
Trekking d’estate? Scopriamo l’abbigliamento giusto per non soffrire
Affrontare il caldo durante le escursioni estive richiede attenzione e preparazione, a cominciare dall'abbigliamento. Vediamo quali sono i migliori capi d'abbigliamento e tessuti da indossare per affrontare un trekking con alte temperature
Quando il caldo non è un dettaglio: perché l’abbigliamento conta davvero
L’estate è ormai alle porte e sta per arrivare il momento ideale per vivere l’altaquota e i suoi sentieri: le giornate si fanno più lunghe, la neve si scioglier anche in alta montagna e la voglia di esplorare cresce.
La stagione estiva, tuttavia, porta con se una delle sfide più insidiose per gli escursionisti: l’afa.
Camminare con 30 gradi all’ombra e uno zaino sulle spalle non è soltanto una questione di resistenza fisica, ma soprattutto di preparazione e strategia, a cominciare dall’abbigliamento che si indossa.
Sudore che si accumula, abiti che si inzuppano, irritazioni, sensazione di “soffocamento”: sono tutti segnali che indicano che l’abbigliamento non sta lavorando con noi, ma contro di noi.

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È qui che entra in gioco la vera funzione dell’abbigliamento tecnico: non solo comfort, ma anche termoregolazione, performance e prevenzione.
Saper scegliere i materiali giusti, calibrare gli strati anche in piena estate, evitare gli errori più comuni e prestare attenzione persino al colore dei capi significa ridurre significativamente lo stress termico, migliorare la resa fisica e godersi davvero ogni passo.
Vediamo nel dettaglio cosa indossare e cosa evitare per affrontare l’afa estiva con leggerezza e sicurezza, senza rinunciare alla voglia di passeggiare.
Tessuti traspiranti e a rapida asciugatura: la base del comfort estivo
Il primo obiettivo dell’abbigliamento da trekking estivo è semplice: allontanare il sudore dalla pelle e favorirne l’evaporazione.
Solo così si può evitare il fastidioso effetto della “maglietta bagnata” che aumenta la sensazione di calore, limita i movimenti e può portare a irritazioni o abrasioni.
I migliori alleati sono i tessuti tecnici, sviluppati per massimizzare la traspirazione e ridurre i tempi di asciugatura.
Il poliestere tecnico, spesso combinato con elastan o altre fibre sintetiche, è il materiale più diffuso: leggero, idrofobico, resistente e molto performante nella gestione dell’umidità.
La lana merino estiva, con grammatura tra i 120 e i 170 g/m², è l’ideale per i climi caldi grazie alle sue proprietà naturali di termoregolazione e traspirabilità.
È sorprendentemente efficace anche sotto il sole e si comporta in modo eccellente durante i cambi di quota e di temperatura.
Meglio evitare, invece, tessuti non tecnici che si possono inzuppare facilmente o che limitano la ventilazione, come il cotone.
Capi aderenti o larghi? Una questione di microclima
Uno degli elementi meno considerati e, tuttavia più influenti, è la vestibilità dell’abbigliamento.
Aderente o largo? La risposta dipende da diversi fattori: dalla tipologia di escursione, dal ritmo, dal clima e anche dalle zone del corpo più soggette a surriscaldamento.
I capi aderenti, se realizzati in tessuto tecnico, permettono un rapido assorbimento del sudore e lo portano lontano dalla pelle, riducendo così il rischio di sfregamenti. Sono ideali per attività dinamiche, salite impegnative oppure per le giornate più ventilate.
I capi più ampi, invece, favoriscono una ventilazione passiva: l’aria che circola tra la pelle e il tessuto aiuta a raffreddare il corpo, e questo è un aspetto molto importante se si affrontano tratti soleggiati o poco ventilati.
Un buon compromesso sarebbe quello di scegliere capi dal taglio ergonomico, né troppo attillati, né eccessivamente abbondanti: questo per garantire, al contempo, libertà di movimento e traspirazione.
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L’importanza degli strati, anche in piena estate
La regola del vestirsi a strati – ovvero la cara vecchia regola della cipolla – non vale solo d’inverno. Anche durante i mesi più caldi, il fatto di saper gestire il vestiario per adattarsi alle condizioni meteo e allo sforzo fisico è fondamentale:
- Il primo strato, o base layer, deve essere ultraleggero, traspirante e confortevole a contatto con la pelle. Una t-shirt in poliestere microforato o in lana merino estiva può essere la soluzione perfetta;
- Il secondo strato può essere omesso, oppure sostituito con una camicia leggera o una maglia a maniche lunghe anti UV, l’ideale per i trekking in quota o durante le giornate più ventilate;
- Il terzo strato, da portare sempre nello zaino, è un guscio antivento o una giacca impermeabile. Molti modelli ultralight pesano meno di 100 grammi e offrono una protezione utile contro vento, pioggia improvvisa o brevi soste in zone piuttosto fresche.
Vestirsi a strati permette di modulare la temperatura corporea e di affrontare al meglio i trekking che prevedono delle escursioni termiche oppure delle condizioni meteo molto variabili.
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Cosa evitare: il caldo peggiore se si sbaglia abbigliamento
Durante l’estate, alcuni capi possono peggiorare drasticamente la qualità della camminata, anche sui percorsi più semplici. Gli errori più comuni, solitamente, sono questi:
- L’uso del cotone: questo materiale trattiene il sudore, si asciuga lentamente, aderisce alla pelle bagnata e favorisce sfregamenti e irritazioni;
- Optare per i colori scuri: i capi neri o molto scuri assorbono i raggi solari aumentando la temperatura corporea. Meglio scegliere colori chiari, neutri o riflettenti;
- Scegliere tessuti pesanti o non elasticizzati, come i pantaloni in canvas o tute da ginnastica, che impediscono i movimenti e trattengono il calore;
- Prediligere capi non traspiranti, come i k-way di plastica o le felpe in pile nei momenti sbagliati.
L’abbigliamento da trekking estivo deve essere leggero, funzionale e costruito per far respirare il corpo anche sotto sforzo.
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Gli accessori che fanno la differenza: cappelli, calze, intimo tecnico
I capi principali sono importanti, però anche gli accessori giocano un ruolo fondamentale per quanto riguarda la termoregolazione e il comfort.
Un cappello a tesa larga oppure una bandana in tessuto tecnico proteggono il capo dal sole diretto, e aiutano a mantenere la testa sempre fresca. I modelli UPF 50+ sono l’ideale se si decide di andare in alta montagna.
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Gli occhiali da sole con filtro UV certificato proteggono gli occhi anche lungo i tratti più esposti o sulla neve residua, mentre le calze tecniche, leggere ma resistenti, in poliammide o lana merino, evitano sfregamenti, vesciche e l’accumulo di sudore nei piedi.
Infine, l’intimo traspirante, spesso sottovalutato, riduce le irritazioni e mantiene asciutte le zone più sensibili durante il movimento continuo.
Ogni elemento, quindi, se scelto nel modo giusto, contribuisce a garantire una buona resa fisica e benessere lungo il cammino.
Il colore conta: come riflettere il calore anziché assorbirlo
Non è solo una questione estetica: i colori dell’abbigliamento influenzano la temperatura percepita dal corpo.
I colori chiari (bianco, beige, giallo, azzurro) riflettono la luce solare e mantengono più bassa la temperatura del tessuto.
I colori scuri, contrariamente, assorbono i raggi UV e riscaldano la superficie a contatto con la pelle.
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Anche i trattamenti UV nei tessuti sono importanti: alcuni capi tecnici estivi offrono una protezione solare certificata (UPF 30-50+), utile soprattutto in alta quota o lungo tratti privi di ombra.
Scegliere i colori giusti significa aiutare il corpo a restare fresco e a ridurre lo stress termico nei punti più esposti.
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