Foliage in Emilia: 4 posti spettacolari da visitare in autunno
Quattro luoghi imperdibili tra Parma, Reggio Emilia e Bologna dove l’autunno trasforma i boschi in tavolozze di colori: dalle acque calme dei laghi appenninici ai sentieri immersi nelle faggete, tutta la magia del foliage in Emilia
Foliage in Emilia: 4 posti spettacolari d’autunno
Quando le prime giornate di ottobre si fanno più fresche e la luce del sole si abbassa, i boschi dell’Emilia-Romagnacambiano volto.
Le verdi distese estive si tingono di giallo, arancio e rosso, trasformando l’Appennino in un mosaico di sfumature calde e avvolgenti.
È il periodo del foliage, uno spettacolo naturale che attira escursionisti, fotografi e amanti del paesaggio, pronti a perdersi tra le mille tonalità dei boschi in trasformazione.
Ecco quattro mete ideali per vivere la stagione dei colori tra natura, silenzio e sentieri che profumano di bosco.
1 – Parco dei Cento Laghi, tutti i colori dell’autunno
Nel cuore dell’Appennino parmense, là dove le valli del Cedra e del Parma si intrecciano in un susseguirsi di crinali, faggete e laghi glaciali, si estende il Parco dei Cento Laghi.
Il nome richiama la moltitudine di piccoli specchi d’acqua che punteggiano l’altopiano, nati dall’antica azione dei ghiacciai e incastonati tra pendii e boschi secolari.
In autunno le faggete si accendono di giallo oro e rosso ramato, i castagneti si riempiono di sfumature brune e i riflessi dei laghi moltiplicano la bellezza del paesaggio.
Tra i luoghi più iconici spiccano il Lago Santo e il Lago Ballano, circondato da una vegetazione più fitta e selvaggia.
Ph.: Gettyimages/PhotoFra
Camminando lungo i sentieri che li collegano, si attraversano ambienti diversi, dai castagni di fondovalle alle faggete d’altura, fino ai pascoli che salgono verso i crinali del Monte Sillara o del Monte Marmagna.
L’altitudine varia dai seicento ai quasi duemila metri, e questo fa sì che il mutamento dei colori proceda per gradi, offrendo un effetto quasi “a onde” lungo le vallate.
Le faggete superiori, tra ottobre e i primi di novembre, raggiungono il culmine del loro splendore, mentre i castagni e gli aceri dei versanti più bassi iniziano a tingersi già a fine settembre.
Il Parco dei Cento Laghi è anche un luogo ideale per chi cerca un contatto autentico con la natura.
I sentieri sono numerosi e ben segnalati, i rifugi come Lagdei o Mariotti accolgono gli escursionisti con semplicità e calore, e nelle giornate più limpide non è raro incontrare cervi o caprioli che attraversano i prati silenziosi.
_La pagina del Parco dei Cento Laghi
2 – Monte Ventasso, foreste colorate
Nel cuore del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, il Monte Ventasso domina con la sua forma slanciata il paesaggio della valle del Secchia.
In autunno, i suoi boschi di faggi e castagni diventano una tavolozza di colori che vanno dal giallo dorato al rosso intenso, creando scorci spettacolari che si riflettono anche sulle acque del vicino Lago Calamone.
È uno dei luoghi più amati dagli escursionisti della zona, non solo per la bellezza del foliage, ma anche per l’atmosfera di quiete che avvolge i sentieri e le radure in questa stagione.
Salendo verso la vetta, si attraversano ambienti che cambiano rapidamente: dalle faggete ai pascoli d’alta quota, dove il panorama si apre sulle cime dell’Appennino reggiano e sulle valli sottostanti.
Ph.: Gettyimages/PhotoFra
Nelle giornate limpide, la vista spazia fino alle Alpi Apuane e, a volte, persino al mare.
Le prime ore del mattino e il tramonto sono i momenti migliori per cogliere l’essenza del Ventasso autunnale.
Quando la luce calda del sole esalta le sfumature delle foglie e il silenzio del bosco è interrotto solo dal fruscio del vento tra i rami.
_Tutte le informazioni sul sito del Parco nazionale Appennino Tosco-Emiliano
3 – Lago Santo, la magia dei riflessi d’autunno
Nel cuore dell’Appennino Tosco-Emiliano, il Lago Santo Parmense emerge come un gioiello incastonato tra le montagne.
Questo lago glaciale, situato a 1.506 metri di altitudine nel comune di Corniglio (PR), è il più grande della provincia di Parma e rappresenta una delle mete più suggestive per ammirare il foliage autunnale.
Quando l’autunno avvolge le valli, il Lago Santo si trasforma in un quadro vivente.
Le acque cristalline riflettono le sfumature calde delle foglie che virano dal giallo dorato al rosso intenso, creando un contrasto mozzafiato con il cielo azzurro e le cime circostanti.
Ph.: Gettyimages/PhotoFra
Il paesaggio circostante, dominato da faggete e conifere, offre un’esperienza sensoriale unica, dove il silenzio è interrotto solo dal fruscio delle foglie mosse dal vento.
Per raggiungere il lago, si possono percorrere due sentieri principali: uno parte dal parcheggio Cancelli e sale in un’ora al Lago Santo, l’altro inizia dietro il Rifugio Lagdei e arriva in circa 45 minuti.
Entrambi i percorsi offrono viste panoramiche e l’opportunità di immergersi completamente nella natura incontaminata.
Sulle rive del lago si trova il Rifugio Giovanni Mariotti, inaugurato nel 1882, che accoglie escursionisti e amanti della natura con piatti tipici come polenta con cinghiale, tortelloni di verdure e la famosa spongata del Lago Santo.
Il rifugio è un punto di sosta ideale per ristorarsi e godere della tranquillità del luogo.
Il periodo migliore per visitare il Lago Santo e vivere il suo spettacolo di colori è tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, quando la natura raggiunge il culmine della sua bellezza autunnale.
In queste settimane, il foliage trasforma il paesaggio in un’opera d’arte naturale, offrendo emozioni indimenticabili a chiunque decida di percorrere i suoi sentieri.
_Tutte le informazioni sul Rifugio Mariotti
4 – Corno alle Scale, foreste e cascate
Nel cuore dell’Appennino bolognese, il Parco Regionale del Corno alle Scale si trasforma in autunno in un luogo di straordinaria bellezza.
Le faggete, i castagneti e le querce che ricoprono le pendici della montagna si tingono di giallo, arancio e rosso, creando un’atmosfera quasi magica, sospesa tra i profumi del sottobosco e il silenzio ovattato delle vallate.
Tra gli itinerari più suggestivi spicca l’anello di Monte Acuto delle Alpi, un percorso che attraversa boschi antichi e radure punteggiate di faggi secolari.
Altri sentieri conducono verso luoghi iconici come il Santuario della Madonna del Faggio, un piccolo gioiello che aggiunge un tocco di spiritualità al paesaggio.
O verso Punta Sofia, da cui si gode di panorami spettacolari sulle vallate circostanti, dove i colori dell’autunno si fondono con il cielo limpido e le cime lontane.
Ph: Gettyimages/Gianni Pacciani
Non mancano poi le sorprese lungo il percorso: le Cascate del Dardagna, con l’acqua che scorre tra le foglie variopinte.
O le radure dove il contrasto tra l’erba dorata e le fronde rosse e arancioni offre scenari da cartolina.
Il parco è ideale anche per chi ama combinare natura e gastronomia, grazie agli agriturismi e ai rifugi che propongono piatti tradizionali a base di funghi, castagne e formaggi locali, perfetti per una pausa tra una passeggiata e l’altra.
Il momento migliore per immergersi in questa esplosione di colori è tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, quando il foliage raggiunge il suo apice e trasforma il Corno alle Scale in un’opera d’arte naturale.
_Qualche informazione sul sito dell’Ente turismo
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