Pasqua nella natura vicino Roma: 5 cascate spettacolari

17 aprile 2025 - 10:32

Pasqua e pasquetta alla scoperta della natura che si risveglia nel Lazio: ecco cinque spettacolari cascate da non perdere tra natura e borghi medievali

Pasqua vicino Roma: 5 cascate da non perdere

Con l’arrivo della primavera il Lazio si trasforma in un mosaico di colori, profumi e suoni della natura che rinasce.

Trale meraviglie da non perdere quando la natura si risveglia, le cascate sono tra le più spettacolari: angoli selvaggi dove l’acqua scende impetuosa tra rocce e vegetazione rigogliosa, creando scenari unici e una sensazione di pace assoluta.

Ph.: Gettyimages/Valerio Mei

Alcune di esse sono facilmente raggiungibili mentre altre sono nascoste tra i boschi, e sono accessibili solo a piedi seguendo sentieri più o meno battuti.

Dalla Valle del Treja ai monti Simbruini, passando per borghi e boschi secolari, ecco cinque meraviglie vicino Roma da non perdere a Pasqua.

1 – La cascata di Trevi

A pochi chilometri dal borgo di Trevi, incastonata tra i monti Simbruini e i boschi degli Altipiani di Arcinazzo, si nasconde una delle cascate tra le più suggestive di tutta la regione: la cascata di Comunacque, dette anche “cascata di Trevi”, alimentata dalle sorgenti del Simbrivio.

Si tratta di un luogo dal grande fascino naturalistico e paesaggistico, un posto dove l’acqua sgorga copiosa dalle rocce calcaree per poi precipitare con forza lungo una serie di salti e cascatelle, immersi in una cornice verde lussureggiante.

La cascata di Trevi si trova nell’area di Comunacque, luogo dove ha origine il tratto più alto del fiume Aniene.

Il paesaggio è quello tipico dell’Appennino laziale: prati d’altura, boschi di faggi, canyon calcarei e sorgenti cristalline che sgorgano dalla montagna.

Il sito è incluso nel Parco Regionale dei Monti Simbruini, una delle aree protette più estese del Lazio, molto frequentato durante i mesi primaverili ed estivi.

Ph.: Gettyimages/Buffy1982

Per raggiungerla a piedi si può seguire un sentiero facile e ben segnalato di circa 10 minuti (ST1) che parte da Ponte di Comunacque.

Il percorso costeggia il fiume tra alberi secolari e scorci suggestivi sull’acqua che corre tra le rocce.

Per chi desidera invece un’escursione più lunga, allora il consiglio è quello di fare il Cammino San Benedetto.

Si tratta di un percorso di circa 19,7 Km che parte da Subiaco e arriva a Trevi passando per svariati punti di interesse culturale e naturalistico, tra i quali anche la cascata di Trevi.

_ Su questa pagina del Parco Regionale dei Monti Simbruini trovate tutte le informazioni sul Cammino San Benedetto

_ In questa sezione del sito del Parco, invece, trovate dettagli in più sul percorso ST1

2 – Le cascate di Monte Gelato 

Le cascate di Monte Gelato sono uno dei gioielli naturalistici più amati della regione, specialmente in primavera quando il fiume Treja riprende vigore e scorre tra cascatelle, pozze limpide e salti d’acqua che sembrano scolpiti nel tufo.

Situate all’interno del Parco Regionale Valle del Treja, a metà strada tra Calcata e Mazzano Romano, queste cascate offrono un paesaggio che unisce la forza dell’acqua alla quiete del bosco, creando un luogo perfetto per chi cerca una fuga nella natura senza allontanarsi da Roma.

Le cascate non sono troppo alte, eppure sono capaci di affascinare per la varietà delle loro forme: l’acqua si divide in più rami che scorrono tra massi e vegetazione, generando giochi di luce e riflessi sull’acqua verde smeraldo.

Tutto intorno si può ammirare il paesaggio tipico delle forre vulcaniche laziali: pareti di tufo, alberi ad alto fusto, e un’atmosfera umida e silenziosa.

Ph.: Gettyimages/LuckyTD

Non a caso questo luogo è stato scelto come set naturale per numerosi film e spot pubblicitari.

Vicino ai salti d’acqua si trovano anche i resti di un antico mulino del XIX secolo, oggi restaurato, che testimonia l’importanza economica di questo luogo nel passato.

Dalle cascate parte anche un bel sentiero di circa 7 Km, lo 001, che segue la sponda sinistra del fiume Treja e che conduce fino a Calcata Vecchia passando per Mazzano Romano: il percorso è facile, pianeggiante, adatto a tutti, molto vario e suggestivo.

_ In questa sezione di Parchilazio.it trovate una descrizione completa del percorso

3 – La cascata Grande di Isola del Liri 

Unica nel suo genere in Italia e rarissima in Europa, la cascata Grande di Isola del Liri è un salto d’acqua spettacolare che si getta con potenza nel cuore stesso della città.

Il fiume Liri, che attraversa l’abitato dividendo il centro storico in due rami, compie un salto di circa 27 metri incorniciato dal maestoso castello Boncompagni-Viscogliosi, che sorge proprio accanto alla cascata.

Il contrasto tra la forza della natura e l’eleganza dell’architettura del paese rende questo luogo uno dei più scenografici di tutta la regione, e sicuramente il più fotografato della provincia di Frosinone.

Ph.: Gettyimages/e55evu

Intorno alla cascata il centro storico offre degli scorci affascinanti, piazzette vivaci e piccole terrazze da cui poter osservare lo spettacolo dell’acqua che scorre.

Una piccola curiosità: la potenza idrica della cascata è stata sfruttata sin dal Medioevo per alimentare mulini, cartiere e opifici tessili.

Non a caso, Isola del Liri è stata a lungo un centro industriale importante, una località dove la forza dell’acqua ha segnato l’identità economica e culturale del territorio.

_ Su questa pagina di Visitlazio.com trovate qualche spunto in più su Isola del Liri

4 – Le cascate di Tivoli

A pochi chilometri da Roma, Tivoli custodisce uno dei paesaggi più suggestivi e sorprendenti del Lazio: le cascate del fiume Aniene, che si gettano fragorosamente nella gola sottostante la città, all’interno del Parco Naturalistico di Villa Gregoriana.

Qui, la natura e l’intervento dell’uomo si fondono in modo spettacolare: la grande cascata principale, alta circa 120 metri, fu creata artificialmente nel XIX secolo per deviare il corso del fiume e proteggere il centro abitato dalle inondazioni.

Oggi, però, rappresenta il cuore scenografico del parco, circondata da grotte, terrazze panoramiche, e resti archeologici immersi in una natura rigogliosa.

Il parco è anche un intreccio di sentieri che scendono nella forra e risalgono tra antiche scale in pietra, passaggi ombrosi, e punti panoramici bellissimi, come il celebre Belvedere della Grande Cascata.

Ph.: Gettyimages/Wirestock

La visita alla Villa Gregoriana si può fare percorrendo un itinerario che parte dal centro di Tivoli e si sviluppa anche all’interno del parco (2/3 Km circa), con tratti in salita e discesa accessibili anche ai camminatori meno esperti.

L’intero percorso dura circa un’ora e mezza e include tappe spettacolari come la Grotta di Nettuno, la Grotta delle Sirene, il Tempio di Vesta e vari belvedere sulla cascata e la gola dell’Aniene.

Piccola curiosità: Villa Gregoriana fu voluta da Papa Gregorio XVI nel 1835 e rappresenta uno dei primi esempi di paesaggio romantico in tutta Italia.

La fusione tra ingegneria idraulica, archeologia e natura ha affascinato viaggiatori e artisti per secoli.

_ La pagina del FAI dedicata al Parco di Villa Gregoriana

5 – Le cascate di Chia

Nascoste in una valle ombrosa tra i boschi della Tuscia, le cascate di Chia, conosciute anche come le “cascate di Fosso Castello”, sono un piccolo tesoro naturalistico che incanta per la sua atmosfera intima e misteriosa.

Qui il torrente Castello scorre tra pareti di tufo creando una serie di salti e cascatelle che si incastonano tra felci, muschi e alberi secolari.

L’ambiente è fresco, umido, quasi fiabesco e, in primavera, quando l’acqua scorre abbondantemente e la vegetazione esplode di verde, raggiunge il suo massimo splendore.

Le cascate si trovano all’interno del Parco delle Cascate di Chia di Fosso Castello, un’area naturalistica di 20 ettari inaugurata di recente, che protegge questo angolo incantato tra storia e biodiversità.

Ph.: Gettyimages/federico cardaio

A rendere questo luogo ancora più affascinante è il legame con Pier Paolo Pasolini il quale, nel corso degli anni Settanta, scelse proprio Chia come rifugio e fonte di ispirazione.

Acquistò e restaurò la vicina Torre di Chia, un’antica struttura medievale che domina la vallata e che oggi rappresenta un punto d’interesse culturale e simbolico.

Le cascate appaiono anche negli appunti e nei progetti cinematografici di Pasolini, e ancora oggi sanno conservare quell’aura poetica e solitaria tanto amata dall’artista.

Oltre alla Torre di Chia, nei dintorni si trovano anche i resti di insediamenti etruschi e medievali, testimonianza della lunga storia di questo territorio.

_ La pagina ufficiale del Parco delle Cascate di Chia per tutti gli approfondimenti e i percorsi presenti nell’area

 

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