Liguria di Levante a ottobre: 5 spettacolari camminate vista mare
In ottobre la Riviera ligure di Levante regala giornate limpide e temperature ideali per camminare, lontano dalle folle estive: ecco 5 trekking vista mare per vivere a passo lento i colori e profumi del Mediterraneo anche in autunno
Liguria, 5 bellissimi trekking vista mare da fare a ottobre
La Riviera Ligure di Levante è una delle mete più amate dagli escursionisti di tutto il mondo, grazie all’incontrounico tra mare e montagna.
Qui i sentieri si arrampicano tra muretti a secco, vigneti terrazzati, uliveti e boschi di lecci, per aprirsi poi su scorci bellissimi che si affacciano direttamente sul blu del Mar Ligure.
Ottobre è uno dei mesi migliori per camminare: il caldo estivo lascia spazio a giornate limpide e luminose, l’aria si fa più fresca ma ancora mite.
Andare sui sentieri in questa stagione significa godersi la Liguria con passo lento, senza la calura estiva né l’affollamento dei mesi di punta.
Ecco cinque trekking vista mare da non perdere per scoprire la bellezza autentica della Riviera di Levante.
1 – Sentiero Azzurro: da Corniglia a Vernazza (Cinque Terre)
Il Sentiero Azzurro è la quintessenza delle Cinque Terre, il percorso che più di ogni altro racconta l’incontro tra uomo e natura in questo tratto unico di Liguria.
Tra le varie sezioni che lo compongono, quella che collega Corniglia a Vernazza è considerata una delle più affascinanti.
Partendo da Corniglia l’escursione si snoda tra vigneti terrazzati, uliveti e macchia mediterranea.
Corniglia è l’unico dei cinque paesi che non affaccia direttamente sul mare, ed è proprio questa posizione rialzata a rendere la partenza così scenografica.
Il sentiero si sviluppa lungo una fascia collinare, con continui saliscendi e tratti panoramici che lasciano senza fiato.
Alcuni passaggi sono più stretti e richiedono un po’ di attenzione, specialmente se il terreno è umido, ma senza mai diventare tecnici o rischiosi.
Ph.: Gettyimages/Poike
Sono presenti scalinate in pietra e gradoni naturali che aggiungono ritmo alla camminata.
Lungo il percorso non mancano piccoli spiazzi panoramici dove fermarsi, respirare e godersi il silenzio interrotto solo dal vento e dal fruscio del mare sotto di sé.
Dopo circa un’ora e mezza di cammino, si intravede Vernazza dall’alto: una delle cartoline più celebri della Liguria.
Questo arrivo dall’alto regala una prospettiva che non si dimentica: l’emozione di vedere Vernazza apparire gradualmente, prima come un insieme di colori tra il verde e l’azzurro, poi come un paese vivo che pulsa al ritmo del mare.
Il tratto Corniglia–Vernazza misura circa 3-4 chilometri, percorribili in 1,5-2 ore a seconda del passo e delle soste fotografiche (inevitabili).
Il dislivello complessivo non è eccessivo, ma i continui saliscendi possono risultare faticosi per chi non è abituato a camminare.
Per questo motivo si può definire un percorso di difficoltà medio-bassa, adatto anche a escursionisti poco esperti purché con scarpe adeguate e un minimo di allenamento.
_Tutti i dettagli del percorso sul sito del Parco
2 – Anello di Sestri Levante e Punta Manara
Il promontorio di Punta Manara è una lingua di terra verde che si allunga verso il mare tra Sestri Levante e Riva Trigoso, un balcone naturale che nei secoli è stato punto di osservazione, oggi itinerario escursionistico tra i più suggestivi della Riviera ligure di Levante.
Il percorso classico è un anello con partenza dal cuore di Sestri Levante.
Dopo aver lasciato la celebre Baia del Silenzio, si imbocca un sentiero che sale subito tra viottoli lastricati e fasce di ulivi.
La salita non è mai troppo impegnativa, ma abbastanza costante da far apprezzare le pause lungo i punti panoramici.
Arrivati alla spianata sommitale, lo spettacolo si apre in tutta la sua vastità.
Punta Manara è un balcone che domina da un lato il golfo di Sestri, dall’altro le scogliere frastagliate di Riva Trigoso, mentre all’orizzonte si distingue la sagoma del promontorio di Portofino e, nelle giornate particolarmente terse, persino le Alpi Apuane.
Questo punto era considerato strategico già in epoca medievale: qui sorgevano torri di avvistamento per controllare la costa e difendersi dalle incursioni piratesche.
Il sentiero ad anello prosegue scendendo verso Riva Trigoso, attraversando nuovi ambienti naturali: tratti boscosi più fitti, zone di lecci e radure erbose.
Da Riva, chi vuole può tornare a Sestri con il treno, oppure completare l’anello risalendo lungo il versante orientale del promontorio, in un percorso che alterna passaggi panoramici e angoli più raccolti.
_Qualche informazione in più sull’itinerario, con foto e tracce GPX
5 – Da Camogli a Portofino passando per San Fruttuoso: la meraviglia del mare
Il Promontorio di Portofino è uno dei luoghi più celebri, belli e selvaggi della Riviera Ligure di Levante.
Il trekking che da Camogli conduce a San Fruttuoso e prosegue fino a Portofino è senza dubbio uno dei più spettacolari.
L’escursione parte da Camogli, borgo marinaro famoso per le case color pastello che si affacciano sul porticciolo.
Il sentiero inizia a salire tra ulivi, pini marittimi e arbusti della macchia mediterranea.
Il tratto che porta a San Fruttuoso è uno dei più scenografici dell’intero promontorio.
L’abbazia, incastonata tra il verde e il mare, è un luogo senza tempo, raggiungibile solo via mare o lungo i sentieri.
Ph.: Gettyimages/Lineas 1703
Dopo la sosta, il percorso riprende verso Portofino, seguendo il crinale del promontorio.
È il tratto più impegnativo dell’escursione: saliscendi frequenti, qualche passaggio esposto e tratti rocciosi richiedono attenzione e buon passo, ma la bellezza dei panorami ripaga ogni fatica.
Il trekking è lungo circa 13 chilometri, richiede 4-5 ore di cammino e un minimo di esperienza escursionistica, soprattutto per affrontare i tratti esposti e in salita.
_ Scopri il servizio che GEO ha dedicato all’abbazia di San Fruttuoso
_La descrizione dell’itinerario
4 – Riomaggiore: gli spettacolari sentieri alti
Riomaggiore è il primo borgo delle Cinque Terre venendo da La Spezia, e spesso i visitatori lo conoscono solo per le sue strette viuzze, le case color pastello e il piccolo porticciolo affacciato sul mare.
Ma chi decide di avventurarsi sui sentieri alti del paese scopre un lato completamente diverso: panorami vertiginosi, terrazzamenti verdi e scorci sul mare che sembrano sospesi nel tempo.
Il percorso parte dal cuore di Riomaggiore, attraversando subito vicoli caratteristici che salgono tra le case fino a intercettare la rete di sentieri che compone l’Alta Via delle Cinque Terre (AV5T).
La vista si apre gradualmente: il borgo si allontana sotto di te, il mare scintilla in lontananza e le sagome delle Cinque Terre si delineano lungo la costa, creando un contrasto spettacolare tra la natura e i colori vividi delle abitazioni.
Salendo lungo l’anello, si incontrano luoghi di interesse storico e religioso come la Scala Santa e il Santuario di Montenero, antichi punti di pellegrinaggio che aggiungono un fascino particolare al trekking.
Ph.: Gettyimages/Ivan Canavera
Ma il cuore dell’itinerario è la parte panoramica che sovrasta il borgo.
Qui il mare appare come una tavolozza di blu, interrotta solo dalle scogliere e dai terrazzamenti che scendono verso il porto.
Il rientro verso Riomaggiore completa l’anello, offrendo nuovi scorci e la possibilità di esplorare altri terrazzamenti e vigneti nascosti.
L’intero percorso misura circa 8-9 chilometri e può essere affrontato in 3-4 ore, a seconda del ritmo e delle soste.
La difficoltà è medio-impegnativa, con alcuni tratti ripidi o esposti che richiedono attenzione, ma ricompensati da panorami spettacolari e dalla sensazione di trovarsi sospesi tra cielo e mare.
_ Se volete scaricare foto, mappe e tracce GPX del percorso
5 – Monte Focone, Sant’Antonio del Mesco via Levanto
Il promontorio di Punta Mesco è una delle porte naturali delle Cinque Terre, un baluardo roccioso che segna il confine tra Levanto e Monterosso.
Percorrere il sentiero che sale da Levanto fino a Monte Focone e al Santuario di Sant’Antonio del Mesco significa entrare in contatto con la parte più selvaggia e panoramica di questa costa, lontana dal brulichio dei borghi più noti, ma non meno affascinante.
È un itinerario che unisce mare e montagna in un unico sguardo, con panorami che si aprono a 180 gradi e che in ottobre regalano emozioni particolarmente intense.
La partenza da Levanto, con il suo borgo marinaro dominato dal castello medievale e dalla chiesa di Sant’Andrea, è già un preludio di storia e bellezza.
Ci si lascia presto alle spalle le vie del centro per imboccare il sentiero che s’inerpica verso Monte Focone.
A ogni tornante lo sguardo si allarga: prima Levanto dall’alto, poi la costa frastagliata che si perde verso Framura e Deiva, fino a scorgere, nelle giornate più limpide, persino il profilo lontano della Corsica.
Monte Focone, con i suoi monti terrazzati e le tracce della vecchia viabilità rurale, conserva un’atmosfera autentica.
Ph.: Gettyimages/arkanto
Il punto culminante del percorso è l’arrivo al Santuario di Sant’Antonio del Mesco, un edificio solitario che domina l’orizzonte marino.
Dalla terrazza naturale davanti all’antica chiesa, il panorama è indimenticabile.
La discesa può seguire lo stesso percorso o, per i più allenati, proseguire verso Monterosso lungo i sentieri che tagliano il promontorio.
La durata media si aggira intorno alle 3-4 ore, ma conviene mettere in conto qualche sosta in più per godersi i panorami e respirare la storia che impregna questi luoghi.
_Scopri il percorso sulla pagina ufficiale del Parco
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