Val d’Orcia: 5 borghi del gusto alla scoperta dei sapori autentici
Un viaggio lento tra i borghi del gusto in Val d’Orcia, cuore autentico della Toscana d'estate: dal pecorino di Pienza al Brunello di Montalcino, dall’olio di San Quirico ai pici di Bagno Vignoni, tra natura, storia e tradizione.
Toscana d’estate: 5 borghi del gusto in Val d’Orcia
Camminare in Val d’Orcia significa attraversare un paesaggio che sembra disegnato con la matita morbidadi un artista rinascimentale: colline ondulate, filari di cipressi, campi dorati e casali in pietra che spuntano come isole solitarie.
Ma per chi viaggia a passo lento, la bellezza di questo angolo di Toscana non è solo visiva: è un viaggio che si fa anche con l’olfatto e il gusto.
In queste terre, la tradizione gastronomica è parte viva del paesaggio: vini pregiati, formaggi stagionati, zuppe contadine, salumi di cinta senese e dolci della memoria contadina.
Abbiamo scelto cinque borghi, tutti all’interno del territorio della Val d’Orcia (patrimonio UNESCO), dove il cammino incontra la tavola e il gusto diventa parte dell’esperienza.
1 – Pienza: la città ideale e il profumo inconfondibile del pecorino
Pienza è una meraviglia rinascimentale progettata per essere “la città ideale” di Papa Pio II, con piazze armoniose, palazzi eleganti e scorci da cartolina sulla valle. Ma è soprattutto un regno del gusto, grazie al suo pecorino toscano, che si respira ancor prima di varcare le mura del borgo.
Ph.: Gettyimages/bwzenith
Passeggiando per le vie del centro storico – come Via del Bacio o Via dell’Amore – si incontrano piccole botteghe che espongono forme di pecorino fresco, semistagionato o stagionato sotto la cenere, nella paglia o nelle foglie di noce.
A settembre, durante la tradizionale Fiera del Cacio, il borgo si anima di degustazioni e giochi popolari come il “cacio al fuso”, dove le forme di formaggio vengono fatte rotolare in una sfida tra contrade.
Fermarsi a Pienza non significa solo comprare formaggio: è sedersi in una piccola osteria, ordinare un tagliere di pecorini abbinati a mieli locali e confetture, e lasciare che il palato racconti la storia secolare di queste colline.
_ Il sito ufficiale del Consorzio tutela Pecorino Toscano DOP
_Pienza tra i Luoghi del Cuore FAI
2 – Montalcino: calici di Brunello e atmosfere medievali
Protetto da mura imponenti e dominato da una rocca trecentesca, Montalcino è una tappa obbligata per chi ama il vino. Qui nasce il Brunello di Montalcino, uno dei rossi più prestigiosi al mondo, prodotto solo con uve Sangiovese grosso. Passeggiare tra le viuzze acciottolate significa respirare un’aria antica, fatta di enoteche storiche, cantine sotterranee e artigiani che ancora realizzano botti e attrezzi in legno.
Ph.: Gettyimages/InnaFelker
Chi arriva a piedi può percorrere sentieri tra vigneti ordinati come giardini, fermarsi per una degustazione guidata e scoprire sapori che vanno oltre il vino: salumi di cinta senese, formaggi stagionati, miele prodotto sulle colline circostanti e un olio extravergine fruttato che racconta la forza del sole e del vento di questa terra.
Montalcino è un invito a fermarsi, osservare i colori della campagna e lasciare che un calice racconti secoli di tradizione.
_ Il sito ufficiale del Consorzio del vino Brunello di Montalcino
_Qualche info dall’Ente turismo di Montalcino
3 – San Quirico d’Orcia: un borgo elegante, tra arte, olio d’autore e sapori contadini
San Quirico d’Orcia colpisce subito per la sua eleganza: mura medievali, chiese romaniche, la Collegiata e gli splendidi Horti Leonini, un giardino cinquecentesco perfetto per una breve pausa all’ombra dei lecci. Ma è anche un luogo dove l’olio extravergine d’oliva raggiunge livelli d’eccellenza, grazie alle colline argillose che donano alle olive un sapore intenso e delicato al tempo stesso.
Ph.: Gettyimages/TT
Dopo una camminata tra le strade bianche che si perdono tra campi di grano e filari di cipressi, niente è più piacevole di una sosta in una trattoria del centro: qui si possono gustare piatti della tradizione povera come la ribollita, la pappa al pomodoro, i pici all’aglione e i crostini neri con fegatini, sempre accompagnati da un filo generoso di olio locale.
È un borgo che racconta la Toscana autentica, lontana dalle mode, dove ogni pietra conserva storie di mercanti e pellegrini.
_ Il sito ufficiale del Comune
_Qualche info sugli Horti Leonini
4 – Bagno Vignoni: il borgo dell’acqua e dei pici fatti a mano
Bagno Vignoni è un luogo unico al mondo: al centro del borgo non c’è una piazza lastricata, ma una grande vasca rettangolare che raccoglie le calde acque termali, già usate dai Romani e poi dai pellegrini della Via Francigena. Intorno, poche case in pietra, porticati e logge che creano un’atmosfera sospesa nel tempo.
Ph.: Gettyimages/Cristina_Annibali_Krinaphoto
Dopo aver camminato lungo i sentieri che salgono verso il Parco dei Mulini o scendono verso il fiume Orcia, fermarsi qui significa concedersi un pranzo a base di pici tirati a mano, conditi con sughi robusti come ragù di cinghiale o più delicati come aglione, una varietà locale d’aglio dal sapore dolce e aromatico.
Da provare anche piatti con tartufo, proveniente dalle colline vicine, e dolci come i cantucci da intingere nel vin santo. Bagno Vignoni è un invito a rallentare e ascoltare il silenzio rotto solo dallo scorrere dell’acqua calda.
_ Scarica il pdf su “Bagno Vignoni e le sue acque”
_Qualche info su cosa vedere a Bagno Vignoni
5 – Monticchiello: piccolissimo teatro di pietra e sapori della memoria
Monticchiello è un borgo raccolto, fatto di poche stradine e case in pietra che guardano verso le colline mosse della Val d’Orcia. È famoso per il suo Teatro Povero, dove ogni estate gli abitanti mettono in scena storie ispirate alla vita contadina, ma è anche un piccolo scrigno del gusto.
Qui si ritrovano sapori schietti e autentici: i crostini neri preparati come una volta, il cinghiale in umido con polenta o pane toscano, e dolci rustici come i cantucci fatti in casa.
Ph.: Gettyimages/krblokhin
Passeggiare a Monticchiello significa scoprire scorci panoramici mozzafiato e poi sedersi in una trattoria dove il tempo sembra essersi fermato, per gustare un bicchiere di vino rosso locale e piatti che parlano ancora il linguaggio della terra.
_ Il sito ufficiale del Teatro Povero
_Qualche info dall’Ente turismo di Monticchiello
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