegnativo, con un tratto esposto che richiede attenzione e passo sicuro, ma ampiamente ripagato dalla bellezza del paesaggio. In autunno, il contrasto tra il blu del lago e le sfumature dorate dei boschi rende l’escursione particolarmente scenografica.

_Scopri qualche informazione dal sito dell’Ente Turismo

2 Cima XII, l’altopiano di Asiago dall’alto

Cima XII, conosciuta anche come Cima Dodici o Ferrozzo, è la vetta più alta dell’Altopiano di Asiago e della provincia di Vicenza.

Con i suoi 2.336 metri domina la parte settentrionale dei Sette Comuni e si affaccia sul Trentino con una visuale vastissima.

Il suo nome curioso deriva da un fenomeno osservato nella Valsugana: a mezzogiorno, in alcuni periodi dell’anno, l’ombra della montagna oscura per qualche minuto il paese di Borgo Valsugana, facendo apparire il sole “scomparso” alle ore dodici.

L’escursione parte da Malga Galmarara, raggiungibile da Asiago, e segue il sentiero 830 in direzione di Bocchetta Portule.

Ph: Gettyimages/catalby

Si cammina tra pascoli e boschi radi di larice, che in autunno assumono tonalità calde e luminose, fino a raggiungere le creste panoramiche che conducono alla cima.

Dall’alto si gode una vista a 360 gradi sulle Dolomiti di Brenta, le Pale di San Martino, il Lagorai e, nelle giornate limpide, persino l’Adamello.

L’escursione non presenta difficoltà tecniche ma richiede un buon passo per i 700 metri di dislivello. È uno dei trekking più belli per scoprire l’aspetto aperto e silenzioso dell’Altopiano in autunno, quando le malghe chiudono e la natura si prepara all’inverno.

_ Scopri i dettegli dell’itineraro

3 – Passo Giau: giro delle 5 Torri e rifugio Nuvolau

Il Passo Giau, a oltre duemila metri di quota tra Cortina e Colle Santa Lucia, è una delle terrazze panoramiche più spettacolari delle Dolomiti.

In autunno, quando i larici si colorano e il cielo si fa terso, il giro delle 5 Torri è un’escursione perfetta per abbinare paesaggio e storia.

Dal passo si imbocca il sentiero che conduce verso la Forcella Nuvolau, salendo tra prati e affioramenti rocciosi. In circa un’ora si raggiunge il Rifugio Averau, punto panoramico eccezionale su Pelmo e Civetta.

Da qui, una breve salita porta al Rifugio Nuvolau, uno dei più antichi delle Dolomiti, arroccato su uno sperone roccioso da cui si domina un panorama che spazia dalle Tofane alla Marmolada.

Ph: Gettyimages/Lukas Bischoff

La discesa avviene passando dal Rifugio Scoiattoli e proseguendo nel percorso ad anello tra le celebri 5 Torri, teatro di battaglie della Prima guerra mondiale.

Lungo il sentiero si incontrano trincee e postazioni restaurate, oggi parte di un museo all’aperto che rende questa escursione anche un viaggio nella memoria.

L’intero itinerario richiede circa quattro ore, con dislivello contenuto, e si presta perfettamente a una giornata limpida d’ottobre.

_ Maggiori informazioni sul sito del Rifugio Nuvolau

4 – Lago Sorapis, il sentiero CAI 215

Il lago Sorapis è uno dei simboli delle Dolomiti venete. Situato a quasi duemila metri ai piedi del Dito di Dio, stupisce per il suo colore turchese, frutto delle polveri glaciali sospese nell’acqua.

L’escursione più conosciuta parte dal passo Tre Croci, poco sopra Cortina d’Ampezzo, lungo il sentiero CAI 215.

Il primo tratto attraversa un fitto bosco di abeti, poi il sentiero si fa più ripido e spettacolare, con passaggi su passerelle metalliche e brevi tratti esposti assicurati da cavi d’acciaio.

Nonostante la fama, non si tratta di un percorso difficile, ma richiede attenzione e abitudine a camminare in ambiente montano.

Dopo circa due ore di cammino si raggiunge il Rifugio Vandelli, adagiato su una terrazza che domina il lago. Da qui si apre una vista indimenticabile sulle acque lattiginose e sulle pareti verticali del Sorapis.

Ph: Gettyimages/Giulia Compagnoni

In autunno, quando la folla estiva è ormai un ricordo, questo luogo riacquista il suo silenzio e la sua magia.

Il ritorno avviene sullo stesso sentiero. È consigliabile partire al mattino presto e verificare le condizioni meteo: i tratti esposti, se bagnati, possono risultare scivolosi.

L’escursione, di media difficoltà, resta una delle più amate e fotogeniche di tutte le Dolomiti.

_ Maggiori informazioni sul sito ufficiale del Rifugio Vandelli

 

_ Scopri altri itinerari in Veneto

 

Seguici sui nostri canali social!
Instagram – Facebook – Telegram