
Camminare fa sparire ansia e depressione: 9 cose da sapere
Sono tanti a dover fare i conti con ansia e depressione. La buona notizia è che camminare può prevenire e curare questi disturbi: vediamo perché andare a piedi è un modo naturale per far rifiorire l'equilibrio emotivo
Camminare sconfigge ansia e depressione: 9 cose da sapere
Ansia e depressione sono brutte bestie che nessuno spera mai di sperimentare.
La buona notizia è che, trannerari casi particolarmente gravi, possono essere prevenute e combattute con un adeguato stile di vita, che comprenda l’esercizio fisico.
Non si tratta di fare chissà quale allenamento intensivo: non dovete organizzare un piano annuale di allenamento per la maratona di New York.
Per evitare di rimanere prigionieri di pensieri negativi e blocchi apparentemente insuperabili, basta camminare regolarmente.
Vediamo come e perché andare a piedi è garanzia di benessere mentale e previene disturbi d’ansia e depressivi anche seri.
1 – 7500 favolosi passi che riducono il rischio depressione
Non serve camminare ore intere: secondo uno studio di una università spagnola pubblicato su Jama e condotto su quasi 100 mila persone, bastano 7500 passi al giorno per mettersi al riparo dal male oscuro.
Dai 7500 passi in avanti la prevalenza della depressione – cioè il rapporto tra le persone che diventano depresse e il totale della popolazione – cala infatti di un incredibile 42 per cento.
Non solo: ogni 1000 passi si ha una riduzione ulteriore del 9% del rischio depressione.
Si tratta di un traguardo raggiungibile in circa un’ora di cammino al giorno, anche suddivisa in più momenti.
Un piccolo sforzo – anzi un piacere – per un beneficio enorme.
_La ricerca pubblicata su Jama: 7500 passi prevengono la depressione
2 – Camminare espone al mondo, anche senza interagire con gli altri
Per chi soffre di ansia o depressione, la solitudine è spesso una condizione imposta più che scelta.
Camminare, anche da soli, permette di uscire da uno spazio chiuso, fisico e mentale, e di esporsi – anche solo passivamente – al mondo esterno.
Ph.: Gettyimages/Michael Lutz
Non è necessario parlare con qualcuno o unirsi a un gruppo: basta camminare tra la gente, osservare la vita che scorre, sentire la luce, i suoni, i profumi.
Il movimento stesso, abbinato alla semplice presenza in spazi abitati o naturali, può favorire una maggiore apertura, migliorare il tono dell’umore e, col tempo, portare anche a interazioni spontanee e non forzate.
È un primo passo, spesso silenzioso, verso il recupero del rapporto con sé e con gli altri.
Lo sanno bene in Oriente: la cosiddetta camminata giapponese è un modo antico per stare in armonia con se stessi e gli altri.
_Tutto quello che c’è da sapere sulla camminata giapponese
3 – Camminare nella natura per non rimuginare
Rimuginare, pensare e ripensare alla stessa cosa, fissarsi su pensieri ossessivi è una delle vie che portano all’ansia patologica e alla depressione.
Camminare nella natura o in un parco aiuta a ridurre il pensiero rimuginante, tipico dei disturbi depressivi e dell’ansia cronica.
È stato dimostrato che stare in mezzo alla natura diminuisce l’attività della corteccia prefrontale subgenuale, area del cervello associata a quel fastidioso e ansiogeno pensare e ripensare
Questo porta a una maggiore chiarezza mentale e a un senso di calma prolungato.
Camminare riporta l’attenzione sul corpo e sulla propria respirazione.
Questo spostamento del focus può interrompere circoli viziosi mentali e dare sollievo anche nei momenti più bui.
È una forma di mindfulness attiva, in cui il corpo guida la mente verso il presente.
4 – Camminare è efficace quanto alcuni farmaci o psicoterapie di base
Diversi studi mettono in evidenza che l’attività fisica può essere efficace, in alcuni casi, quanto le terapie convenzionali nel trattamento della depressione lieve o moderata.
Questo vale in particolare per le persone che non rispondono bene ai farmaci o che vogliono iniziare con un approccio non farmacologico.
Ph.: Gettyimages/michaeljung
Camminare regolarmente può essere un primo passo terapeutico che potenzia anche l’effetto di altri trattamenti.
Molti psicologi utilizzano la camminata come ausilio terapeutico nel trattamento dei disturbi d’ansia.
5 – Le celebri endorfine, il segreto: danno dipendenza
Tutti ne parlano e tutti sanno cosa sono gli “ormoni della felicità”.
Le endorfine sono forse gli ormoni più celebri, quando si parla di esercizio fisico e benessere.
E a buona ragione.
Agiscono come analgesici naturali e migliorano il tono dell’umore.
Una camminata, anche solo di 30 minuti, specie se ripetuta ogni giorno, può influenzare in modo positivo la percezione della propria giornata.
Gli effetti sono cumulativi: quanto più si cammina, tanto più il corpo si abitua a rilasciare queste sostanze benefiche.
E tanto più ti abitui, tanto meno puoi farne senza.
Una dipendenza sì, ma positiva, per una volta.
6 – Camminare migliora l’immagine di sé, dentro e fuori
In alcuni casi, soprattutto nei disturbi ansiosi, l’immagine corporea, magari per qualche chilo in più, può diventare una fonte di disagio: ci si sente inadeguati, fuori posto, giudicati.
Camminare, oltre a favorire il benessere mentale, aiuta il corpo a ritrovare tonicità, equilibrio e leggerezza.
Camminare con costanza contribuisce al dimagrimento e alla regolazione del metabolismo, senza forzature o diete drastiche.
Non si tratta di inseguire un ideale estetico, ma di riscoprire un corpo che ci assomiglia di più, che ci rappresenta meglio, e che ci fa sentire bene nei nostri vestiti e nei nostri movimenti.
Quando cambia il rapporto con il proprio corpo, cambia anche il rapporto con il mondo: ci si espone di più, ci si sente più forti, e spesso l’ansia legata all’apparire si attenua.
7 – Camminare rende il cervello più resiliente allo stress
Camminare in modo regolare aiuta il cervello a diventare più resistente allo stress.
L’attività aerobica moderata stimola la produzione di neurotrasmettitori come serotonina e dopamina, migliorando l’umore e la stabilità emotiva.
Ph.: Gettyimages/Ekaterina Zolina
Secondo i neuroscienziati, nei soggetti fisicamente attivi, le cellule cerebrali che regolano le risposte ansiose diventano più efficienti.
8 – Camminare aiuta a dormire bene e svegliarsi in pace con il mondo
Un sonno disturbato o insufficiente è strettamente legato a stati d’ansia e depressione.
Camminare regolarmente aiuta a regolare i ritmi circadiani e favorisce un sonno più profondo e rigenerante.
Inoltre, camminare durante il giorno espone alla luce solare naturale, che è un altro fattore chiave per la produzione di melatonina, l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia.
Dormire bene aiuta anche a elaborare meglio le emozioni.
Camminare è un regalo per la sfera affettiva.
9 – Camminare è una forma concreta di cura di sé
Ansia e depressione spesso nascono o si aggravano quando ci si trascura, quando manca una routine o un gesto quotidiano di attenzione verso se stessi.
Camminare ogni giorno è un atto semplice, ma profondamente significativo: è un modo per dire al corpo e alla mente “mi sto prendendo cura di te”.
Anche se all’inizio sembra un gesto meccanico, nel tempo assume un valore simbolico e terapeutico.
Ritagliarsi del tempo per camminare significa riconoscere il proprio valore, uscire dal torpore, darsi un minimo di struttura.
La psicologia comportamentale sottolinea come azioni concrete e ripetute possono attivare un circolo virtuoso: fare, anche senza motivazione, porta lentamente a sentire.
Camminare è una delle azioni più efficaci per imparare a volersi più bene.
_La psicologa Alessia Cella ci spiega perché camminare rafforza l’autostima
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