Biodiversità in Trentino, salvaguardia all’avanguardia
Cosa fa la differenza?
L’approfondita conoscenza del territorio garantita da tecniche e strumentazioni all’avanguardia e nuove tecniche di studio basate sullagenetica molecolare.
Il Centro ricerca dell’Istituto di San Michele all’Adige studia la biodiversità con una complementarietà tra i metodi tradizionali (numero di specie, distribuzione, densità delle popolazioni delle singole specie) e quelli basati sulla tassonomia molecolare e la caratterizzazione della diversità genetica degli individui di popolazioni naturali di piante e animali.
L’analisi del DNA consente di capire, infatti, se e come le popolazioni sono in grado di adattarsi ai cambiamenti e quindi evitare il rischio di estinzione.
“Troppo spesso ci dimentichiamo che il cibo, l’acqua potabile, la protezione dagli agenti atmosferici, solo per citare alcuni esempi, ci vengono quotidianamente offerti dalla natura proprio grazie alla sua biodiversità – spiega Claudio Varotto coordinatore programma Biodiversità del Centro ricerca e innovazione – ed è sempre la biodiversità che rende l’ambiente trentino così bello e peculiare. Studiare la biodiversità, con approcci innovativi ed interdisciplinari come si sta facendo alla Fondazione Mach, risponde, perciò, in pieno all’esigenza di fornire conoscenze scientifiche che possano essere di aiuto per gestire in modo più armonioso le risorse naturali del nostro territorio”.