Prescrivere la natura: la rivoluzione del dottor Zarr per la salute dei bambini

9 agosto 2022 - 6:00

Il pediatra Robert Zarr prescrive esperienze nella natura al posto dei farmaci. Scopriamo come le “Nature prescriptions” stanno migliorando la salute dei bambini.

Immaginate di uscire dallo studio del vostro pediatra non con un farmaco, ma con una prescrizione che invita vostro figlio a trascorrere più tempo nella natura e all’ariaaperta, tra alberi, ruscelli e sentieri.

È questa l’idea visionaria di Robert Zarr, pediatra di Washington, che sta cambiando il volto della medicina con un concetto semplice ma rivoluzionario: la natura come terapia.

Un pediatra che ha deciso di cambiare le regole

Zarr, pediatra di lunga esperienza, ha visto troppe volte bambini affaticati e stressati, per questo ha deciso di studiare una terapia per contrastare questi problemi che non fosse invasiva.

L’idea di prescrivere esperienze nella natura gli è venuta dopo aver ascoltato Richard Louv, autore di Last Child in the Woods, durante una conferenza dell’American Academy of Pediatrics.

Da allora ha iniziato a chiedersi: e se la medicina più potente fosse già attorno a noi, tra i parchi e i boschi delle nostre città.

“Ci sono centinaia di studi scientifici che mostrano una correlazione positiva tra tempo in natura e miglioramento della salute fisica e mentale”, ha raccontato Zarr in una intervista alla stampa americana.

“Possiamo misurare la riduzione del cortisolo, l’ormone dello stress, semplicemente osservando cosa accade quando le persone trascorrono più tempo all’aperto” ha aggiunto il pediatra.

Quando la natura diventa una prescrizione medica

Nel 2012 Zarr ha fondato DC Park Rx, progetto che sarebbe poi evoluto in Park Rx America (Pra), una piattaforma digitale che permette ai medici di prescrivere non farmaci, ma esperienze all’aria aperta.

La piattaforma, unica nel suo genere, integra un database con oltre 10.000 parchi e aree verdi in tutti gli Stati Uniti, consentendo di individuare luoghi sicuri e accessibili per i pazienti.

In dieci anni, Pra ha coinvolto più di 1.400 medici prescrittori e ha registrato oltre 4.500 prescrizioni fatte a pazienti che hanno potuto trovare nell’outdoor una cura efficace. Ma il progetto non si è fermato qui.

La rivoluzione delle autoprescrizioni

Il dottor Zarr ha deciso quindi di lanciare un nuovo strumento: il portale pubblico di Park Rx America. Ora chiunque, non solo i pazienti seguiti da un medico, può compilare la propria “ricetta verde”.

Il processo è semplice e guidato: si sceglie dove andare, che attività svolgere, quante volte e per quanto tempo. Una volta completato il modulo, l’utente può stamparlo e condividerlo con il proprio medico.

“Stiamo andando direttamente verso i pazienti, per coinvolgerli e responsabilizzarli”, ha spiegato Zarr. “La natura deve diventare parte della vita quotidiana di tutti.”

Ospedali nel verde: quando la cura comincia dal paesaggio

L’approccio di Zarr non riguarda solo la prescrizione individuale a pazienti pediatrici. Il suo lavoro ha ispirato anche la progettazione di spazi sanitari che integrano la natura nei percorsi di cura.

Negli Stati Uniti, il Lone Star family health center in Texas ha trasformato un semplice prato di 2.500 m² in un reparto verde con giardino, con corsi di ribalitazione da fare in acqua e aree gioco.

Questo spazio è oggi parte integrante delle terapie: i bambini lo usano per giocare, i pazienti per rilassarsi, e persino i medici ne traggono beneficio.

A Singapore, l’ospedale Khoo Teck Puat è un esempio ancora più ambizioso: progettato come “un ospedale in un giardino, e un giardino in un ospedale”, con tetti-giardino, muri vegetali e sentieri all’aperto negli spazi verdi che circondano la struttura.

Qui, la natura è parte della cura, visibile da ogni finestra e accessibile in ogni reparto.

La scienza che misura il potere del verde

Per trasformare questa intuizione in una pratica medica riconosciuta, Zarr ha avviato un studio quinquennale in collaborazione con la dottoressa Deborah Cohen di Kaiser Permanente Southern California.

La ricerca, finanziata dal National institutes of health, ha coinvolto 500 bambini tra i 6 e i 16 anni seguiti presso Unity health care, Inc.

Gli scienziati hanno monitorato l’umore, il comportamento e la connessione con la natura dei giovani partecipanti, per capire come e quanto queste prescrizioni possano influire sul loro benessere complessivo.

“Non vogliamo aggiungere un’altra incombenza ai medici,” ha spiegato  Zarr, “ma offrire loro un’esperienza che sia positiva tanto per il paziente quanto per il dottore.”

Zarr non considera la natura un lusso, ma un diritto. “Tutti meritano di essere felici e in salute. Tutti meritano di abbracciare un albero”. Nei suoi incontri con i giovani pazienti, chiede sempre: “C’è un luogo all’aperto dove ti senti al sicuro e a tuo agio?”.

Un ragazzo gli ha parlato del suo rifugio, “un grande sasso” dove ama sdraiarsi per trovare pace lontano dal caos della sua casa affollata. Storie come questa dimostrano quanto la natura possa diventare non solo terapia, ma anche rifugio emotivo.

La natura come medicina, oggi e domani

Dalle foreste urbane alle passeggiate quotidiane, fino ai trekking più impegnativi, l’idea di Zarr si sposa con lo spirito di chi ama la vita outdoor: la natura è il più potente alleato della nostra salute.

“La natura dovrebbe essere un diritto umano. Non è un lusso a cui dedicarsi solo se avanza tempo. È essenziale per la salute e per la felicità”, ha concluso Zarr.

 

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