Tragedia in Nepal: un alpinista italiano morto, un altro disperso dopo una valanga
Le ricerche proseguono senza sosta sulle pendici del Panbari, 6.887 metri, dove la spedizione italiana “Panpari Q7” è stata travolta da una valanga. Salvo l’alpinista piemontese Valter Perlino
Un alpinista italiano è morto e un altro risulta ancora disperso sul monte Panbari (6.887 m), nel distretto di Dolakha, sulle motagne del Nepal occidentale, dopo che unavalanga ha travolto il campo base dello Yalung Ri, a circa 5.630 metri di quota.
Le autorità nepalesi confermano un bilancio complessivo di 7 morti, 4 feriti e 4 dispersi, tra cui scalatori di diverse nazionalità: tre statunitensi, un canadese e due nepalesi.
I due alpinisti italiani coinvolti sono Stefano Farronato (67 anni) e Alessandro Caputo (37), impegnati nella spedizione Panpari Q7, partita lo scorso 7 ottobre. Il gruppo stava tentando una salita “in stile alpino e con gli sci”, con l’obiettivo di raggiungere la vetta in autonomia.
L’allarme lanciato da Valter Perlino, l’unico superstite italiano
A dare l’allarme è stato Valter Perlino, 65 anni, alpinista piemontese e veterinario, che faceva parte della stessa spedizione ma era rimasto bloccato al campo base dopo un malore.
È stato proprio Perlino, poi recuperato in elicottero nella giornata di domenica 2 novembre, a segnalare la scomparsa dei compagni rimasti al Campo 1, a oltre 5.000 metri di quota, sorpresi dalle forti nevicate e dal maltempo.
Secondo le autorità locali, l’intera area è stata investita dal ciclone Montha, che ha portato piogge torrenziali e nevicate abbondanti sull’Himalaya, isolando numerosi alpinisti ed escursionisti.
Le autorità di polizia hanno confermato che le ricerche sono in corso, mentre elicotteri dell’esercito nepalese tentano di raggiungere la zona nonostante la scarsa visibilità.
Il Nepal, che ospita otto delle dieci vette più alte del mondo, è una delle mete più ambite dagli alpinisti, ma anche tra le più pericolose.
La stagione autunnale, favorita da temperature più stabili, si sta rivelando sempre più rischiosa a causa dei fenomeni meteorologici estremi legati al cambiamento climatico, con piogge e valanghe che colpiscono anche a quote insolitamente elevate.
Nei giorni scorsi, le autorità nepalesi hanno segnalato oltre 1.000 escursionisti recuperati a causa dell’ondata di maltempo.