Camminare e stare bene: 8 benefici segreti svelati dalle arti marziali

3 ottobre 2025 - 13:27

Le arti marziali non sono solo combattimento, ma custodiscono tradizioni ancestrali di benessere fisico e psicologico: gli stili di camminata uniscono disciplina e consapevolezza, regalando benefici anche nella vita quotidiana

Camminare: 8 benefici segreti svelati dalle arti marziali

Quando si pensa alle arti marziali, la mente va subito al combattimento.

Basti pensare ai film di Bruce Lee,in cui il protagonista è una sorta di super uomo che abbatte chiunque lo attacchi.

In realtà, queste discipline rappresentano un universo molto complesso, che comprende stili esterni – pratiche di combattimento – e stili interni, focalizzati sulla concentrazione e lo spirito.

Camminare ha un’importanza fondamentale, sia sul piano dell’allenamento che su quello della scoperta di sé.

I praticanti affinano stili di camminata codificati, che regalano benessere anche fuori dal Dojo, la palestra dove si insegnano e tramandano queste discipline.

Ecco otto di queste pratiche di camminata e i benefici che possono regalare a tutti.

1 – Tai Chi: Bu Fa, l’eleganza del passo

Nel Tai Chi Chuan, disciplina cinese che unisce meditazione e movimento, la camminata non è mai casuale.

Con il termine Bu Fa si indicano le diverse forme di passo: l’avanzare lento, l’arretrare con leggerezza, il passo incrociato che cambia direzione senza perdere l’equilibrio.

Ogni passo è eseguito con estrema attenzione, posando il piede in modo da sentire la terra sotto di sé.

Ph.: Gettyimages/miya227

Il beneficio principale è la stabilità: praticare il Bu fa migliora l’equilibrio, riduce il rischio di cadute e aiuta a sviluppare un senso di centratura che si riflette anche nella vita quotidiana.

Inoltre, la lentezza dei movimenti rafforza le articolazioni e calma la mente, trasformando una camminata in una sorta di meditazione attiva.

Cosa ci insegna il Bu Fa: rallentare il passo e posare i piedi con maggiore attenzione, insegna a ridurre le tensioni e migliorare l’equilibrio anche nelle camminate di tutti i giorni.

_Tutto quello che c’è da sapere sulla camminata nel Tai Chi

 

2 – Kendo: Okuri-ashi, il passo scivolato

Il Kendo, la “via della spada” giapponese, ha un sistema di camminata unico, chiamato Okuri-ashi.

Non si avanza come nella vita di tutti i giorni: i piedi rimangono quasi sempre a contatto con il suolo, il piede anteriore guida, quello posteriore segue, senza mai incrociarsi.

Questo passo scivolato permette di muoversi avanti e indietro con grande rapidità, mantenendo il corpo pronto a colpire o a difendersi in ogni momento.

Il beneficio è evidente: Okuri-ashi rafforza la muscolatura delle gambe e migliora l’equilibrio.

Ma c’è di più: costringe a sviluppare prontezza e capacità di reagire all’istante. Anche al di fuori del dojo, abituarsi a camminare così, con consapevolezza, rende il passo più stabile e sicuro.

Cosa ci insegna l’Okuri-ashi: mantenere i piedi vicini al suolo e coordinati, senza alzarli troppo quando si cammina, consente maggiore stabilità anche quando ci muoviamo velocemente.

 

3 – Aikido: Tai Sabaki, la camminata che allena il pensiero laterale

L’Aikido, arte marziale giapponese fondata da Morihei Ueshiba, è basata sull’idea di non opporsi mai frontalmente a un attacco.

Per questo motivo la camminata è strettamente collegata al Tai sabaki, ossia lo spostamento del corpo.

Ph.: Gettyimages/petrunjela

Non si tratta di un semplice passo, ma di un movimento circolare che permette di girare intorno all’avversario, sfruttando la sua forza senza contrastarla.

Questa camminata particolare allena la capacità di muoversi con agilità nello spazio, mantenendo sempre il baricentro stabile.

Per chi la pratica come esercizio di benessere, il Tai sabaki diventa un allenamento alla coordinazione e alla fluidità.

Cosa ci insegna il Tai Sabaki: la pratica del Tai Sabaki allena il pensiero laterale. Spostarsi mantenendo il corpo centrato e stabile, distribuendo il peso in modo equilibrato, consente di avere sicurezza e controllo in ogni situazione per trovare una soluzione “out of the box” e creativa.

_Il significato profondo del Tai Sabaki

 

4 – Shaolin Kung Fu: Ma Bu, la posizione che rafforza corpo e spirito

Nel Kung Fu dei monaci Shaolin, le camminate sono spesso eseguite mantenendo posizioni basse e stabili.

Una delle più celebri è il Ma bu, la posizione del cavallo, ancora più impegnativa quando viene eseguita in cammino.

Restare bassi, con le gambe piegate, e muoversi avanti e indietro richiede una grande forza muscolare e disciplina.

I benefici fisici: rafforza quadricipiti, glutei e schiena, migliora la resistenza e insegna a controllare la fatica.

Ma c’è anche un aspetto mentale: camminare in Ma bu sviluppa determinazione e concentrazione, qualità che si riflettono in ogni gesto della vita quotidiana.

Cosa ci insegna il Ma Bu: a rinforzare le gambe per migliorare resistenza e stabilità ma anche, come ogni disciplina marziale, a poggiare sulle gambe la forza dello spirito.

 

5 – Karate: Ayumi-ashi e Tsugi-ashi, camminare sempre nel modo più adatto

Nel Karate la camminata non è mai lasciata al caso: esistono tecniche precise per spostarsi mantenendo stabilità e prontezza.

L’Ayumi-ashi è il passo naturale, usato per avanzare e arretrare senza rompere la guardia, mentre il Tsugi-ashi è il passo unito, in cui il piede posteriore raggiunge quello anteriore per accompagnare un movimento veloce.

Ph.: Gettyimages/forgiss

Queste camminate sono fondamentali per mantenere il baricentro stabile e poter attaccare o difendere in modo efficace.

Benefici: migliorano coordinazione, equilibrio e capacità di reagire senza perdere stabilità.

Cosa ci insegnano Ayumi-ashi e Tsugi-ashi: a camminare nel modo più adatto alla circostanza e in rapporto all’ambiente che ci circonda, in un alternarsi di attenzione e rilassamento.

 

6 – Capoeira: la Ginga, il passo-danza brasiliano

La Capoeira, nata in Brasile dall’incontro tra lotta e danza, ha come fondamento la Ginga, un passo continuo e oscillante che ricorda una camminata danzata.

Non ci si ferma mai: il corpo ondeggia, un piede avanza mentre l’altro arretra, e da questo ritmo nascono attacchi e difese.

La Ginga è molto più che un passo: è un allenamento di agilità e coordinazione.

I benefici sono evidenti per chiunque la pratichi: migliora il senso del ritmo, sviluppa elasticità e rende il corpo più reattivo.

È anche un esercizio divertente, che unisce movimento e musica, trasformando la camminata in energia vitale.

Cosa ci insegna la Ginga: a mantenere il corpo sempre in movimento, sviluppando scioltezza e senso del ritmo anche camminando o muovendosi nella vita di tutti i giorni.

_La Ginga: come ci si muove nella Capoeira

 

7 – Ninjutsu: Shinobi-aruki, la camminata silenziosa

Il Ninjutsu, l’antica arte dei ninja, comprende tecniche che hanno sempre affascinato per il loro carattere misterioso.

Tra queste c’è lo Shinobi-aruki, la camminata silenziosa.

La tecnica consiste nel posare prima l’esterno del piede e poi far scivolare il resto, in modo da muoversi senza rumore e con il minimo impatto sul terreno.

In questo modo si poteva attraversare boschi e pavimenti di legno senza farsi notare.

Ph.: Gettyimages/.shock

Oggi, praticare lo Shinobi-aruki è un esercizio straordinario di sensibilità e controllo.

Sviluppa la consapevolezza del piede e della pressione esercitata sul suolo, aumenta la capacità di percepire l’ambiente e di muoversi in modo più leggero.

È anche un modo per migliorare la postura e ridurre lo stress sulle articolazioni.

Cosa ci insegna lo Shinobi-aruki: a muovere i piedi con leggerezza e silenzio, per essere centrati su se stessi.

 

8 – Iaido: Suri-ashi, il passo radente

Nello Iaido, l’arte di estrarre la spada e colpire in un unico gesto, la camminata è parte integrante della disciplina.

Il Suri-ashi, il passo radente, prevede che i piedi scorrano silenziosamente, in modo da mantenere costante il baricentro e non interrompere la concentrazione.

Offre benefici preziosi: riduce gli sforzi inutili, insegna a muoversi senza tensioni e migliora la postura.

Questa tecnica stimola una forma di concentrazione profonda: ogni passo diventa un esercizio di presenza mentale, che aiuta a ridurre lo stress e a gestire meglio le energie.

Cosa ci insegna il Suri-ashi: aiuta a ridurre lo stress sulle articolazioni e insegna a non sprecare inutilmente l’energia. Parola d’ordine: alleggerire le tensioni.

 

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