Veneto segreto: tre itinerari panoramici tra natura e storie antiche

28 novembre 2025 - 11:59

Tre itinerari per godersi il Veneto prima dell'arrivo dell'inverno vero: panorami unici, montagne spettacolari, tradizioni millenarie da godersi a piedi

Veneto: tre itinerari segreti e bellissimi da fare prima dell’inverno

Il Veneto concentra paesaggi molto diversi tra loro in distanze brevi: dalle Dolomiti con leloro forme imponenti, ai rilievi delle Prealpi, fino ai colli di origine vulcanica che caratterizzano l’area euganea.

Un territorio che permette a chi cammina di passare rapidamente da ambienti d’alta quota a zone collinari ricche di boschi, testimonianze storiche e punti panoramici.

Ecco tre itinerari che sono anche modi diversi di scoprire il Venetoprima che arrivi l’inverno vero.

1 – Forcella Ambrizzola, balcone spettacolare

La Forcella Ambrizzola è un valico storico che per secoli ha unito il Cadore e l’Ampezzano.

Ancora oggi conserva quell’aria di passaggio antico, incastonato fra i bastioni verticali della Croda da Lago e gli ampi spazi erbosi che salgono dolcemente verso Mondevàl.

Dal parcheggio nei pressi del Passo Staulanza si imbocca la strada forestale che penetra in un bosco di abeti rossi e larici, un ambiente silenzioso e fresco che conduce, dopo una breve salita, alla panoramica conca della Malga Fiorentina.

Qui il paesaggio si apre verso le creste frastagliate delle Rocchette, mentre la traccia prosegue verso il Rifugio Città di Fiume, adagiato sui suoi ampi pascoli ai piedi del Pelmo.

Ph: Gettyimages/PhotoMet

La struttura, ricavata dall’antica Malga Durona, conserva un fascino semplice e rurale, con le sue mura in pietra e le forme architettoniche tipiche delle vecchie abitazioni dolomitiche.

Da questo punto il cammino si innesta sull’Alta Via n. 1, seguendo un percorso regolare che alterna boschi radi, tratti di mughi e aperture improvvise verso un panorama che si fa via via più vasto: Civetta, Marmolada, Sassolungo e Sella si stagliano all’orizzonte come un fondale grandioso.

Si passa per le forcelle de la Puina e Roàn, e si attraversano i pascoli solitari dove sorgono i ruderi di Malga Prendera, sorvegliata da una sequenza elegante di cime, come un cortile naturale incorniciato dai picchi dolomitici.

La salita conclusiva verso la Forcella Ambrizzola si sviluppa sotto il Becco di Mezzodì, una montagna simbolo per gli abitanti di Cortina.

L’arrivo al valico spalanca uno dei panorami più ampi delle Dolomiti, un arco visuale che abbraccia Sorapìs, Antelao, Marmolada, Civetta e le praterie alte di Mondevàl, luogo reso celebre dal ritrovamento di un antico sepolcro neolitico.

_ Maggiori informazioni sul sito ufficiale del Rifugio Città di Fiume

2 – Cima Grappa, l’anello didattico tra dorsali e boschi

Cima Grappa è una montagna che racconta molto più del suo profilo dolce e allungato.

Qui la natura convive con la storia, con i percorsi militari e i manufatti della Grande Guerra che si intrecciano con pascoli, malghe e crinali luminosi.

L’itinerario didattico offre un modo piacevole per esplorare questi paesaggi, accompagnati lungo l’intero percorso da pannelli informativi che illustrano flora, fauna, geologia e testimonianze storiche.

L’anello principale si sviluppa dalla parte sommitale della montagna, seguendo la dorsale del Solarolo.

Il cammino scorre dolcemente fino alla zona di Valpore di Cima, dove un’antica stalla e un piccolo bivacco segnano il passaggio verso un ambiente più appartato.

Da qui il sentiero scende nella valle delle Mura, raggiunge il Cason Boccaor e prosegue lungo una mulattiera d’arroccamento costruita per collegare le posizioni militari durante il conflitto.

L’ultimo tratto risale verso i prati aperti del Pian di Bala e infine alla cima, dove il panorama si apre a 360 gradi sulle Prealpi e sulla pianura veneta.

Ph: Gettyimages/Wirestock

Attraversando faggete, radure e antiche tracce rurali, il percorso raggiunge la Croce dei Lebi, punto di snodo che permette di collegarsi all’anello principale o salire direttamente verso la cima.

I due itinerari possono essere combinati a piacimento, creando percorsi più lunghi o più brevi a seconda del tempo a disposizione.

Ciò che rende affascinante l’escursione sul Grappa è la continua alternanza tra natura e memoria.

Il paesaggio è dolce, verde e ospitale, ma è disseminato di luoghi che raccontano la vita dei soldati, dei pastori e delle comunità che hanno abitato queste montagne.

Un’escursione che invita a camminare con passo tranquillo, osservando con attenzione ciò che si incontra lungo la via.

_ Maggiori informazioni sul sito della Cima Monte Grappa

3 – Monte Venda, il sentiero Lorenzoni e l’ex Monastero degli Olivetani

I Colli Euganei rappresentano un mondo a sé: rilievi isolati nella vasta pianura veneta, antichi vulcani ormai spenti che custodiscono boschi, radure, castagneti secolari e testimonianze monastiche dal fascino profondo.

Il Monte Venda, con i suoi 601 metri, è la cima più alta del gruppo, riconoscibile per la sua forma tondeggiante e per le installazioni militari che impediscono l’accesso alla vetta.

L’escursione che gira intorno alla montagna lungo il sentiero naturalistico G.G. Lorenzoni è una delle più belle dell’intero territorio e conduce ai suggestivi resti dell’ex Monastero degli Olivetani.

Il percorso abbraccia la montagna a mezzacosta, attraversando ambienti molto diversi tra loro,

Si parte dal Bosco dei Maronari, area attrezzata immersa in un castagneto monumentale, dove alcuni alberi pluricentenari e una vecchia cava riconvertita a scopi didattici introducono alla varietà botanica dei Colli Euganei.

Ph: Gettyimages/Davide Marzotto

Da qui il sentiero si addentra progressivamente nella boscaglia, attraversa incroci ben segnalati.

Costeggia piccole vallette e raggiunge il Corno del Venda, un punto panoramico dove il bosco si apre verso i rilievi meridionali del parco.

Proseguendo si sale verso la zona delle antenne, lambendo la recinzione militare prima di scendere verso il sentiero che conduce ai ruderi dell’antico monastero.

I resti dell’insediamento olivetano emergono improvvisi dal bosco, con le loro murature in pietra e la torre campanaria che domina l’insieme.

L’ampia abside aperta verso la pianura crea un colpo d’occhio di rara bellezza, soprattutto nelle giornate limpide: da qui lo sguardo può abbracciare l’intero paesaggio fino alla laguna veneta.

Il rientro avviene completando l’anello fino al punto di partenza, accompagnati ancora dai castagneti e da scorci unici sulla pianura.

_ Esplora il sentiero sul sito ufficiale del Parco

 

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