
Trentino: 5 passeggiate alla scoperta delle fioriture di montagna
In Trentino la primavera regala emozioni uniche: vediamo cinque itinerari per ammirare i colori e i profumi delle spettacolari fioriture di montagna, tra natura e tradizioni
Primavera trentina: camminare tra le fioriture di montagna
In primavera il Trentino mostra il suo volto più sorprendente: la neve si ritira e la natura esplode in untrionfo di colori e profumi.
I prati si riempiono di fiori, i boschi si risvegliano e i pendii d’alta quota si trasformano in splendidi giardini spontanei.
È il periodo ideale per camminare alla scoperta di questo territorio respirando aria pulita e lasciandosi incantare da paesaggi che cambiano giorno dopo giorno.
Dalle trincee fiorite di Dromaè alle distese di meleti in fiore della Val di Non, passando per i crinali panoramici del Monte Baldo e i pascoli silenziosi del Lagorai, ecco cinque itinerari perfetti per vivere il Trentino nella sua veste più autentica.
Ogni percorso è un invito alla scoperta, tra biodiversità straordinarie, storia, cultura e panorami indelebili.
1 – Dromaè, Valle di Ledro: il sentiero Austro-Ungarico tra fiori e trincee
Dromaè è tra le località più belle della Valle di Ledro, in particolare durante il periodo della tarda primavera: peonie rosa e narcisi bianchi, infatti, riempiono i pendii di Dromaè dall’inizio di maggio fino a giugno creando uno spettacolo unico.
Nel cuore di questa valle, tra il lago di Garda e le montagne del Trentino sud-occidentale, si snoda un percorso sorprendente che vale la pena percorrere.
Il sentiero Austro-Ungarico di Dromaè è una vera e propria camminata nella storia: trincee perfettamente conservate raccontano le vicende della Prima Guerra Mondiale, quando la Valle di Ledro costituiva il fronte tra l’Impero Austro-Ungarico e il Regno d’Italia.
Nel complesso si tratta di un itinerario facile, adatto a tutti, dove la memoria si intreccia con lo spettacolo della primavera. Giunti a Dromaè si deve intraprendere la strada sterrata seguendo il segnavia Ledro Trek-Medium.
Dopo un breve tratto, si procede lungo un sentiero alternativo a una strada sterrata che porta a un bellissimo punto panoramico sul Lago di Ledro.
A quel punto si segue il segnavia “Cima Oro-Sentiero Austroungarico 1915-1918” che conduce fino all’Osservatorio Monte Oro e alla Cima Oro, a 1802 metri d’altitudine.
Si continua lungo il sentiero fino ai 1672 metri perché, a quel punto, si deve seguire il sentiero 413 che porta a Bocca Dromaè.
Lì si deve ridiscendere per il sentiero 453 e, passando per la Malga Dromaè, si ritorna al punto di partenza.
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2 – Il Monte Baldo e le sue mille fioriture
Avrete tempo fino agli inizi di luglio per fare un po’ di outdoor nella zona del Monte Baldo, conosciuto anche come il “Giardino d’Europa” per via dell’incredibile varietà di specie floreali che lo popolano.
Collocato fra l’Adige e il lago di Garda, il Parco del Monte Baldo è rinomato in tutta Europa per il caleidoscopio di piante e fiori rari che qui crescono spontaneamente, e il periodo migliore per scoprirlo è proprio la primavera.
Un’escursione da non perdersi è il Sentiero della Pace: un itinerario che permette di camminare tra pascoli e crinali fioriti, con scorci vertiginosi sul Lago di Garda.
Lungo il percorso si incontrano primule, genziane, gigli martagoni e specie endemiche come la campanula del Baldo.
Oltre al Sentiero della Pace ci sono anche altri itinerari meritano una deviazione: dalla suggestiva escursione alla Val del Parol all’anello panoramico Bocca d’Ardole-Corno della Paura-Monte Vignola, fino alla Riserva Botanica Bes-Corna Piana.
Per chi volesse optare per degli itinerari immersivi tra natura e silenzi allora ci si può incamminare lungo l’anello San Giacomo-Malga Campo-Bocca Creer.
Oppure si può intraprendere l’incantevole Sentiero del Ventrar, che in primavera regala scorci straordinari sulle fioriture alpine.
Al di là del percorso scelto rimane una certezza: il Monte Baldo è un vero paradiso botanico, e ogni passo su di esso è un’assoluta scoperta.
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3 – Le Quadre: la salita al Monte Casale tra silenzi e panorami d’alta quota
Situato tra la valle del Sarca e la valle dei Laghi il Monte Casale è una meta perfetta per chi ama le passeggiate più intense e panoramiche.
L’itinerario proposto comincia dalla piccola località di Le Quadre, sopra Comano Terme, e arriva fino alla cima del monte attraversando boschi di faggio e larice che in primavera si animano di vita.
Monte Casale Foto: Trentino Marketing – Ronny Kiaulehn
Il sentiero, ben segnalato ma con tratti piuttosto ripidi, offre una vista eccezionale che spazia dalle Dolomiti di Brenta fino al Lago di Garda.
Si tratta di un percorso facile e senza particolari difficoltà, adatto alle famiglie visto l’esiguo dislivello in salita.
Dalla cima del monte, poi, a 1631 metri, la sensazione è quella di essere sospesi tra la terra e il cielo: potrete scorgere l’intera Valle del Sarca così come la bellezza unica del Lago Toblino.
Lo spettacolo, però, è anche sotto i piedi: tappeti di crochi, margherite alpine e campanule accompagnano per l’intera durata del cammino.
Il sentiero, nel complesso, si snoda per circa 2,5 Km tra andata e ritorno, e occorre poco più di un’ora per completarlo.
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4 – Val di Fiemme: la passeggiata a Malga Sass tra boschi e prati fioriti
In Val di Fiemme la primavera ha un ritmo tutto suo, fatto di aria balsamica, lariceti che tornano verdi, e pascoli che si risvegliano sotto il sole della montagna.
La passeggiata verso Malga Sass, ai piedi del Lagorai, è l’ideale per chi vuole camminare senza fretta godendosi ogni dettaglio del paesaggio circostante.
Il percorso è semplice, adatto anche alle famiglie, e attraversa ambienti ricchissimi di biodiversità: anemoni, scille, gigli di monte e rare orchidee punteggiano il prato.
Il punto di partenza del percorso si trova a Valfiorana, in corrispondenza del ponte presso Bait dal Manz, a circa 1300 metri d’altitudine.
Ci si inoltra da subito in un bosco di conifere, salendo gradualmente tra radure e praterie punteggiate da alcune varietà di fiori spontanei.
Dopo circa mezz’ora di cammino si raggiunge “Pradi da le Fior”, un alpeggio sito a 2000 metri che offre una vista straordinaria sulla Val di Fiemme: dallo spartito di tetti del paese di Le Ville fino alle cime maestose del Corno Nero e della Pala di Santa.
Lì ci si trova nel punto più alto dell’itinerario, un vero e proprio balcone fiorito sospeso tra la terra e il cielo. Da qui il sentiero prosegue in leggero saliscendi fino a Malga Coston, uno storico alpeggio di Valfloriana, oggi ristrutturato, risalente agli inizi dell’Ottocento.
Da quel punto ci si incammina su un sentiero pianeggiante che conduce a Malga dal Sas. Questa bellissima malga si trova a 1910 metri d’altitudine, proprio sotto la cima Busa dal Sas.
Lì ci si può godere il panorama prima di scendere lungo la strada della malga che riporta al punto di partenza. L’escursione è lunga all’incirca 5,2 Km e si percorre in circa 2 ore.
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5 – Val di Non: il percorso didattico “AlMeleto”
In primavera la Val di Non si veste di bianco e rosa: è il tempo della fioritura dei meleti, un evento tanto effimero quanto spettacolare.
Camminare tra i filari in fiore è un’esperienza sensoriale unica, e il percorso didattico “AlMeleto”, con partenza dal centro di Romallo, consente di viverla da vicino.
Lungo circa 5 Km (A/R) e accessibile a tutti, il sentiero si snoda tra frutteti, siepi spontanee e piccoli boschi, accompagnato da pannelli interattivi che raccontano il mondo della mela dalla terra alla tavola: varietà locali, coltivazione sostenibile, biodiversità e storia agricola del territorio.
Durante il cammino si aprono degli scorci spettacolari sui canyon della Val di Non, sulle distese di alberi di mele, e sull’affascinante lago di Santa Giustina, offrendo un colpo d’occhio davvero unico sulla valle.
Una delle tappe più amate è la Big Bench del Groppello, una panchina gigante immersa tra i meleti: l’ideale per godersi il sole, il silenzio e il profumo dei fiori di melo.
Il periodo migliore per percorrerlo è tra fine aprile e inizio maggio, quando tutta la valle sboccia e regala emozioni indimenticabili.
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