L’atleta paralimpico Andrea Lanfri in viaggio per l’Aconcagua: la vetta più alta del sud America

4 gennaio 2023 - 12:19

L'alpinista Andrea Lanfri, dopo essere stato il primo uomo con pluriamputazioni a scalare l’Everest, potrebbe essere anche il primo atleta paralimpico a salire le cime più alte di ogni continente

È pronto a partire Andrea Lanfri, che il prossimo 6 gennaio lascerà l’Italia alla volta dell’Argentina, pronto a sfidare l’Aconcagua, con i suoi 6961 metri la massimaelevazione del sud America.

Si tratta della quarta tappa per il progetto “Seven Summits” che l’ha visto raggiungere il Monte Bianco nell’estate 2020 e poi, nel corso del 2022, prima la vetta dell’Everest e poi quella del Kilimanjaro.

Se il progetto dovesse riuscirgli Andrea sarebbe il primo atleta e alpinista pluri-amputato a completare la salita di tutte le cime più alte di ogni continente.

Il programma del viaggio

Andrea si è dato tre settimane per questa nuova spedizione. La partenza dall’Italia è fissata per il 6 gennaio, il rientro per il 26.

Una volta raggiunto il campo base di Plaza de Mulas l’atleta paralimpico affronterà la salita seguendo la Ruta Normal de Los Pioneros, il percorso più conosciuto e battuto per raggiungere la vetta della montagna più alta del sud America.

Un itinerario aperto nel gennaio 1897 da parte di Matthias Zurbriggen, primo salitore dell’Aconcagua.

Dopo aver raggiunto i piedi della montagna seguiranno le consuete giornate di acclimatazione, per abituare il corpo alla quota, quindi Andrea farà il suo tentativo di vetta.

“Saranno 6961 metri di goduria: io, lo zaino, la tenda e la montagna!” ha raccontato Andrea.

 

Dopo l’esperienza dell’Everest, arriva un’avventura in solitaria

“Questa volta ho scelto di andare da solo” spiega Andrea.

“Dopo l’Everest ho sentito più volte dire che nelle mie avventure cerco sempre delle scorciatoie, che per raggiungere la cima ho pagato una guida. Tutte cose non vere. Ogni mia salita l’ho sempre pianificata allenandomi, leggendo e studiando. Non ho mai cercato il pacchetto pronto” ha voluto specificare Andrea.

L’alpinista ha poi precisato che Luca Montanari, suo compagno di cordata sull’Everest, non era presente in veste di guida, ma come amico e compagno di cordata.

Andrea e Luca sono un team e hanno fatto squadra per raggiungere un obiettivo comune e sperano di avere in futuro altre occasioni per poter affrontare insieme altre esperienze intense come lo è stato l’Everest.

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