Gallicianò: dove l’Aspromonte è ancora Magna Grecia

20 maggio 2018 - 20:20

Le guide ambientali e naturalistiche si distinguono da anni per la loro vivacità e intraprendenza nel voler sempre valorizzare il proprio territorio, mettendone in luce ilpatrimonio storico, architettonico e culturale, oltreché le emergenze naturalistiche e paesaggistiche.

Questi obiettivi vengono raggiunti anche attraverso la ricerca e la “rivitalizzazione” di antichi percorsi, dove creare forme di aggregazione e socializzazione che consentono agli escursionisti d’incamminarsi di camminare – insieme alle guide che li rendono edotti dei luoghi – su sentieri che non devono essere necessariamente segnati e tabellati. Le guide intervengono anche nella indicazione agli Enti di eventuali problemi sugli itinerari storici che collegano borgate e piccoli nuclei rurali, e che attraversano ambienti naturali molto vari e suggestivi.

Demi D’Arrigo del Laboratorio del Camminare Aspromonte Wild ci presenta un nuovo percorso che ha come focus Gallicianò, piccolo borgo ellenofono, perfettamente incastonato sull’alto versante destro idrografico della fiumara Amendolea.

Siamo in Aspromonte, nell’area Grecanica, famosa per la conservazione delle tradizioni non solo linguistiche: i bambini di Gallicianò parlano il greco antico… Impossibile raggiungere il borgo e non essere travolti durante la giornata dalla “Viddhanèddha”, la tarantella di Gallicianó, suonata con due soli strumenti in una danza circolare con una ragazza “Viddhana=popolana” protagonista del ballo.

Impossibile anche non visitare una volta giunti, oltre che il museo etnografico, la fontana dell’amore, la piccola chiesetta ortodossa di natura contadina, posta in alto del paese. Aperta nel 99 ad opera di Domenico Nucera, “Mimmolino l`artista”, è dedicata alla Madonna dei Greci, a testimonianza dell`antico culto Greco.

I sentieri proposti qui di seguito dal Laboratorio del Camminare Aspromonte Wild portano l’escursionista a conoscere l’attività e i mestieri che oggi sono tradizione, ma un tempo erano la quotidianità delle genti del posto e che per secoli sono stati la loro fonte di sostentamento.

L’assenza di una vera sentieristica suggerisce la presenza di una guida AGAE abilitata per condurre un gruppo e dare le spiegazioni legate alle emergenze naturalistiche e storico-culturali. Il contatto per l’escursione qui descritta è il seguente: Laboratorio del Camminare ASPROMONTE WILD – Reggio Calabria – D’Arrigo Demetrio (cellulare 347.6476347) info@aspromontewild.it

L’ITINERARIO

Normalmente si raggiunge Gallicianó tramite il sentiero nr 128 che arriva da Bova.

Oltrepassa la fiumara si risale verso l’antico borgo da dove inizia un percorso storico, ormai dimenticato, che aveva per meta l’antichissima Santa Maria della Grecia; della chiesetta ne restano i ruderi, due muri di circa 4 metri x 2.

Nella parte periferica del paese, nei pressi della Fontana dell’Amore parte un sentiero sulla destra che inizia a costeggiare la grande valle risalendo lentamente la fiumara Amendolea.

Il sentiero a tratti tortuoso è di una bellezza struggente; l’attenzione dell’escursionista è sempre rivolta al “serpente di ghiaia” che si allunga ad ogni impluvio, mostrando i meandri dell’acqua. Volgendo lo sguardo verso monte, iniziano a comparire Roghudi vecchio e Roccaforte: questi borghi nel quadro d’insieme appaiono piccoli e reverenti verso le alte vette dell’Aspromonte.

Dal pianoro di Grecia, prima di salire e chiudere l’anello s’incontrano lungo l’itinerario castagni monumentali e casette rurali tutt’ora utilizzate per riporre i formaggi a stagionare. Sono zone di pascolo e campi coltivati.

Da qui, si prende una strada sterrata prima, cementificata dopo, che interseca la strada di collegamento Gallicianò – Roccaforte per poi rientrare.

A metà un bivo con un cancello aperto porta al casello forestale di Grecia, che offre qualche posto a sedere per una giusta pausa.

Testo di Demi D`Arrigo