Skipass sempre più cari: quanto costa oggi sciare in Italia

1 dicembre 2025 - 17:54

L'indagine di Altroconsumo su 44 stazioni sciistiche rivela rincari diffusi: +4% per il giornaliero e +4,4% per il ticket di cinque giorni. Dai record delle Dolomiti ai prezzi invariati del Friuli-Venezia Giulia, ecco come cambiano i listini nelle principali località alpine e appenniniche

L’inverno 2025-2026 si apre con una tendenza chiara: i prezzi degli skipass continuano a salire.

Secondo l’indagine svolta da Altroconsumo in 44 stazioni sciistichedell’arco alpino e appenninico, insieme ad alcuni comprensori oltreconfine, anche quest’anno si registra un nuovo incremento dei listini.

Il costo del biglietto giornaliero aumenta in media del 4%, confermando il trend della scorsa stagione, mentre il ticket di cinque giorni cresce del 4,4%, accelerando rispetto al +3,8% dello scorso inverno.

L’analisi si concentra sulle tariffe di alta stagione: Natale, Capodanno, Carnevale e giorni festivi.

Una giornata sulla neve: la spesa sale fino a 260 euro

Nel panorama italiano la forbice dei prezzi è ampia. Altroconsumo rileva che lo skipass giornaliero va:

  • da 36 euro a Champorcher, il più economico
  • a 86 euro nel Dolomiti Superski, il più costoso nel campione italiano

Per una famiglia di tre adulti, una giornata sulle piste comporta:

  • 188 euro di spesa media, solo per accedere agli impianti
  • 260 euro nelle località più care
  • 370 euro nel comprensorio internazionale Zermatt (CH) – Cervinia (IT), se acquistato in Svizzera

Dolomiti e Trentino-Alto Adige: listini per pochi

Il Trentino-Alto Adige si conferma tra le aree più costose:

  • Val Gardena, Plan de Corones, Alta Badia e Tre Cime passano da 77 a 80 euro.
  • L’aumento percentuale non è eccessivo, ma pesa su tariffe già molto alte.

Spicca invece il rincaro di Madonna di Campiglio, che sale da 79 a 85 euro (+7,6%).

Nel Veneto, Cortina registra un aumento moderato (+3,9%), arrivando comunque a 80 euro. Il comprensorio Dolomiti Superski sale da 83 a 86 euro (+3,6%), confermandosi tra i più costosi dell’intera indagine.

Il caso Piemonte: Alagna Valsesia vola a +13%

La regione mostra un quadro molto diversificato:

  • Limone Piemonte: stabile a 48 euro
  • Bardonecchia: stabile a 49 euro
  • Vialattea: da 54 a 57 euro
  • Alagna Valsesia: da 54 a 61 euro (+13,1%)

L’aumento di Alagna è uno dei più alti dell’intera indagine.

Lombardia: Livigno tra i rincari più alti d’Italia

In Lombardia l’aumento medio è del 5%, ma con differenze marcate:

  • Bormio – 4 Valli: +1,7%
  • Madesimo, Chiesa Valmalenco e Adamello: aumenti più consistenti
  • Livigno: da 65 a 71 euro (+10,1%), tra i rincari più elevati su tutto l’arco alpino

 

Valle d’Aosta: dal più economico al più caro d’Italia

Champorcher resta la località più economica: dopo quattro anni di stabilità, questa località valdostana passa da 35 a 36 euro, mantenendo comunque il primato di località meno costosa.

Il collegamento internazionale Cervinia-Zermatt invece si posiziona sull’estremo opposto, infatti il costo è di:

  • 87 euro se acquistato in Italia
  • circa 125 euro in Svizzera, in franchi

Una differenza che segna il divario più marcato dell’indagine.

_ Le fasce di prezzo valdostane:

  • Pila e La Thuile: 58 euro
  • Monterosa Ski: 61 euro
  • Cervinia-Valtournenche: 63 euro
  • Courmayeur: 69 euro (+3%)

Friuli-Venezia Giulia: l’unica regione senza aumenti

Piancavallo, Sella Nevea, Zoncolan e Tarvisio restano ferme a 44 euro.

Il Friuli è l’unica regione della penisola a non registrare aumenti e variazioni di prezzo in  nessun comprensorio, rispetto ai dati relativi alla stagione precedente.

Appennino: aumenti disomogenei

Nel complesso gli impianti sciistici dell’appennino, mediamente meno cari delle stazioni sciistiche delle Alpi, hanno comunque riscontrato degli aumenti rilevanti.

La media dei rincari è molto variabile tra una località e l’altra, ma la crescita media è del 3,8%. Ecco il dettaglio degli aumenti:

  • Campo Felice: stabile a 43 euro
  • Roccaraso: stabile a 58 euro
  • Ovindoli: da 42 a 46 euro (+10%)
  • Cimone (Sestola): da 52 a 55 euro (+5,8%)

Oltreconfine: la Svizzera guida i rincari

Guardando ora ai comprensori sciistici delle altre nazioni confinanti con l’Italia, il panorama non è molto diverso, infatti quasi dovunque si registrano aumenti importanti.

In Francia e Austria i prezzi dei giornalieri sono in lieve aumento:

  • Chamonix: stabile a 71 euro
  • Villach e Nassfeld (Austria): da 67 a 70 euro
  • Kranjska Gora (Slovenia): da 47 a 49 euro
  • Svizzera, aumenti a doppia cifra
  • Sankt Moritz: da 97 a 103 euro
  • Zermatt: da 94 a 106 euro (+13,1%)
  • Zermatt–Cervinia (internazionale): da 110 a 125 euro (+13,2%)

 

Settimana bianca: il plurigiornaliero conviene sempre meno

Una opzione conveniente per gli sciatori che decidono di fare la settimana bianca è quella di acquistare lo skipass per più giorni.

Secondo Altroconsumo, infatti, la convenienza del ticket da cinque giorni rispetto ai cinque giornalieri è limitata: solo il 12%, pari a poco più di 40 euro.

Basta saltare una giornata per annullare il risparmio, poiché i giorni sono consecutivi e non rimborsabili.

I prezzi del plurigiornaliero: da 160 a 469 euro

  • Il più economico in Italia: Champorcher, 160 euro
  • Friuli-Venezia Giulia: 182,50 euro (prezzi invariati)
  • Kranjska Gora (Slovenia): 202 euro

Le località più care

  • Livigno: quasi 315 euro
  • Madonna di Campiglio: 373 euro
  • Dolomiti Superski: 380 euro
  • Superskirama Dolomiti Adamello-Brenta: 386 euro
  • Sankt Moritz: 463 euro
  • Zermatt–Cervinia (internazionale): 469 euro, il più costoso dell’intero campione

Sciare sempre più costoso

L’indagine di Altroconsumo traccia un quadro chiaro: sciare diventa ogni anno più oneroso, in Italia come all’estero.

Lo sci alpino e lo snowboard restano un’attività di grande fascino per gli amanti della montagna, ma i rincari costanti rendono più difficile l’accesso a queste attività.

Come evidenzia l’analisi dei prezzi realizzata da Altroconsumo affrontare una vacanza invernale durante la quale si intende sciare con tutta la famiglia, è diventato un’attività esclusiva.

In un contesto di continua crescita dei prezzi, informazione, programmazione e consapevolezza diventano strumenti essenziali per chi vuole continuare a vivere la montagna in inverno.