Piemonte, autunno tra natura e storia: Graglia e il Lago di Viverone

15 ottobre 2025 - 12:00

Natura, storia e spiritualità nella magia dell'autunno: un itinerario di trekking alla scoperta del Santuario di Graglia e del Lago di Viverone, con vista indimenticabile sulle Alpi

Autunno in Piemonte, Santuario di Graglia e Lago di Viverone: meraviglia tra storia e natura

Il Santuario di Graglia e il Lago di Viverone sono due luoghi simbolo delbiellese, in Piemonte.

Il primo, incastonato tra le montagne, è da secoli meta di pellegrinaggio e oggi rappresenta anche una delle tappe più suggestive del turismo slow piemontese.

Le sue architetture barocche dialogano con il silenzio delle valli circostanti, mentre i sentieri che da qui si diramano permettono di scoprire angoli remoti e punti panoramici d’eccezione.

Ph.: Gettyimages/ueuaphoto

Il Mombarone, con la sua cima che si innalza a 2372 metri di altitudine, domina il paesaggio come una sentinella delle Alpi biellesi: la sua vetta, sormontata dal monumento al Cristo Redentore, regala una visione a 360 gradi che abbraccia la pianura padana e le vette più lontane, in un colpo d’occhio che ripaga di ogni sforzo.

Poco più a sud, il Lago di Viverone offre un contrasto dolce e armonioso rispetto alla severità delle montagne.

Situato al confine tra le province di Biella, Torino e Vercelli, è un bacino di origine glaciale che con i suoi 55 chilometri quadrati di superficie rappresenta il più ampio lago dell’anfiteatro morenico di Ivrea.

La sua storia affonda le radici nell’antichità: lungo le sue sponde sono stati rinvenuti resti di insediamenti su palafitte risalenti all’Età del Bronzo, oggi Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Ma oltre al fascino archeologico, il lago custodisce un ecosistema prezioso.

Per questo motivo Viverone è diventato una meta privilegiata per gli appassionati di birdwatching, che nei mesi più freddi possono osservare le rotte migratorie e la vita silenziosa degli uccelli sullo specchio d’acqua increspato dal vento.

Tra spiritualità e natura: un cammino nel cuore del Biellese

Camminare da Graglia a Viverone significa attraversare un paesaggio che unisce la dimensione spirituale a quella naturale.

Dal Santuario di Graglia si parte in direzione di Netro, lungo una strada sterrata che si inoltra tra prati e castagneti.

Il cammino segue saliscendi regolari, attraversando la località Poinera e poi scendendo verso la frazione Casale, nel comune di Donato.

Qui, tra antiche case di pietra e muretti a secco, il tempo sembra essersi fermato. Superato il piccolo borgo, si raggiunge il Mulino e, dopo aver oltrepassato il ponte, si imbocca una sterrata che risale verso i laghi di Cossavella e di Pré.

Ph.: Gettyimages/MicheleVacchiano

Il tratto che conduce alla cresta principale, a quota 732 metri, è più impegnativo ma anche il più suggestivo: lungo i ripidi tagliafuoco il paesaggio si apre e, nelle giornate limpide, si può già intravedere la piana canavesana.

Da qui si scende verso la chiesa di San Stefano di Sessano, isolata tra le colline e circondata da un’atmosfera di quiete. Il cammino prosegue fino a Chiaverano, dove inizia la seconda tappa del trekking.

Da Chiaverano si risale verso San Stefano di Sessano, luogo affascinante che merita una sosta per la sua posizione panoramica.

Il percorso continua verso la Chiesa di Santa Maria Maddalena di Burolo, quindi scende lungo via Solecchio per imboccare lo sterrato che conduce a San Martino, conosciuto localmente come “il Ciucarun”, torre medievale che domina l’orizzonte.

Da qui il sentiero sale ancora verso la Torre Telecom, sul crinale principale, e poi scende dolcemente verso Magnano, borgo caratterizzato da un nucleo antico ben conservato.

Fino a Viverone: un viaggio nella memoria e nella luce

Attraversato Magnano, il cammino si inoltra tra vigneti e campi, seguendo la strada che conduce alla chiesa romanica di San Secondo e alla vicina Comunità Monastica di Bose, luogo di spiritualità e dialogo tra culture.

La presenza del monastero dona al paesaggio un senso di raccoglimento e di armonia che ben si accorda con la stagione autunnale. Proseguendo verso sud, il percorso si collega alla strada tra Magnano e San Sudario, per poi deviare sulla mulattiera che scende dolcemente verso Zimone.

Ph.: Gettyimages/peste65

L’ultimo tratto attraversa i boschi che circondano il piccolo centro e, passando accanto al cimitero comunale, imbocca una sterrata che porta alla frazione Rolle di Viverone.

Da qui, in pochi minuti, si raggiunge il centro del paese, punto d’arrivo del cammino e luogo di collegamento con la Via Francigena.

L’incontro con il lago segna la fine del viaggio: le acque tranquille riflettono il cielo d’ottobre e le colline dorate, restituendo al viandante un senso di pienezza e di pace.

Questo itinerario, che unisce santuari, borghi e paesaggi lacustri, rappresenta una delle esperienze più autentiche del Piemonte autunnale.

È un percorso che invita a camminare lentamente, a osservare i dettagli e a lasciarsi guidare dal ritmo della natura.

Dal silenzio del Santuario di Graglia alle rive tranquille di Viverone, ogni passo diventa un incontro tra storia e paesaggio, tra memoria e luce.

 

Informazioni utili

Il Santuario di Graglia è stato oggetto di ristrutturazione e oggi offre anche ospitalità ai viaggiatori.

Tutte le informazioni si trovano sul sito ufficiale.

 

La pagina Facebook ufficiale della Pro Loco di Viverone

 

Per chi decidesse una piccola deviazione alla celebre Comunità Monastica di Bose, il sito ufficiale è ricco di informazioni.

 

 

 

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