Alla scoperta del Sapere: il Pollino e la valle del Sarmento

18 marzo 2020 - 15:50

Il versante lucano del Pollino e l’ampio bacino idrografico del Sarmento, attorno al quale si dispongono i cinque comuni di Terranova di Pollino, San Costantino Albanese,San Paolo Albanese, Cersosimo e Noepoli, l’area più montana del territorio del GAL “Cittadella del Sapere”.

Le vallate dei comuni sono fra le più interessanti sotto l’aspetto naturalistico, presentando ampie zone incontaminate, dominate da foreste e praterie d’alta quota. La valle del Sarmento si estende ad Oriente del massiccio montuoso del Pollino e nasce dalle foreste di faggi e abete bianco nel versante settentrionale di Serra di Crispo; qualche chilometro prima di San Costantino Albanese si allunga fino ai boschi mediterranei di San Giorgio Lucano, Noepoli e Cersosimo.

Proprio il piccolo comune di San Costantino è la tappa iniziale di quest’ultimo viaggio alla scoperta dei comuni del GAL Cittadella del Sapere. Il paese sorge su un’altura alle pendici della Timpa di San Nicola e il suo abitato appartenne allo Stato di Noia (l’attuale Noepoli), venendo poi ceduto, alla fine del 400 ad un gruppo di albanesi che, dopo aver combattuto come mercenari al servizio degli aragonesi, furono scacciati dai turchi.

La valle del Sarmento è ancora oggi caratterizzata da singolari identità culturali tanto che San Costantino e San Paolo Albanese sono due piccole comunità Arbereshe, ovvero comunità italo-albanesi dove, a distanza di cinque secoli, si parla ancora la lingua albanese e si conservano con cura e dedizione costumi e riti greco-bizantini, le cui testimonianze sono custodite nel Museo della Civiltà Arbereshe a San Paolo Albanese.

Storia e cultura si fondono con le bellezze delle opere architettoniche presenti nelle due cittadine. A San Costantino è da vedere la chiesa del XVII secolo, poco distante dall’abitato è invece situato il santuario di Santa Maria della Stella, al cui interno si può ammirare una tela del XVII secolo dove è rappresentata l’immagine della Madonna della Stella.

A quest’ultima è dedicata una bellissima festa che ospita un rito alquanto particolare: all’uscita della processione dalla chiesa, vengono incendiati alcuni pupazzi di cartapesta (Nusasit) di forma umana, vestiti in costume albanese, che rappresentano il matrimonio, il lavoro, la mietitura e il diavolo. San Paolo Albanese è invece tra i più piccoli comuni della Basilicata e i suoi abitanti sono fedelmente legati ancora oggi alle tradizioni passate (soprattutto nel rituale matrimoniale e funebre) ai costumi e appunto alla lingua.

Nel centro del paese è situata la chiesa di San Rocco, protettore del paese che “regala” ogni anno, in occasione della festa del santo, una manifestazione molto caratteristica: il trasporto delle “gregne”, un fascio di spighe di grano portate a spalla durante la processione, al termine della quale gruppi folcloristici si esibiscono nel tipico ballo del “falcetto”.

Dal comune più piccolo a quello più “alto” (tra quelli limitrofi), Terranova di Pollino, situato a 926 metri s.l.m. alle falde del monte Calvario, è denominata “città della zampogna” per la sua antica tradizione musicale. Il paese, ubicato nel territorio del Parco Nazionale del Pollino, è base di escursioni e in particolar modo la pittoresca frazione di Casa del Conte è punto di partenza per itinerari verso le cime più alte del Massiccio, quali Serra di Crispo, Serra delle Ciavole, Serra Dolcedorme e monte Pollino.

Poco più a nord troviamo i comuni di Noepoli e Cersosimo. Il primo, proprio come tutti gli altri paesi situati nell’area del territorio del Parco, è circondato da una fiorente vegetazione e presso il bosco Farneta, luogo ideale per la raccolta di funghi e di castagne, vi sono anche aree attrezzate di strutture ricreative, mentre il torrente Rubbio è custode degli ultimi ruderi del Monastero di Santa Maria della Saectara che tra il X e l’XI secolo fu sede di profughi albanesi.

Cersosimo sorge nella vallata del fiume Sarmento e l’esistenza di una cinta muraria nei pressi del paese fa risalire le sue origini all’epoca romana. La zona è l’ideale punto di partenza alla volta di escursioni naturalistiche sul monte Carnara o di piacevoli passeggiate micologiche nel bosco Capillo.

Gli ultimi comuni che andiamo a scoprire in questo nostro viaggio sono quelli dell’area del Pollino: Castelluccio superiore, Castelluccio inferiore, Viggianello, Rotonda e San Severino Lucano.

Il paese di Castelluccio Superiore è stato un comune unico ed autonomo fino al 1813, solo dopo tale data si è diviso in Superiore ed Inferiore. I due abitati, con caratteristiche spiccate di borghi medievali, hanno inevitabilmente storie che sono collegate tra loro. Se per Castelluccio Superiore sembra più chiara con le dominazioni sul territorio di Sanseverino, Palmieri, Ciciniello e i Pescara di Diano per Castelluccio Inferiore restano molte più incertezze.

Ciò che rimane è quello che la storia ci ha lasciato in eredità, come nel caso della zona circostante Fosso San Giovanni, dove sorgevano parecchi impianti azionati da macchine idrauliche, tra cui una filanda e un mulino ad acqua del secolo scorso, in cui ancora oggi sono conservati tutti i macchinari dell’epoca: le macine, le tramogge ed il buratto.

Spostandoci in direzione sud-est arriviamo al comune di San Severino Lucano, il cui tessuto urbano del centro storico, sviluppatosi in maniera spontanea, privilegia la formazione a schiera allineata lungo l’asse viario principale, regalando all’occhio una particolare visione del paese, così come altrettanto caratteristica è la visita delle tre fontane, nella parte bassa del paese, recentemente riattivate e restaurate.

Il territorio offre molte attrattive naturalistiche che vanno dall’interessante visione di Bosco Magnano per chi proviene dalla valle del Sinni ai corsi dei torrenti Peschiera e Frido. Il comune di San Severino Lucano è stato definito dagli astrofili “il paese delle stelle” per l’assenza di smog e di grandi centri che fa sì che sul territorio sia possibile l’osservazione degli astri in modo ottimale.

Attraverso la SP4 si giunge velocemente a Viggianello, circondato da un territorio ricco di vegetazione dove, oltre ad effettuare escursioni guidate, è possibile organizzare interessanti passeggiate nel bosco. Così come Rotonda, immerso in una straordinaria varietà di flora e vegetazione – tra cui l’imponente pino loricato – e di fauna con la presenza di lupi, volpi e cinghiali.

Grazie alle strutture e al personale organizzato dal paese, è possibile effettuare escursioni guidate nel parco o soggiornare in uno dei rifugi presenti nella zona assaporando quelle che sono le specialità locali più importanti, prodotti di alta qualità come la melanzana rossa, il fagiolo poverello, il pomodoro costoluto o olio extravergine di oliva, passando per il Paddraccio, formaggio prodotto con latte ovino e caprino, eccellenza agroalimentare tradizionale della Basilicata, terra di sapori, storia e cultura!

NOTIZIE UTILI

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Testo di Fabio Guglielmi, foto di Alessandro Franza e Basilicata Turistica

Leggi anche le tappe precedenti:

Alla scoperta del Sapere: Maratea, la valle del Noce e il Lagonegrese

Alla scoperta del Sapere: la valle del Sinni e del Serrapotamo